La Chirurgia Rigenerativa

La chirurgia rigenerativa contempla una serie di procedure atte a riattivare i normali processi di guarigione di una ferita, primo fra tutti lo sbrigliamento del fondo di ferita.

Questo termine è stato mutuato dal verbo francese “debrider” che tra i vari significati ha anche quello di “scarificare o incidere”oltre quello più letterale di “togliere le briglie”. Vediamo alcune procedure tipiche della chirurgia rigenerativa.

Come avviene la chirurgia rigenerativa?

Ecco alcune delle procedure che spesso vengono proposte.

Scarificazione delle ferite

La scarificazione del fondo della ferita ha come obiettivo quello di trasformare la ferita da cronica in acuta per riattivare i normali processi di riparazione e di rimuovere gli strati di detriti cellulari che si sono depositati sul fondo della lesione. Questa manovra è estremamente dolorosa e pertanto non può e non deve essere eseguita in regime ambulatoriale, bensì in sala operatoria, in campo sterile e sotto anestesia che potrà essere locale, periferica, spinale o combinata (locale + sedazione profonda).

Innesto del sostituto dermico

La seconda procedura fondamentale, una volta preparato il letto di ferita, è l’innesto di un sostituto dermico. E’ fondamentale a questo punto una breve digressione: spesso la parola “innesto” viene confuso col termine “trapianto”. Esiste una differenza sostanziale tra i due e cioè il trapianto prevede l’inserimento di un organo, prelevato da un donatore, che rimane vitale nel corpo del ricevente perché reimpiantato con un peduncolo vascolare.

Al contrario l’innesto di sostituto dermico o di cute umana, prevede il consumo e la scomparsa, nel tempo, dell’innesto stesso; questo ha infatti il compito di coprire e proteggere da possibili infezioni la ferita, e di promuovere la crescita di nuova cute da parte del ricevente.

I sostituti dermici sono normalmente di derivazione animale, ma possono essere anche di cute umana (da donatore) che viene appositamente preparata nei centri che dispongono della cosiddetta “banca della cute”. 

Cellule con potere rigenerativo

Oltre all’impiego dei sostituti dermici è possibile utilizzare per la rigenerazione cellulare, anche concentrati di cellule ad alto potere rigenerativo quali i Monociti circolanti, prelevati dal sangue del paziente,  le cellule Mesenchimali presenti nel grasso della parete addominale, sempre prelevate dal paziente stesso mediante liposuzione, o concentrati Piastrinici. 

L’indicazione all’impiego dell’uno o dell’altro, verrà data a seconda del tipo di lesione da trattare.

Il percorso della cura rigenerativa

Queste procedure devono essere ripetute più volte nel corso dei mesi, per poter portare il paziente a guarigione.

E’ bene infatti chiarire che il percorso di cura può durare diverso tempo. Siamo abituati a pensare che, come per le altre procedure chirurgiche, un solo intervento sia risolutore, spesso avviene così ma nella maggioranza dei casi è necessario sottoporsi a più di un intervento per giungere a guarigione.

Cos’è la chirurgia rigenerativa e come funziona?

La chirurgia rigenerativa è una branca della medicina che si concentra sulla riparazione o rigenerazione dei tessuti e degli organi danneggiati. Utilizza tecniche innovative come le cellule staminali, la terapia genica e i biomateriali per stimolare il corpo a guarire se stesso. Questa disciplina mira a ripristinare le funzioni normali dei tessuti e degli organi, offrendo soluzioni avanzate per problemi che non rispondono ai trattamenti convenzionali.

Quali sono i vantaggi della chirurgia rigenerativa rispetto alle procedure tradizionali?

La chirurgia rigenerativa offre numerosi vantaggi rispetto alle procedure tradizionali, come tempi di recupero più rapidi, riduzione del dolore e minori rischi di complicanze. Poiché si basa sulla stimolazione dei processi naturali di guarigione del corpo, questa tecnica può offrire risultati più duraturi e migliori risultati funzionali, soprattutto per condizioni croniche o complesse. Inoltre, spesso può ridurre la necessità di interventi più invasivi, come le protesi.

Quali condizioni possono essere trattate con la chirurgia rigenerativa?

La chirurgia rigenerativa può essere utilizzata per trattare diverse condizioni, tra cui lesioni articolari, danni ai tessuti molli, lesioni della cartilagine e alcune condizioni croniche come l’osteoartrite. Inoltre, viene utilizzata per riparare i tessuti danneggiati in seguito a traumi o malattie. La capacità di questa chirurgia di rigenerare i tessuti danneggiati la rende particolarmente utile in situazioni dove i trattamenti tradizionali risultano inefficaci o quando si vuole evitare interventi più invasivi.

Dott. Alberico Balbiano Di Colcavagno – Chirurgo


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