Le cicatrici sono delle formazioni di tessuto fibroso che si originano quando avviene un danno che coinvolge il derma e l’epidermide.
Breve cenno di anatomia della pelle La pelle è composta di due strati principali: - Epidermide. - Derma. Questi si trovano su uno strato adiposo detto ipoderma, tessuto sottocutaneo. Epidermide e derma, a loro volta, sono composti da sotto-strati e l’area che tiene uniti epidermide e derma è detta giunzione dermo-epidermica. La giunzione dermo-epidermica è responsabile dello scambio di ossigeno, nutrienti e prodotti di scarto.
Che si tratti di un trauma accidentale o di un taglio chirurgico, l’apparato tegumentario, ovvero l’insieme degli organi della pelle, reagisce per ricostruire i tessuti lesionati e dà origine alle cicatrici.
Tanti tipi di cicatrici
Le cicatrici sono di varie tipologie e si possono definire in base alla loro evoluzione, al piano cutaneo ove di formano, al tempo.
A seconda della loro evoluzione distinguiamo cicatrici:
- Normali: liscie, ipocromiche, prive di ghiandole sebacee e sudoripare.
- Atrofiche: ovvero irregolari e con scarsa riparazione. Il loro aspetto è avvallato a causa della mancanza di collagene sufficiente alla totale riparazione. Sono tipiche della varicella e dell’acne severa.
- Ipertrofiche: quando il neotessuto fibroso è in iperquantità, crea spessore e può limitare i movimenti articolari. Il loro aspetto è iperpigmentato e può provocare prurito o dolore.
- Cheloidee: quando la cicatrice copre una superficie superiore alla ferita che l’ha causata. Si presentano lucide, liscie e sopraelevate.
Guardando al piano cutaneo ove compaiono, le cicatrici possono essere:
- piane, ovvero livellate con il piano dermico.
- Depresse o infossate.
- Sopraelevate.
Rispetto al tempo distinguiamo cicatrici:
- Mature.
- immature (ferite ancora in fase di guarigione).
Le cicatrici patologiche o tossiche
Esistono cicatrici patologiche dette anche “tossiche” e sono quelle che provocano disturbi clinici prolungati a livello:
- Posturale: quando impediscono uno stiramento muscolare e osseo naturale e provocano atteggiamenti posturali corrotti, ad esempio scoliotici.
- Muscolo-fasciale: impediscono la cinesi dell’organismo.
- Linfatico: quando ostacolano il regolare flusso linfatico di tessuti e organi.
- Energetico: quando bloccano o rallentano la circolazione.
- Endocrino e metabolico: quando causano anomalie nelle secrezioni, specie di adrenalina.
Le cicatrici: i trattamenti
La pelle provvede autonomamente alla guarigione delle cicatrici.
In condizioni normali, i tempi di guarigione sono compresi tra i 10 e i 15 giorni, anche se, per completare l’uniformità con il derma, possono essere necessari fino a 6 mesi.
Molto dipende dalla allocazione, dalla sua estensione e dalla profondità del trauma.
Va sottolineato come le cicatrici non vengano mai del tutto eliminate, possono apparire più piccole e meno visibili, con un colorito più uniforme rispetto alla pelle.
Il nostro interesse si focalizza sull’utilizzo della fisioterapia nel trattamento delle cicatrici.
La fisioterapia
La fisioterapia dermofunzionale (FDF) è proprio quella branca della fisioterapia che si occupa delle patologie e delle disfunzioni dei tessuti cutanei e sottocutanei, quindi anche delle cicatrici.
In questo ambito il primo trattamento fisioterapico è il massaggio.
Quando la ferita è del tutto rimarginata il fisioterapista effettua un massaggio localizzato, anche più volte al giorno e per una durata di 6 mesi.
Il massaggio può essere completato con l’applicazione di creme emollienti che schiariscono il colore dlela cicatrice.
Altri trattamenti specifici, a seconda della natura della cicatrice, della sua evoluzione e del piano cutaneo sono:
- Ultrasuoni: stimolano la formazione di collagene e, dunque, la riparazione tissutale.
- Laser, che stimola la produzione di collagene e favorisce la riepitelizzazione del tessuto.
- Diodi a emissione luminosa (LED) che, attraverso la fotostimolazione, diminuiscono gli aspetti infiammatori della cicatrice.
- Magnetoterapia: stimola la guarigione tissutale attraverso lo stimolo dell’attività enzimale e la produzione di collagene.
- vaccuum terapia: attraverso la pressione e aspirazione alternate di porzioni tessutali, ne favoriscono l’elasticità.
- Ionoforesi e elettroterapia, che stimolano la capacità ionizzante della pelle, favorendone la ricostruzione .
- Tecarterapia: attraverso l’uso del calore, ammorbidisce i tessuti cicatrizziali e rende possibile il riassorbimento del tessuto fibroso.
- Kinesio taping: attraveso la tensione della pelle mediante tapings (bendaggi), favorisce l’aumento dello spazio interstiziale, aumenta il drenaggio venoso e favorisce l’attività linfatica dei capillari.
Cicatrici e fiosioterapia: quali vantaggi?
I vantaggi di applicare la fisioterapia funzionale al trattamento delle cicatrici sono molteplici.
Il vantaggio fondamentale è quello che, affidandosi ad uno specialista che sappia trattare la cicatrice, controllandone l’evoluzione la avvia verso la completa guarigione.
Quando si decide di affidarsi alla fisoterapia, a seconda dei casi, è possibile sottoporsi ai trattamenti molto presto, talvolta anche pochi giorni dopo il trauma.
Il fisioterapista è ben consapevole di quale trattamento sia più adatto, anche guardano a fattori contingenti.
Ad esempio, in caso di terapia chemioterapica alcuni trattamenti non sono praticabili, come pure nel caso di mastectomia.
La Redazione
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