Cefalea cervicogenica: cosa può fare l’osteopatia

Dopo aver revisionato 48 articoli presi dalla letteratura, l’Istituto Osteopatico Fulcro intende proporre una nuova ipotesi eziopatogenetica riguardante la Cefalea Cervicogenica. Inoltre, viene presentato un nuovo approccio osteopatico riguardante il trattamento e la gestione di questo disturbo.

Cos’è la cefalea cervicogenica

La Cefalea Cervicogenica, più comunemente nota come mal di testa da cervicale, è un mal di testa a carattere cronico.

Si tratta di una patologia causata da una alterazione muscolo scheletrica del collo e dei tessuti molli. Interessa, quindi, anche legamenti, muscoli e articolazioni . E’ conseguente ad errata postura o trauma, ma si può manifestare anche in assenza di tali fattori predisponenti.

La sintomatologia è caratterizzata da dolore persistente che parte dal collo e dalle zone cervicale/cranica, fino ad espandersi alla zona oculare e fronto-temporale. Tale dolore si ripete per lo più sempre nella stessa zona in forma unilaterale, impedendo o limitando fortemente qualsiasi movimento.

Cefalea cervicogenica: Classificazione delle Cefalee

Le cefalee sono state suddivise in tre gruppi quali:

  • Cefalea Primaria, non riconducibile ad una patologia specifica e la cui eziologia, cioè la causa scatenante, resta sconosciuta.
  • Cefalea Secondaria, riconducibile a cause ben precise, come infiammazioni, traumi, infezioni, eccetera.
  • Neuropatie dolorose craniali e dolori facciali che dipendono dai dolori dei nervi facciali.

La Cefalea Cervicogenica è classificata come Cefalea Secondaria.

Terapia conservativa

La letteratura evidenzia come la terapia di prima scelta nella gestione della cefalea cervicogenica sia quella conservativa, principalmente la terapia manuale.

La terapia conservativa si basa sulla risoluzione delle afferenze nocicettive provenienti dai primi tre nervi spinali che, a nostro parere, però, non sono la sola causa.

Approccio osteopatico

Abbiamo provato ad osservare la cefalea cervicogenica da un altro punto di vista, quello osteopatico, inserendo la nostra idea di un nuovo approccio di trattamento e gestione.

Recenti studi di tipo anatomico e neurofisiologico metterebbero in evidenza l’esistenza di una struttura di tessuto connettivo tra la muscolatura sub-occipitale la dura madre spinale: il ponte miodurale.

A partire da questo presupposto, ipotizziamo che una tensione della muscolatura sub-occipitale possa essere trasferita, tramite il ponte miodurale, alla dura madre spinale.

Questa tensione potrebbe creare alterazioni a livello nervoso, vascolare e fluidico (Liquido-cefalo-rachidiano) che, a nostro parere, potrebbero essere le responsabili dei sintomi cefalalgici.

Conclusioni

Il trattamento osteopatico risulterebbe quindi il più indicato, poiché attraverso l’approccio cranio sacrale è possibile risolvere le tensioni della dura madre, quindi ripristinare la fisiologia vascolare, nervosa e fluidica.

Riteniamo che queste intuizioni di tipo teorico debbano essere dimostrate attraverso uno studio clinico e la messa in pratica dei protocolli di trattamento creati dall’Istituto Osteopatico Fulcro.

Erika Russo – Alberto Paoli – Pierfrancesco Dupre

Istituto Osteopatico Fulcro
Istituto Osteopatico Fulcro a Treviso

Condividi su