Fili di trazione: l’alternativa non chirurgica al lifting

Abbiamo tutti sentito parlare almeno una volta di lifting, un termine oramai entrato nel linguaggio comune e che fonda le sue origini già nel periodo postbellico.

Il lifting del viso mira a correggere i segni più visibili dovuti all’avanzare dell’età:

  • tendendo imuscoli,
  • riducendo il grasso,
  • ridistribuendo e rimuovendo la pelle in eccesso,

è possibile restituire la tonicità perduta.

Questo intervento viene di solito eseguito in anestesia generale, cosa che genera ai più timore e preoccupazione.

Negli ultimi anni sono stati fatti passi importanti nella medicina estetica che consentono di evitare la classica operazione chirurgica (anche da me molto utilizzata), permettendo un ringiovanimento senza interventi troppo invasivi.

Stiamo parlando dei Fili di trazione.

Fili di trazione: cosa sono

I Fili di trazione per il viso esistono oramai da quasi quindici anni, ma la loro composizione è notevolmente cambiata nel tempo: i primi fili infatti erano permanenti e non riassorbibili, mentre i fili attualmente utilizzati sono composti con materiali che regalano un effetto tensore maggiore e sono riassorbibili.

Anche gli aghi guida con i quali viene effettuato il trattamento hanno subito modifiche negli anni, passando da essere aghi retti ad aghi curvi e morbidi.

Fili di trazione: a cosa servono

I fili di trazione sono principalmente utilizzati per modellare la forma del viso e per correggere la  cosiddetta perdita  dell’ovale. Essi rappresentano un’ottima  alternativa  al  litfting  facciale, consentendo anche ai pazienti più giovani di ritrovare la forma ideale del viso senza sottoporsi ad un’operazione chirurgica vera e propria.

Oltre alla definizione del contorno del viso, i fili di sospensione sono spesso utilizzati anche per l’elevazione delle guance e degli zigomi, il ringiovanimento del collo, la riduzione delle rughe, la riduzione del sottomento e la riduzione delle pieghe vicino alla bocca.

Fili di trazione: Il procedimento

Il procedimento prevede uno studio della zona da trattare, dopo il quale verrà deciso il numero di fili necessari per il trattamento. Il medico disegnerà sul volto del paziente le zone nelle quali saranno eseguite le infiltrazioni.

Sottilissimi fili usciranno dagli aghi guida, che verranno successivamente tirati in modo da riposizionare adeguatamente i tessuti.

Ciò che consiglio ai miei pazienti è di affidarsi sempre ad un medico competente, che sappia prima di tutto consigliarli al meglio e che abbia la preparazione giusta per praticare interventi di questo tipo.

Dr. Giuseppe Rubino, Chirurgo Maxillo-Facciale, Chirurgo Plastico ed Estetico

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Le richieste saranno inoltrate al medico o professionista sanitario il quale risponderà direttamente. DossierSalute.com non è responsabile di tardive o mancate risposte.

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