L’acqua è considerata fin dalla notte dei tempi come la fonte della vita, un bene universalmente prezioso di cui alcune zone del nostro pianeta sono purtroppo attualmente carenti.
Nei paesi industrializzati, l’acqua viene fornita tramite le reti idriche e resa disponibile direttamente come potabile grazie ai numerosi e frequenti controlli a cui è sottoposta.
Acqua potabile dal rubinetto VS acqua minerale in bottiglia: pro e contro
Allo stato attuale, il consumo di acqua minerale in bottiglia risulta ancora ampiamente diffuso e molti la prediligono rispetto a quella erogata dal rubinetto per una serie di fattori.
Quest’ultima presenta infatti quantità talvolta elevate di cloro utilizzato per i trattamenti di disinfezione.
Può contenere batteri o impurità di vario tipo:
- residui di ruggine
- Sabbia
- Sedimenti
assorbite durante il passaggio attraverso reti fognarie vecchie e degradate, che nel complesso la rendono apparentemente impura e poco gradevole al gusto.
In realtà, un analisi più approfondita rivela che i motivi a favore della scelta di consumare acqua potabile direttamente dal rubinetto, rispetto all ‘acqua minerale in bottiglia, sono molteplici.
E riguardano aspetti economici, salutistici e di impatto ambientale.
L’acqua del rubinetto deve essere conforme a normative molto più ferree e limiti molto più restrittivi stabiliti dal Ministero della Salute per essere considerata adatta al consumo umano.
Di contro, l’acqua minerale in bottiglia non subisce trattamenti per conservare la purezza originaria del prodotto in quanto esso viene imbottigliato direttamente dalle sorgenti incontaminate d’alta quota.
L’utilizzo di acqua dal rubinetto ha inoltre un costo minore e rappresenta un’alternativa ecologica per ridurre:
- il depauperamento delle falde acquifere,
- l’impiego di plastica per la produzione di bottiglie.
- Le emissioni di anidride carbonica da parte dei veicoli di trasporto.
Sistemi di depurazione dell’acqua: i progressi della tecnologia
Per ottimizzare i benefici dell’acqua potabile delle reti idriche in termini di gusto e salubrità ed incentivare il suo utilizzo, stanno sempre più prendendo piede sul mercato i dispositivi per la depurazione dell’acqua potabile.
Strumenti innovativi e al tempo stesso pratici che presentano diversi vantaggi e comodità d’uso.
Le tipologie attualmente in commercio sono varie, ma tutti questi apparecchi possiedono varie funzioni comuni utili, tra cui le principali riguardano:
- la possibilità di eliminare i microrganismi ed i batteri dannosi, garantendo un prodotto finale privo di impurità.
- la possibilità di regolare la temperatura, il sapore e l’odore dell’acqua e gasarla secondo le proprie esigenze, modificandone le principali caratteristiche organolettiche.
- possibilità (solo per ionizzatori) di modificare il ph senza aggiunta di sali attraverso un processo di elettrolisi delle molecole di acqua. Questi dispositivi sono molto interessanti per contrastare l’alcalosi tessutale e favorire una maggior distribuzione di ossigeno ai tessuti. Di solito gli ionizzatori d’acqua, sempre tramite elettrolisi, produco una rottura degli aggregati molecolari di acqua (cluster) rendendo l’acqua più abile nella penetrazione capillare favorendo idratazione e detossinazione.
Si tratta quindi di macchinari all’avanguardia, dotati di una serie di componenti che ne garantiscono la multifunzionalità.
Sistemi di depurazione dell’acqua: come sono fatti
Sono infatti in generale costituiti da:
Filtri: si tratta delle parti dello strumento necessarie per la depurazione dell’acqua e sono disponibili in varie tipologie:
- filtri a carboni attivi: sfruttano le proprietà del carbone in grado di assorbire alcune sostanze inquinanti organiche come i pesticidi, migliorando il sapore e l’odore dell’acqua, ma non di trattenere batteri. Per questo motivo il carbone di solito viene trattato con sali d’argento ad azione batteriostatica che rimuovono i microrganismi dannosi rendendolo più efficace.
- filtri ad osmosi inversa: sono dotati di una membrana semipermeabile che trattiene sia molecole organiche sia inorganiche presenti nell’acqua (fluoro, arsenico, cloro, ferro, residui di ruggine, batteri), depurandola ma privandola al tempo stesso anche di alcuni minerali benefici.
- filtri a scambio ionico: impiegati per il cosiddetto addolcimento dell’acqua sono in grado di effettuare lo scambio di ioni magnesio e calcio con ioni sodio, riducendo la cosiddetta “durezza” o quantità di calcare dell’acqua e migliorandone in questo modo le caratteristiche organolettiche.
Piastre per l’elettrolisi delle molecole d’acqua. In generale, i filtri devono essere oggetto di un’attenta manutenzione, vanno sostituiti frequentemente per garantirne la funzionalità e devono risultare conformi alle normative del Ministero della Salute.
Alcuni dispositivi di depurazione di tecnologia più avanzata sono ad esempio dotati di filtri compositi che combinano e ottimizzano il vantaggio delle singole componenti.
Trattamento di luce UV: le macchine per la depurazione dell’acqua più sofisticate e innovative presentano questa funzione che si basa sull’uso delle radiazioni ultraviolette ad azione batteriostatica in grado di distruggere i batteri patogeni, neutralizzandoli senza alterare le caratteristiche organolettiche dell’acqua.
Gassatura: alcuni dispositivi forniscono anche la possibilità di gassare l’acqua, attraverso l’utilizzo di un cilindro di anidride carbonica da inserire nello strumento e la possibilità di regolare il livello di gassatura in base alle proprie esigenze.
Sistemi di depurazione dell’acqua: quale scegliere?
Esistono sul mercato varie tipologie di strumenti per la depurazione.
A prezzi più accessibili ci sono caraffe filtranti e dei filtri da applicare direttamente al rubinetto.
A 1200-3000 Euro si trovano invece sistemi di depurazione più avanzati ad osmosi inversa.
Quelli che mi sento di consigliare maggiormente sono gli ionizzatori che, se dotati di prefiltro, possono aggiungere alla filtrazione dell’acqua anche l’alcalinizzazione e l’inversione del potenziale redox con interessanti e benefici effetti a cascata su tutti i sistemi corporei.
Nella scelta e nell’acquisto dello strumento più adatto alle proprie necessità, occorre però verificare sempre che quest’ultimo sia certificato e risulti conforme alle norme di legge che ne garantiscano la validità ed il corretto funzionamento (Decreto n. 25/ febbraio 2012 del Ministero della Salute).
In conclusione, tali dispositivi possono essere annoverati tra i macchinari più interessanti attualmente in commercio e più promettenti soprattutto in una prospettiva futura.
Rappresentano un’alternativa che potrebbe apportare grandi benefici soprattutto in termini di ecosostenibilità e di impatto ambientale e effetti a supporto dell’organismo umano.
Dr. Marco Casati, Biologo Nutrizionista, Kinesiologo e Naturopata Studio Sinergia a Bergamo
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