Tumori della pelle: come prevenire il Melanoma

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Il melanoma è un tumore maligno della pelle che, solitamente, si sviluppa a partire dai nevi (i comuni nei), nello specifico dai melanociti, le cellule dell’epidermide che producono la melanina, la sostanza che fornisce il naturale colore alla cute. Più raramente, può avere origine dai melanociti posti in sedi extracutanee (occhio, meningi, orecchio interno, eccetera). Il melanoma si sviluppa in tempi successivi attraverso quattro stadi di progressione in cui presenta aspetti clinici e istologici diversi.

I numeri

La scoperta in epoca recente di nuove terapie efficaci ha consentito di far crescere fino a circa il 70% il numero di malati che sopravvivono a un anno dalla diagnosi, mentre a due anni la percentuale diminuisce intorno al 60%. Se trattato precocemente, in 4 casi su 10 ci sono ottime possibilità che il malato guarisca completamente. Purtroppo, in altrettanti casi il tumore tende a cronicizzarsi, ripresentandosi quindi a distanza di tempo. Nel 2015 il melanoma ha colpito oltre diecimila persone in Italia e, nonostante negli ultimi anni abbia perso posizioni, resta nella top ten dei tumori più diffusi.

“Sarebbe buona abitudine – spiega la Dott.ssa Elisabetta Sorbellini, specialista in dermatologia presso lo Studio Rinaldi di Milanoquella di ispezionare i propri nei una o due volte all’anno recandosi da un dermatologo esperto per accertarsi che nessuno di essi sia evoluto in melanoma. Tra i fattori di rischio che devono comunque spingere a fare un controllo, vanno evidenziati la comparsa di un nuovo nevo con aspetto diverso dagli altri e il cambiamento dei caratteri di un vecchio nevo per forma, dimensione, colore e superficie”.

Quando controllare i nei?

E’ quindi buona norma sottoporsi con cadenza almeno biennale a un controllo della cute dal dermatologo, che effettuerà l’esame con epiluminescenza o videodermatoscopia. Occorre inoltre evitare, soprattutto per i bambini, scottature e/o esposizioni prolungate e violente dei nevi cutanei ai raggi solari, in particolare nelle ore centrali della giornata, nonché utilizzare creme solari ad alta protezione che, per essere efficaci, devono essere applicate più volte nell’arco della giornata, essere resistenti all’acqua e contenere filtri per raggi UVA e UVB.

“Come accennato in precedenza, di fondamentale importanza – ribadisce la Dott.ssa Sorbelliniè la diagnosi precoce. Non sempre, per la loro posizione o per scarsa attenzione, siamo in grado di notare da soli le anomalie dei nevi precedentemente descritte, per cui risulta estremamente importante effettuare controlli periodici dal proprio dermatologo per mezzo della videodermatoscopia oppure dell’epiluminescenza. Noi dello Studio Rinaldi siamo costantemente impegnati nell’effettuare indagini con videodermatoscopia ed eventualmente anche microscopia confocale, ovvero un esame istologico in vivo, nella pelle, senza che sia necessario asportare nulla. Siamo assolutamente in prima linea nell’educare i nostri pazienti alla prevenzione”.

Cosa fare?

Il trattamento d’elezione per rimuovere il nevo incriminato resta comunque l’intervento chirurgico, che deve essere tempestivamente seguito poi, se necessario, da ulteriori indagini per verificare se ci sia un’estensione del tumore anche a livello di altri organi.

Studio Rinaldi

 

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