Prevenzione andrologica: ancora troppo tardiva

Prevenzione andrologica: ancora troppo tardiva

 

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Le patologie riproduttive hanno ormai grande rilevanza sociale per i loro riflessi negativi sul tasso di natalità, tanto da rappresentare una priorità per le Organizzazioni internazionali preposte alla tutela della salute pubblica. Tutto ciò accade soprattutto per la carente prevenzione andrologica che viene del tutto trascurata oppure viene avviata tardi. Ecco che ci troviamo oggi di fronte alla notevole prevalenza ed all’incremento di incidenza di patologie, soprattutto maschili, quali malformazioni congenite, varicocele, tumori testicolari, infertilità e sterilità. Secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 10-20% delle coppie nei Paesi industrializzati soffre di problemi di fertilità, ed il 40% delle cause è da attribuire solo alla componente maschile!

In Italia, nonostante negli ultimi anni gli uomini abbiano acquisito maggior consapevolezza del loro ruolo nelle difficoltà legate al concepimento, la quasi totalità (90%) non fa prevenzione, anche perché a volte i medici stessi non sono adeguatamente sensibili al problema. Ricordiamo che mentre le donne sono culturalmente educate alla prevenzione oncologica, con PAP test, autopalpazione del seno e ultimamente con la vaccinazione per HPV, l’uomo nella maggior parte dei casi non sa che con una semplice autopalpazione del testicolo può arrivare ad una diagnosi precoce di neoplasia, che colpisce con una frequenza significativa proprio i ragazzi. Un ulteriore dato preoccupante è che ben il 50% degli uomini italiani non si sottopone a visita andrologica nemmeno a seguito di una diagnosi di infertilità.

Proprio qui sta l’errore! L’infertilità maschile, quando diagnosticata, diventa oggetto di attenzione solo nel momento in cui si cerca un figlio, tra l’altro sempre più in tarda età, ma i problemi che portano ad alterazioni riproduttive da adulti possono in realtà sorgere fin da bambini.

Da anni, inoltre, è stata soppressa la figura del medico scolastico e i ragazzi nati dal 1986 in poi non sono più sottoposti alla visita di leva prevista per il servizio militare.  Sotto questo aspetto, si trattava di due filtri estremamente significativi per evidenziare alcune patologie urologiche che possono poi essere causa di infertilità e che, se scoperte per tempo, sono guaribili. Un esempio è dato dal varicocele (vene varicose del testicolo) che, pur essendo nella maggior parte dei casi asintomatico, nel 40% dei casi è causa di infertilità del maschio adulto ed è presente in ben 16-18% degli adolescenti.

I giovani maschi non sono oggetto di attenzione informativa e di screening dedicati alla sfera sessuale, motivo per cui è di primaria importanza da parte dell’andrologo valutare la conoscenza di una corretta sessualità (contraccezione, falsi miti, eccetera), visto anche che le malattie sessualmente trasmesse oggi sono molto più subdole e infide e si diffondono proprio a causa dell’ignoranza in materia.

La prevenzione andrologica deve essere precoce. L’Andrologo, che in genere è un Urologo o Endocrinologo specializzato, dovrebbe diventare una figura medica di riferimento come lo è il ginecologo per le donne, che accompagni l’uomo fin da quando è sano e in tenera età, così da prevenire il rischio e lo sviluppo di disturbi e malattie sessuali.

Dott. Giorgio Del Noce

Dott. Giorgio Del Noce

 

 

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