All’uso della mascherina ci siamo dovuti abituare in fretta. Da quando ci siamo resi conto che il Covid-19 era arrivato in Italia (era il 21 febbraio), la diffusione di questa nuova forma di coronavirus è stata drammaticamente rapida, tanto che già l’11 marzo l’OMS, l’organizzazione mondiale della sanità, dichiarava lo stato di pandemia a livello mondiale.
Per contrastare la diffusione di questa patologia sconosciuta e così aggressiva le armi fondamentali, lo sappiamo, sono il distanziamento sociale (fino ad un difficile e prolungato lock-down), l’igiene accurata delle mani per evitare che diventino veicolo di diffusione e l’uso di mascherine di protezione per impedire ai droplets di diffondersi nell’aria.
Abbiamo cominciato a usare le mascherine quando il clima era ancora freddo ma ora, con l’arrivo dell’estate, scopriamo alcune difficoltà.
Se, al momento in cui scriviamo, le voci che circolano sui giornali indicano che a breve non sarà più obbligatorio l’uso delle protezioni facciali nei luoghi aperti, probabilmente ancora per lungo tempo dovremo usare le mascherine negli spazi chiusi, come nei negozi o sul posto di lavoro. Ogni regione ovviamente adotterà i provvedimenti più necessari, qui in Lombardia abbiamo tuttora regole abbastanza rigide, quindi bisogna tenersi molto informati. Inoltre non sappiamo se l’arrivo dell’autunno porterà nuove direttive più stringenti se dovesse arrivare (speriamo di no!) una nuova ondata di contagi.
In qualsiasi caso è bene avere alcune informazioni utili per aiutare la nostra pelle, da mesi sottoposta ad una forte e inaspettata costrizione.
Microclima da mascherina: le difficoltà per la pelle
A prescindere da come l’uso della mascherina possa incidere sulla vostra particolare tipologia di pelle (lo vedremo nel prossimo paragrafo), i dispositivi di protezione naso-bocca generano al loro interno un particolare microclima che mette la pelle a dura prova.
In che modo?
- Surriscaldamento della pelle. Il calore che si crea all’interno della mascherina ci fa sudare abbondantemente, sentiamo le guance in fiamme e ci accorgiamo che l’aria che respiriamo è “pesante”. Specialmente le mascherine di tipo FFP2 e ancor più FFP3 sono molto occlusive, proprio per garantire una protezione più forte (o massima) rispetto al virus.
- Irritazioni da sfregamento. Quando togliamo la mascherina, soprattutto se indossiamo le FFP2 e FFP3, ci troviamo talvolta zigomi, radice del naso e zona del mento molto arrossati .
- Pelle più sensibile e reattiva. Anche se non abbiamo arrossamenti, quando togliamo la mascherina la sensazione è simile a quella che proviamo dopo le prime esposizioni al sole: la pelle risulta complessivamente più sensibile e irritabile. Inoltre la sera, quando la puliamo troviamo il cotoncino molto sporco anche se non ci siamo truccate.
Il particolare microclima che si genera al di sotto delle mascherine è paragonabilea quello che ci potrebbe essere all’interno di uno scafandro. La protezione che questi DPI garantiscono a noi e agli altri, comporta un progressivo surriscaldamento dell’aria all’interno, con aumento della sudorazione, una maggior difficoltà per i capillari e i piccoli vasi a garantire un buon microcircolo euna buona ossigenazione complessiva della pelle.
L’arrivo del caldo estivo e dell’afa, poi, rendono sicuramente questo processo ancora più accentuato, così come più accentuate sono le problematiche per le pelli seborroiche, asfittiche, couperosiche e in generale per tutte le pelli che soffrono di dermatiti.
Le conseguenze per le pelli delicate e problematiche
Vediamo adesso come l’uso prolungato delle mascherine di protezione possa andare ad incidere in maniera significativa sulle pelli più delicate. Chiaramente, come in tutto ciò che riguarda il Covid-19 e la sua diffusione, dati statistici precisi ancora non li abbiamo. Non essendoci mai stata una situazione paragonabile a questa non sappiamo con precisione cosa avvenga all’interno della pelle, specialmente nel lungo periodo.
Ma la nostra osservazione in cabina (che è il nostro studio sul campo!), la conoscenza e il buon senso ci fanno riflettere su quelle che potrebbero essere le conseguenze di questa situazione per la pelle.
Pelli grasse, impure: potreste riscontrare un aumento generalizzato di sebo, pelle più untuosa con un maggior numero di punti neri e punti bianchi. Chi ha la tendenza alla produzione di piccole cisti sottopelle (o grani di miglio) potrebbe notarne un aumento. Come il sebo stagnante comporta un aumento di pori dilatati.
Pelli con acne o a tendenza acneica. Su questo particolare tipo di pelle è già stato riscontrato un peggioramento della situazione o una ricomparsa di improvvisi sfoghi e rash cutanei dovuti all’uso delle protezioni facciali, tanto da coniare il neologismo ad hoc,Maskne, per identificare questa recrudescenza concomitante all’uso delle mascherine.
Chi è soggetto all’acne, o ne ha sofferto in età giovanile e ogni tanto nota delle ricomparse, deve prestare molta attenzione alla pulizia e cura quotidiana della pelle, per prevenire un allargamento dell’infiammazione.
Pelli sensibili o soggette a couperose: chi ha questo tipo di pelle deve prestare molta cura per prevenire o alleviare i possibili peggioramenti. Il surriscaldamento a cui la pelle è sottoposta quando si indossano per molte ore le mascherine (specialmente quando è molto caldo) accentua la sensibilità della pelle e porta ad una maggior dilatazione dei capillari, irritazioni e arrossamenti da sfregamento. Anche le pelli soggette a dermatite, eczemi, devono stare molto attente e adottare strategie di prevenzione e cura. In particolare le dermatiti sono in forte aumento in questo momento, anche su pelli normalmente non soggette a queste problematiche.
Cosa fare? 10 consigli per i diversi tipi di pelle
- Particolare attenzione alla detersione. Occorre pulire in maniera accurata la pelle ogni sera, anche se non ci siamo truccate, con prodotti idrosolubili e non aggressiviperchè sulla pelle umida di sudore lo smog e le polveri sottili si appiccicano di più. Per completare la pulizia e contrastare la dilatazione dei pori dobbiamo usare sempre un buon tonico analcolico.
- Creme da giorno e da notte: quale tipo scegliere? Per il giorno è meglio evitare creme grasse o i primer ricchi di siliconi perchè questi prodotti possono risultare occlusivi aumentando il calore e la sudorazione (effetto-scafandro) con una maggiore dilatazione dei pori. E’ bene ricordare che con il caldo umido la pelle ha meno bisognodi creme lipidiche. In questo momento sono consigliabili sieri ed emulsioni, che hanno gli stessi principi attivi delle creme ma sono molto più leggeri e la pelle li assorbe con facilità. Anche prima di andare a letto è meglio mettere un prodotto non grasso, per permettere alla pelle di “respirare” meglio durante la notte.
- Lo scub: sì o no? Usare uno scrub leggero una o due volte a settimana può andare bene se la vostra pelle non presenta particolari irritazioni. Se invece presenta infiammazioni o arrossamenti dovete stare molto attente ad usare scrub o peeling perchè potrebbero risultare estremamente aggressivi su una pelle già in difficoltà.
- Se avete una pelle sensibile o arrossata scegliete prodotti che contengano estratti naturali ad azione lenitiva e calmante come Mirtillo, Rusco, Centella Asiatica, Ippocastano, vitamina E
- Se la vostra pelle è mista o grassa, invece, funzionano molto bene gli estratti di Limone, Iris Florentina, Bardana, Rosmarino, Betulla, Lavanda, Tè verde
- Una maschera ad azione lenitiva una volta a settimana. Questo consiglio vale per tutti i tipi di pelle, visto che l’uso prolungato delle mascherine comportano per tutte qualche tipo di irritazione o arrossamento. Ottimo il caolino con l’aggiunta degli estratti naturali che abbiamo visto per le pelli sensibili, perchè aiutano a spegnere le infiammazioni sia superficiali che profonde della pelle e rinserrano i pori dilatati.
- Una buona pulizia del viso fatta da un’estetista seria e preparata. Una profonda pulizia del viso permette di ripulire la pelle in superficie e in profondità dal sebo in eccesso e ha un’azione fortemente detox, idratante e ossigenante. In caso di pelli arrossate o sensibili, l’estetista saprà sicuramente usare i giusti prodotti ad azione calmante e lenitiva.
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- Attenzione ai solari Per la loro funzione di protezione con effetto scudo contro gli UV, sono occlusivi quindi il loro uso insieme alla mascherina anti-virus è da evitare. Inoltre, visto che con la mascherina non si prende il sole e visto anche che il sudoreabbondante lava via il fattore di protezione si corre il rischio che al momento dell’esposizione, la pelle sia senza la protezione adeguata.Quindi bisogna applicare il solare solo nel momento in cui si può prendere il sole e togliere ogni residuo quando si deve rimettere la mascherina. Sarà sufficiente un risciacquo con acqua tiepida , un buon asciugamano e, se la pelle è molto secca, un velo di emulsione idratante da far assorbire con un leggero massaggio
- Autoabbronzanti sul viso? Anche no! Per essere assorbiti senza creare macchie più scure è necessario che la pelle sia perfettamente omogenea e compatta. Con la mascherina e la sudorazione estiva questo è impossibile e si rischia di ritrovarsi il viso chiazzato senza avere possibilità di rimediare perchè l’autoabbronzante penetra negli strati cutanei, quindi per non rischiare un effetto leopardo, meglio evitarli.
- Che ceretta fare ai baffetti? La pelle del viso, sottoposta a lungo questo prolungato calore, può risultare ancora più irritabile del solito. È da preferire quindi una ceretta molto delicata come la brazilian wax, al posto della ceretta classica. La wax infatti non si attacca alla pelle, quindi non si rischiano né forti irritazioni né (per le pelli più delicate) piccole escoriazioni. Ottima soluzione anche il filo di cotone, una tecnica antica di origine egiziana che prende unicamente il pelo, anche quello più corto e non interferisce sulla pelle. Per saperne di più su queste tecniche visita la pagina dedicata sul nostro sito www.salushouse.eu
Salus House Estetica e Benessere di Maria Gabriella Cataldo