Animali domestici: le possibili intossicazioni casalinghe

Dopo una scorpacciata così abbondante d’informazioni sulla Medicina Omeopatica Veterinaria é arrivato il momento del digestivo a fine pasto.

Il piano di studi accademico del medico veterinario contiene l’esame di Tossicologia.

 Il professionista possiede una infarinatura generale sulle sostanze responsabili di avvelenamenti acuti per ingestione negli animali da compagnia: detergenti domestici, prodotti di cancelleria, detersivi, candeggine (ipoclorito di sodio), ammoniaca, solventi (acetone, acqua ragia, gasolio, benzina), tabacco, liquido antigelo per auto (glicole etilenico), insetticidi (ratticidi, prodotti per scarafaggi o formiche).

Alimenti ottimi e gustosi per l’uomo possono essere causa di vere e proprie intossicazioni, per esempio:

  • avocado,
  • caffè,
  • cioccolato,
  • cipolla,
  • aglio,
  • l’uva ecc…

Le piante rientrano in questo elenco:

  • oleandro,
  • ortensia,
  • stella di natale,
  • narciso,
  • giglio,
  • ricino,
  • edera,
  • phytolacca,
  • anthurium,
  • azalea,
  • rododendro,
  • dieffenbachia ecc..
Banner_per art. veterinaria

Avvelenamenti acuti da sostanze vegetali

Il mese di settembre è propizio per la crescita di una pianta molto comune nei giardini o invasata nei terrazzi domestici: il ciclamino europeo (o ciclamino purpureo) gruppo botanico delle Primulaceae.

Secondo quanto pubblicato dal Centro Antiveleni di Milano (CAV) esso contiene principi farmacologicamente attivi in grado di provocare una intossicazione acuta sia nell’uomo (es: bambini) sia negli animali domestici.

L’ingestione di alcune parti vegetali è sconsigliabile.

Le sostanze chimiche incriminate sono le “saponine”. Il termine deriva dal latino “sapo” (= sapone) perché a contatto con l’acqua producono schiuma. Madre natura le inserisce all’interno del ciclamino allo scopo di proteggerlo da organismi patogeni (azione antibatterica), funghi (azione fungicida) o animali predatori (insetti).

Le “saponine”, inoltre, conferiscono sapore amaro e ciò rappresenta un meccanismo difensivo ulteriore nei confronti degli animali erbivori.

Potrebbe accadere

Un cliente telefona al veterinario: “Il mio Pippy ha rovesciato i vasi di ciclamino in terrazzo. Ha strappato tutti i fiori e masticato le foglie oltre che sparso tutta la terra sul pavimento. Devo preoccuparmi? Può essere pericoloso?

Leccare e/o mordere fiori e foglie di ciclamino europeo non provoca alcun danno.

La quantità di “saponine” distribuite nella parte epigea della pianta é insufficiente a provocare disturbi di qualunque natura. Il bulbo, viceversa, è l’elemento che concentra la massima quantità di “sapotossine”.

La sostanza chimica incriminata è la “ciclamina”. Il proprietario di Pippy deve verificare il numero di bulbi presenti sul pavimento (5 vasi = 5 bulbi). Hanno le dimensioni di una piccola patata di colore brunastro dall’odore lievemente sgradevole. Bisogna accertarsi se uno di questi non sia stato leccato, morsicato o parzialmente ingerito.

Chi é Pippy?

Tra gli animali domestici a quattro zampe alcuni risultano indifferenti agli effetti tossici della “ciclamina”.

Se Pippy fosse un maialino nano (thailandese o vietnamita) la situazione non preoccupa.

E’ particolarmente ghiotto dei bulbi del ciclamino. Il sinonimo popolare del ciclamino è Panporcino. Se Pippy fosse un cane/gatto la situazione è diversa. Nella letteratura scientifica l’assunzione orale in un bambino di 0,3 grammi del bulbo è sufficiente ad indurre uno stato d’intossicazione acuta.

Non sono riportati casi di avvelenamento letale nell’uomo. Se si sospetta che Pippy-cane/gatto ne ha ingerito una piccola porzione è certo che, in un lasso temporale più o meno breve, manifesterà disturbi gastroenterici di una certo rilievo. In queste condizioni indirizzare il paziente in ambulatorio o in clinica “sarebbe” l’idea migliore.

L’uso del condizionale è intenzionale.

La legge di similitudine

Il veterinario “convenzionale” ricovera Pippy. Il protocollo terapeutico prevede l’utilizzo di carbone vegetale in polvere disciolto in acqua somministrato direttamente in bocca mediante siringa, farmaci protettori della mucosa gastrica e per il controllo dei disturbi gastroenterici.

Il veterinario “omeopata, viceversa, sfrutta la legge di similitudine (“similia similibus curentur”). Esiste sempre un parallelismo d’azione fra il potere tossicologico di una sostanza presente in natura e il suo potere terapeutico.

Alcuni esempi: la puntura d’ape.

Essa, com’è noto, provoca rapidamente la comparsa di un edema roseo con sensazione di prurito e bruciore locale. Apis mellifica, il rimedio omeopatico preparato a partire dalla triturazione di una ape intera, sarà il medicamento adatto per la scomparsa immediata dell’infiammazione acuta sulla pelle.

La comune cipolla procura, al taglio, com’è noto, irritazione momentanea delle vie aeree con scolo acquoso escoriante e lacrimazione non irritante.

Allium cepa, rimedio omeopatico che si prepara dal bulbo, è il medicamento adatto per contrastare i sintomi fastidiosi descritti.

Procurarsi in farmacia una confezione del rimedio omeopatico corrispondente Cyclamen europaeum 9 CH gocce. In caso di sospetta assunzione orale del bulbo somministrare, a titolo preventivo, 3 gocce in bocca a Pippy ogni 5 minuti per almeno 5 o 6 volte. Il soggetto non manifesterà i sintomi dell’intossicazione acuta. L’intervento preventivo non lo abbiamo attuato. Il paziente manifesta conati, vomito violento seguito, a breve, da una scarica diarroica.

Somministrare il rimedio allo stesso modo allo scopo di controllare e annullare nel più breve tempo possibile (25-30 minuti) il corredo sintomatologico gastroenterico. In questo modo si eviterà il ricovero presso una struttura veterinaria.

Dr. Luca Antonioni veterinario omeopata unicista Brescia

SI PREGA DI INDICARE IL PROPRIO NOME E QUELLO DEL DESTINARIO DELLA RICHIESTA.

Le richieste saranno inoltrate al medico o professionista sanitario il quale risponderà direttamente. DossierSalute.com non è responsabile di tardive o mancate risposte.

Condividi su