Invecchiamento della pelle e scompenso ormonale

L’invecchiamento della pelle è una delle problematiche estetiche che più preoccupa ognuno di noi.

Non appena ci accorgiamo di un piccolo difetto estetico immediatamente cerchiamo di correre ai ripari.

All’inizio, intervenendo con cosmetici di facile utilizzo e poi, quando il difetto è grave o comunque avanzato, consultando il medico estetico per intervenire in modo più deciso.

L’argomento è molto complesso e lungo pertanto lo tratteremo in più capitoli specifici.

In questo primo articolo, dedicato all’invecchiamento della pelle, ci focalizzeremo su un aspetto che pochi considerano.

L’invecchiamento della pelle legato allo scompenso ormonale.

Invecchiamento della pelle: i tipi di invecchiamento

La pelle invecchia in modo differente da soggetto a soggetto e per motivi altrettanto differenti quali:

  • l’avanzare dell’età.
  • L’esposizione ad agenti esterni come raggi Uv.
  • Per comportamenti che accelerano la decomposizione cellulare, come fumare e bere alcool in eccesso.
  • Scompensi ormonali.

Lo scompenso ormonale è uno status che, escluse le cause legate a malattie genetiche, si verifica all’improvviso con l’arrivo della menopausa.

Questa dà un’accelerata notevole all’invecchiamento della pelle cronologico, che tratteremo in seguito.

Ormoni e menopausa

L’avanzare dell’età di per sé provoca una modificazione dell’equilibrio ormonale in tutti i soggetti, sia donne che uomini.

Estrogeni, androgeni, melatonina, ormone della crescita, invecchiando, diminuiscono nell’organismo.

Ma c’è un momento particolare della vita delle donne, la menopausa, che provoca non solo la diminuzione dei livelli ormonali suddetti ma una drastica ed improvvisa carenza di progesterone, l’ormone che controlla a sua volta gli androgeni.

La conseguenza è un aumento degli androgeni non controllati più dal progesterone e conseguente diminuzione degli estrogeni.

Gli effetti di questo scombussolamento si vedono soprattutto sulla pelle.

Scompenso ormonale: cosa succede alla pelle

Lo scompenso ormonale causato dalla menopausa provoca, fra gli effetti più eclatanti, l’invecchiamento della pelle.

È stato scientificamente dimostrato, infatti, che la pelle delle donne in menopausa, a causa della drastica e improvvisa carenza di estrogeni, subisce un assottigliamento, produce meno sebo, si irrigidisce, si secca.

La pelle, di conseguenza, assume un aspetto rugoso, mentre il derma, più in profondità rispetto alla superficie, risulta meno denso a causa del deficit di sintesi di collagene e acido ialuronico.

Vediamo nel dettaglio cosa succede.

La pelle diventa secca

La pelle, in condizioni normali, si rigenera continuamente e viene alimentata dal flusso di sangue grazie all’azione degli estrogeni.

In premenopausa e menopausa gli estrogeni, come abbiamo accennato, diminuiscono e, con essi, diminuisce la capacità di rigenerazione cellulare che essi determinano, insieme al ridotto afflusso di sangue.

Poiché, dunque, le cellule della pelle non vengono rigenerate in tempi rapidi permangono nel loro stato corrotto, causando una perdita di acqua transdermica.

La conseguenza è una pelle secca, con comparsa di micro fratture e piccole rughe.

L’aumento della pigmentazione

Diversi ormoni, fra cui l’estrogeno, contribuiscono alla regolazione della pigmentazione della pelle.

Nello specifico, gli estrogeni si occupano di tenere sotto controllo i melanociti, ovvero le cellule atte a regolare la colorazione della pelle, sia in quantità che qualità.

Venendo meno il supporto degli estrogeni i melanociti producono un quantitativo minore di melatonina.

La pelle appare più chiara e, soprattutto, più vulnerabile ai danni dei raggi Uv.

Estrogeni e dispareunia

Una conseguenza della carenza di estrogeni da non sottovalutare è la dispareunia, ovvero il dolore vaginale causato dalla secchezza delle mucose che solitamente lubrificano le pareti vaginali.

Il ridotto numero di estrogeni secca la mucosa e la rende atrofica.

Lo spessore della pelle si riduce

Come accennato, gli estrogeni contribuiscono alla produzione di collagene ed elastina, impalcatura del derma.

Il diminuire degli estrogeni influisce, quindi, sulla produzione quantitativa e qualitativa delle strutture di sostegno della pelle che, quindi, si assottiglia.

Estrogeni e distribuzione dei grassi

Altro importante ruolo degli estrogeni è la capacità di distribuire i grassi nei punti giusti del corpo definendone anche la giusta quantità.

La carenza di estrogeni provoca una distribuzione non omogenea dei grassi che andranno a depositarsi prevalentemente su addome, glutei e gambe.

Ma la zona del corpo che più di tutte mostra questa trasformazione è il viso che si mostrerà cadente e svuotato.

Sul viso, infatti, è presente una grandissima quantità dei recettori degli estrogeni.

Diminuendo non contribuiscono più all’attivazione delle proteine che alimentano la pelle e, come già detto, alla produzione di collagene ed elastina.

Le manifestazioni cutanee dello scompenso ormonale: non solo rughe

La cheratodermia climaterica, ovvero un inspessimento della pelle a livello dei palmi delle mani e pianta dei piedi, è un’altra manifestazione evidente dello scompenso ormonale sulla pelle.

Sebbene non sia una condizione molto frequente, quando si manifesta provoca screpolature lineari, dette fissurazioni, anche profonde e dolorose.

Altra manifestazione dello scompenso ormonale sulla pelle, legato al particolare momento della menopausa, è l’improvviso rossore che colora viso e collo.

Tale manifestazione cutanea può portare, alla lunga, all’insorgenza dell’acne rosacea, una condizione estetica della pelle difficile da trattare e che condiziona parecchio la vita sociale.

Il ruolo degli ormoni androgeni in menopausa

Contestualmente al diminuire degli ormoni estrogeni e progesterone, gli ormoni androgeni aumentano in quanto, come già accennato, il deficit di progesterone ed estrogeni non riesce più a controllarlo adeguatamente.

Le conseguenze sulla pelle sono diverse, sebbene siano meno evidenti e meno diffuse rispetto alle conseguenze del deficit di estrogeni e progesterone.

Può comparire peluria, sul viso, più folta e più dura rispetto alla normale peluria femminile.

Può manifestarsi l’alopecia sulla sommità del capo che si evidenzia particolarmente in quanto, con l’avanzare dell’età, si va incontro ad un naturale diradamento dei capelli.

Invecchiamento della pelle e disturbi della tiroide

La pelle non ha ricettori specifici per gli ormoni della tiroide, ma è stato dimostrato che questi ultimi condizionano alcune funzioni cutanee, direttamente o indirettamente.

Parliamo, per esempio, di ossigenazione, vasodilatazione, crescita dei peli, produzione di sebo, sintesi delle proteine e altro.

Un sintomo di ipotiroidismo riscontrabile sulla pelle è la formazione di un edema sottocutaneo, evidenziato da pelle pallida o giallastra, con ritenzione idrica e ispessimento dei tessuti.

L’ipotiroidismo si manifesta sulla pelle, inoltre, con una eccessiva produzione di sebo, pelle grassa e untuosa, oppure con l’insorgere di vitiligine, acne e colorito non più rosa ma grigiastro o giallognolo.

Ne consegue che i disturbi della tiroide condizionano lo stato di salute della pelle invecchiandola precocemente.

Invecchiamento della pelle e scompenso ormonale: conclusioni

Sebbene l’invecchiamento della pelle dovuto a scompenso ormonale si manifesti quasi nello stesso modo dell’invecchiamento cronologico, sapere che in periodo di pre-menopausa e menopausa tale invecchiamento subirà un brusca accelerazione dovrebbe aiutare a prevenirne gli effetti.

Inoltre, imparare a conoscere la propria pelle aiuta a captare per tempo disturbi ormonali subdoli evitando di dover intervenire quando ormai il danno è pronunciato.

Lavinia Giganti

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