Ustioni, cosa può fare la chirurgia plastica ricostruttiva

Focus

In caso di ustioni il trattamento terapeutico va di pari passo con il grado dell’ustione stessa. In quelle più superficiali, di primo grado, non è necessario intervenire chirurgicamente, al contrario delle ustioni più profonde, di secondo e terzo grado, in cui è necessario asportare i tessuti necrotici con tempistiche variabili.

Il chirurgo plastico non si occupa delle ustioni in fase acuta

A meno che non lavori in un Centro Ustioni, il chirurgo plastico ricostruttivo prende in carico un paziente ustionato quando la fase acuta è terminata ed è il momento di occuparsi della guarigione delle ferite per migliorare gli esiti cicatriziali. E’ evidente come nei casi più gravi gli esiti possano essere tali da rendere necessari diversi interventi distanziati nel tempo. In particolare, quando il paziente è in fase di sviluppo, alcuni interventi vanno rimandati in età adulta altri vanno eseguiti subito per permettere la crescita del bambino.

Cosa può fare la chirurgia plastica ricostruttiva

Fatta questa doverosa premessa, vediamo cosa può fare il chirurgo plastico ricostruttivo attraverso l’autotrapianto, cioè l’innesto nelle zone ustionate di cute prelevata da altre zone del corpo può aiutare la guarigione e migliorare le cicatrici finali. Gli innesti possono essere più o meno sottili a seconda della superficie da coprire. Gli innesti sottili attecchiscono meglio e le aree di prelievo guariscono più in fretta, ma ad esempio su mani e viso è preferibile utilizzare innesti di maggior spessore che produrranno cicatrici migliori e funzionalmente meno invalidanti.

Gli strumenti utilizzati nel trattamento delle ustioni

Il prelievo di cute avviene con uno strumento chiamato dermatomo (o dermatotomo), capace di prelevare lembi regolari per spessore ed ampiezza. A volte la cute prelevata non è sufficiente per ricoprire l’area oggetto di ustioni ed allora il chirurgo si serve del mesher, in grado di trasformare la cute in un reticolato più ampio.

Gli innesti cutanei sono efficaci anche per restituire mobilità e ridurre la trazione a carico delle zone ustionate quando sono interessate superfici articolari.

In alcuni casi si possono utilizzare espansori cutanei per poter sostituire le cicatrici con cute sana.

Funzione ed estetica nel trattamento delle ustioni

La chirurgia plastica ricostruttiva ha l’obiettivo di restituire la migliore estetica possibile, restituendo la funzione della parte trattata. Se, ad esempio, si interviene su di una bocca che fatica ad aprirsi, sarà necessario procedere ad una quantità di innesti cutanei  o plastiche a Z tali da consentire il recupero della funzionalità e della mimica facciale.

Fatto questo, è possibile servirsi del cosiddetto lipofilling, tecnica minimamente invasiva che, attraverso iniezioni di grasso autologo, favorisce la rivitalizzazione dei tessuti cicatriziali. Con il lipofilling, anche i tessuti più duri e rigidi, quali quelli ustionati, riacquistano elasticità e morbidezza e volumi naturali.

Dott.ssa Monica Pasqualini

 

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