La donazione del cordone ombelicale

Il cordone ombelicale è l’organo che mette in comunicazione il feto con la placenta.

E’ costituito da tre vasi sanguigni ombelicali (due arterie e una vena) che hanno il compito di mettere in atto lo scambio di sangue, ossigeno e sostanze nutritive tra madre e bambino durante tutta la gravidanza.

Il cordone ombelicale: cos’è e a cosa serve

Il cordone ombelicale si forma già alla quinta settimana di gestazione e garantisce tutto il sistema di sviluppo dell’embrione, fino alla nascita.

Al momento della nascita, il cordone viene clampato, ovvero tagliato e bloccato nel suo flusso sanguigno.

In effetti, dopo l’espulsione del bambino, il cordone continua a pulsare perché contiene ancora al suo interno un ricco flusso di sangue ed altri elementi.

Questo organo ormai reciso dalla madre e dal figlio rappresenta, in realtà, una risorsa preziosa.

Esso, infatti, contiene un numero elevatissimo di cellule staminali emopoietiche, ovvero cellule del sangue prodotte dal midollo osseo.

Tali cellule vengono definite pluripotenti perché in grado di originare nuove cellule del sangue e del sistema immunitario:

  • globuli rossi.
  • Globuli bianchi.
  • Piastrine.

A questo scopo, il sangue contenuto nel cordone ombelicale può essere utilizzato per la cura dei pazienti affetti sia da malattie del sangue che da malattie tumorali e del sistema immunitario, come:

  • Leucemia.
  • Linfomi.
  • Talassemia.
  • Immunodeficienze.
  • Aplasia midollare.
  • Malattie metaboliche.

Pertanto, il trapianto delle cellule del sangue del cordone ombelicale rappresenta per la medicina una valida alternativa al trapianto di midollo osseo.

Una madre che decida di donare il proprio cordone ombelicale contribuisce, così, alla cura dei pazienti affetti da gravi malattie.

Come si dona il cordone ombelicale

Si tratta di una procedura per niente invasiva e del tutto indolore per la madre e per il bambino.

Non ha alcuna incidenza con il momento delicato del parto e viene praticato con un prelievo che dura pochi minuti dopo la nascita del bambino.

Il cordone ombelicale viene prelevato e conservato in sacche sterili, con trattamento di azoto liquido o vapore di azoto.

Poi, viene utilizzato per il prelievo delle cellule staminali emopoietiche, da trapiantare, al bisogno, nei pazienti malati o che si sottopongono già a cicli di chemioterapia.

I vantaggi del trapianto da sangue cordonale

La donazione del cordone ombelicale è vantaggiosa perché:

  • del tutto indolore per il donatore.
  • Viene conservato e rappresenta quindi una disponibilità immediata per il ricevente.
  • Può essere utilizzato anche senza compatibilità sanguigna tra donatore e ricevente.

Infatti, essendo il sistema immunitario del neonato non  maturo, la compatibilità sanguigna è irrilevante e, comunque, quasi sempre garantita.

Chi può donare il cordone ombelicale?

Tutte le donne in gravidanza, che siano in buona salute, sono idonee per la donazione del sangue cordonale.

Si tratta di un atto volontario e generoso, alla cui decisione la puerpera può arrivare con un colloquio dettagliato con il suo ginecologo.

Inoltre, va sottolineato, la decisione non è irrevocabile.

La donna può cambiare idea fino all’ultimo momento.

Quando non è possibile donare?

Tuttavia, esistono casi particolari in cui la donazione del sangue del cordone ombelicale non è possibile.

Ad esempio, nel caso di:

  • parto prematuro.
  • Parto gemellare o plurimo.
  • Genitori o fratelli affetti da tumore.
  • Madre diabetica con dipendenza insulinica.
  • Madre trapiantata.
  • Positività di uno dei genitori all’HIV.
  • Madre che abbia vissuto in zone del mondo con elevato rischio di patologie endemiche.
  • Gravidanza da fecondazione eterologa.
  • Ipertermia al momento del parto.
  • Liquido amniotico tinto.

Inoltre non è possibile raccogliere il cordone ombelicale di una gestazione che non abbia superato la trentasettesima settimana.

Cordone ombelicale: tipi di donazione

Esistono tre possibilità di donazione del sangue cordonale:

  • donazione allogenica.
  • Dedicata.
  • Autogena.

La donazione allogenica, detta anche solidaristica, consiste nel donare il sangue del cordone per chiunque ne abbia bisogno.

In questo caso, la conservazione avviene in banche pubbliche di raccolta ed è del tutto gratuita.

La donazione dedicata avviene per un familiare ammalato, sia esso il bambino neonato stesso oppure un suo consanguineo, nel caso in cui venga comprovata la motivazione con documentazione clinico-sanitaria di uno specialista.

La donazione autologa è la conservazione privata.

Consiste nella conservazione del sangue del cordone ombelicale ad uso esclusivo del bambino neonato.

Questa pratica non è consentita in Italia.

Pertanto, le madri che la scelgano devono rivolgersi a banche estere e private e dovranno sostenere interamente i costi di prelievo nonché di conservazione.

Conclusioni

La donazione del sangue del cordone ombelicale è un atto generoso della madre e del padre del nascituro.

Deve essere una scelta consapevole e informata.

Quindi, i futuri genitori che abbiano delle curiosità a tal proposito, devono interfacciarsi con il proprio ginecologo di fiducia, con gli operatori dei reparti di ostetricia o trasfusionale dell’ospedale ove avverrà la donazione.

Anche le banche regionali del sangue cordonale sono ottimi referenti perché i neo genitori possano maturare la propria decisione e compiere un atto che è, di fatto, solidale e amico della scienza.

La Redazione

Dr.ssa Silvia Sarteur – Ostetrica

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