Sphinkeeper: una soluzione innovativa per i disturbi degli sfinteri

Il trattamento dei disturbi degli sfinteri, come l’incontinenza fecale o la stipsi cronica, può essere una sfida per i pazienti e i medici. Tuttavia, un’opzione terapeutica innovativa si sta facendo strada: lo sfintere artificiale (Sphinkeeper)

In questo articolo, vedremo cos’è lo Sphinkeeper, come funziona e quali benefici possa offrire ai pazienti affetti da questi disturbi.

Cos’è lo Sphinkeeper?

Lo Sphinkeeper è un dispositivo medico innovativo progettato per trattare disturbi degli sfinteri, come l’incontinenza fecale o la stipsi cronica. Si tratta di un piccolo dispositivo impiantabile che mira a ripristinare la funzione degli sfinteri nell’ano. Questo dispositivo è composto da componenti biocompatibili e può essere regolato in base alle esigenze specifiche del paziente.

Come funziona lo Sphinkeeper?

Lo Sphinkeeper funziona mediante l’impianto di un anello intorno all’ano, che aiuta a ripristinare il controllo degli sfinteri. Questo anello viene regolato attraverso un dispositivo esterno, che consente al paziente e al medico di regolare la pressione sull’ano in base alle necessità. In questo modo, lo Sphinkeeper aiuta a ripristinare la continenza fecale o a migliorare la funzione degli sfinteri per ridurre la stipsi.

Benefici dello Sphinkeeper

I benefici più importanti derivanti dall’impianto di uno sfintere artificiale o Sphinkeeper sono i seguenti:

  • Migliora la qualità della vita: Riduce o elimina i sintomi debilitanti associati ai disturbi degli sfinteri, consentendo ai pazienti di condurre una vita più normale e attiva.
  • Minimamente invasivo: Rispetto ad alcune procedure chirurgiche tradizionali per trattare questi disturbi, lo Sphinkeeper offre un approccio meno invasivo, con tempi di recupero più brevi e minori rischi di complicanze.
  • Personalizzazione del trattamento: Il dispositivo può essere regolato in base alle esigenze specifiche di ciascun paziente, consentendo un trattamento più mirato e efficace.

Chi è un candidato ideale per lo Sphinkeeper?

Lo Sphinkeeper è indicato per i pazienti che soffrono di disturbi degli sfinteri, come l’incontinenza fecale e che non hanno ottenuto sollievo sufficiente da trattamenti conservativi come terapie farmacologiche o terapie comportamentali.

I candidati ideali per lo Sphinkeeper includono:

  • Pazienti con incontinenza fecale di qualsiasi grado: Individui che sperimentano perdite involontarie di feci in modo frequente e significativo, compromettendo la loro qualità di vita e la loro autonomia, da piccole perdite costanti che macchiano l’indumento intimo fino a incapapacita di trattenere feci solide.
  • Pazienti che desiderano una soluzione a lungo termine: Persone che cercano una soluzione duratura e efficace per i loro disturbi degli sfinteri, che non richieda l’uso continuo di farmaci o interventi invasivi.
  • Pazienti che non sono candidati ideali per altre procedure: Coloro che non possono o preferiscono evitare procedure chirurgiche più invasive, come la riparazione diretta dello sfintere anale o la colostomia.

È importante sottolineare che la valutazione dei candidati per lo Sphinkeeper deve essere effettuata da un chirurgo specializzato in chirurgia generale, con importante esperienza in ambito Proctologico che tenga conto delle specifiche esigenze e condizioni cliniche di ciascun paziente. Una valutazione completa può determinare se lo Sphinkeeper è la scelta migliore per il trattamento dei disturbi degli sfinteri di un individuo.

Possibili rischi e complicazioni associati all’utilizzo dello Sphinkeeper

Anche se lo Sphinkeeper rappresenta una promettente opzione terapeutica per i disturbi degli sfinteri, è importante essere consapevoli dei possibili rischi e complicazioni che possono essere associati al suo utilizzo. 

Tra i principali rischi e complicazioni si includono:

  • Infezioni: Come con qualsiasi procedura chirurgica, c’è il rischio di sviluppare infezioni nel sito dell’impianto dello Sphinkeeper. È fondamentale seguire attentamente le istruzioni post-operatorie fornite dal chirurgo e monitorare eventuali segni di infezione, come arrossamento, gonfiore o dolore.
  • Sanguinamento: Durante o dopo l’impianto dello Sphinkeeper, è possibile che si verifichi un sanguinamento eccessivo. Se il sanguinamento persiste o diventa grave, è importante contattare immediatamente il medico curante.
  • Dolore: Alcuni pazienti possono sperimentare dolore nell’area in cui è stato impiantato lo Sphinkeeper. Questo dolore è generalmente transitorio, si esaurisce nel primo mese dall’intervento ed è gestibile con farmaci antidolorifici.
  • Sensazione di corpo estraneo: Alcuni pazienti potrebbero avvertire una sensazione di corpo estraneo nell’ano a causa della presenza dello Sphinkeeper. Questa sensazione diminuisce nel tempo.
  • Espulsione del dispositivo: In alcuni casi, lo Sphinkeeper potrebbe essere espulso dall’organismo a causa di movimenti intestinali o altre complicazioni. Questo potrebbe richiedere un intervento chirurgico per rimuovere o riposizionare il dispositivo.

Una valutazione completa da parte del chirurgo e una discussione approfondita dei rischi e dei benefici possono aiutare i pazienti a prendere decisioni informate sul loro trattamento.

Lo Sphinkeeper rappresenta una promettente opzione terapeutica per i pazienti affetti da disturbi degli sfinteri, offrendo benefici significativi in termini di miglioramento della qualità della vita e riduzione dei sintomi debilitanti. E’ importante che i pazienti discutano con il proprio medico se questo dispositivo è adatto alle loro specifiche esigenze e condizioni cliniche. Con il giusto supporto medico e una valutazione accurata del caso, lo Sphinkeeper offre una soluzione efficace per i disturbi degli sfinteri.

La Redazione

La redazione in collaborazione con il Dr. Pierpaolo Prestianni – chirurgo generale


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