Roncopatia ed apnee, quanto fa male russare!

 

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Alzi la mano chi può dire di non aver mai russato. Almeno quando si è raffreddati, con il naso chiuso o magari si dorme mentre è in corso la digestione di un pasto abbondante, russare è una pratica frequente.

Roncopatia

Il russamento, però, tecnicamente detto “roncopatia”,  è anche una patologia che rientra tra i disturbi del sonno, quando si ripete con regolarità o addirittura in forma cronica.
Si tratta di un disturbo legato a molti fattori e solitamente crescente con l’avanzare dell’età, motivo per cui non è facile avere certezza delle conseguenze negative che esso provoca nel tempo.

Russare è una malattia

Ciò che è certo è che russare non è solo un fastidio innocuo, ma una malattia che colpisce senza distinzione di sesso e di anagrafe (pur, come detto, presentandosi in maniera più importante in età adulta/terza età).

Spesso è associata ad una ipertensione misconosciuta, in paziente con aumento di peso o franca obesita’.

Le apnee notturne

Il russamento a volte nasconde una condizione più complessa: la sindrome delle apnee notturne, che si manifesta con frequenti e temporanee interruzioni della respirazione, che creano un effetto domino.

Comportano infatti risvegli ripetuti durante la notte che a loro volta causano una cattiva qualità del sonno e, soprattutto, un’insufficiente ossigenazione cardiaca cerebrale.
Le apnee notturne durano in genere tra i 10 e i 40 secondi e possono ripetersi centinaia di volte nell’arco di una notte.
Si classificano apnee di tre tipi:

  • Apnee ostruttive, quando è ostacolato il passaggio dell’aria attraverso la gola, nonostante la presenza dei comandi nervosi e dell’attività dei muscoli respiratori;
  • Apnee di tipo centrale, causate dalla mancanza del comando che dal centro nervoso parte verso i muscoli respiratori, per cui l’aria non viene inspirata nel torace;
  • Apnee di tipo misto, quando è presente una combinazione delle precedenti.

Soluzione medica

Qualora le apnee fossero di natura centrale la soluzione consiste nell’utilizzo di un dispositivo da utilizzare durante la notte, la CPAP, onde evitare il calo di ossigenazione.

Soluzione chirurgica

Nel caso di apnee ostruttive e miste, previa valutazione con fibrolaringoscopia  con test di Muller, può essere identificato il sito ostruttivo, spesso non isolato, intervenendo su strutture del cavo orale ( pilastri palatini, ugola, base lingua), strutture nasali (setto, turbinati), mandibola.
Le diverse procedure possono avvenire in anestesia locale, a volte in regime di day surgery (senza ricovero in ospedale), oppure quelle più complesse in anestesia generale.

Le fasi chirurgiche possono essere più di una

In diversi casi, nei quali si sono evidenziati più siti anatomici responsabili, si è proceduto in fasi successive. In questo modo è stato possibile valutare se la guarigione chirurgica avesse apportato il risultato voluto o se fosse necessario proseguire ulteriormente. Per questa ragione, è fondamentale un follow up ed un confronto tra più specialisti.

 

Dott.ssa Sabrina Corno

 

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