Correzione della miopia: metodiche e differenze

La miopia è un’anomalia refrattiva a causa della quale i raggi luminosi provenienti da un oggetto posto all’infinito non si focalizzano correttamente sulla retina, ma davanti a essa. La conseguenza è che gli oggetti osservati tendono ad apparire sfocati e la visione migliora con la riduzione della distanza da cui si guarda. Si rende dunque necessaria la correzione della miopia.

La distanza massima a cui un soggetto riesce a vedere nitidamente è inversamente proporzionale al grado della miopia. Il soggetto miope sarà in grado di ottenere una messa a fuoco per punti ancora più vicini rispetto a uno senza difetti visivi.

Gradi di miopia

Fino a -3.00 diottrie si tratta di miopia lieve, da -3.00 a -6.00 diottrie si tratta di miopia media, mentre una miopia maggiore di -6.00 diottrie è considerata di grado elevato. La miopia è definita patologica quando si associa a patologie corio-retiniche o oculari come distacco della retina o glaucoma.

Correzione della miopia

I metodi di correzione della miopia possono essere svariati e devono essere accuratamente personalizzati da un medico Oculista con esperienza nel campo di lunga data. In base al grado di miopia ed alle esigenze del soggetto, si preferirà un metodo correttivo piuttosto che un altro.

Tecniche e differenze

Attualmente, esistono varie tecniche per la correzione della miopia: PRK, femto-laser, lasik ed alcune varianti meno adottate. Oggi, molti utilizzano la correzione con tecnica femto-leser o la lasik per il risultato immediato ed il dolore pressoché nullo.

Tuttavia, tutti e tre i metodi hanno uguale efficacia e la tecnica in assoluto più utilizzata a livello mondiale è la PRK. In questo caso, il laser viene applicato sulla cornea dopo aver semplicemente rimosso 40 micron di epitelio. Nelle altre due metodiche, invece, si crea uno sportello, detto “flap”, profondo oltre 100 micron (110/120 micron).

PRK meno traumatica

Avendo eseguito oltre 8000 interventi con le varie tecniche, la mia preferenza rimane sempre per l’”antica” PRK che, pur provocando una lieve dolenzia di alcuni giorni, facilmente superabile con colliri e antidolorifici, è meno traumatica.

Contrindicazioni di Femto-laser e lasik

Le metodiche femto-laser e lasik, infatti, “affettano” la cornea ed un giorno potrebbero determinare, in caso di altri interventi oculari, conseguenze che oggi conosciamo poco, come ad esempio uno scompenso corneale. Inoltre, l’apparecchio di suzione per bloccare l’occhio, ad esempio nella lasik, ha determinato casi di rottura della coroide per ipertono oculare e per trazione su bulbi oculari molto miopi e particolarmente fragili.

Naturalmente, molti miei colleghi non saranno d’accordo, ma chi può affermare di non aver mai visto un tagliente bloccarsi durante una lasik o addirittura sezionare la cornea per intero? Io ho assistito a questi inconvenienti!

Rischi

Nel femto-laser, anche se raramente, si possono osservare ectasie, la cui soluzione è il trapianto di cornea, ed una instabilità del lembo corneale, così come nella lasik.

Dopo l’intervento con tecnica lasik, ricordo di aver visto pazienti che, solo per essersi stropicciati gli occhi a poca distanza dall’intervento hanno deformato il lembo, generando astigmatismi talvolta irregolari e assolutamente incorreggibili.

PRK: l’opacamento corneale non è più un problema

La PRK aveva come unico inconveniente la creazione di un haze (opacamento corneale) causato all’eccessivo calore del laser.

Oggi, raffreddando l’occhio con soluzione fisiologica fredda ed interrompendo per poco tempo l’intervento, frazionandolo in due tempi, si riescono a operare anche 10 diottrie di miopia senza problemi.  

La redazione

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