Pillola anticoncezionale ed altri metodi contraccettivi tra passato, presente e futuro

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La prima pillola anticoncezionale fu commercializzata negli Stati Uniti nel 1960 e rappresentò una novità rivoluzionaria per il mondo femminile.

L’ovulazione e l’azione della pillola anticoncezionale

ll meccanismo dell’ovulazione è controllato da un complesso sistema ormonale a tre livelli: ipotalamo, ipofisi ed ovaio.

La prevalente impronta estrogenica si estende per il periodo fertile e condiziona la donna nel suo cammino di vita, in quanto i sistemi nervoso, immunitario ed ormonale sono intimamente connessi tra loro.

La pillola contraccettiva agisce grazie alla combinazione di piccole quantità di un estrogeno e di un progestinico. L’assunzione quotidiana di questi due ormoni attraverso la pillola blocca gli eventi ormonali che inducono l’ovulazione.

 I diversi tipi di pillola anticoncezionale

Negli anni sono stati studiati diversi tipi di pillola, con l’obiettivo di contrastare eventuali effetti collaterali che, seppur sempre meno frequenti, sono comunque possibili (tumori, cardiopatie, ipertensione aumento di peso, colesterolo alto, cefalee, resistenza all’insulina).

I tre tipi di pillola sono la monofasica, la bifasica e la trifasica.

Hanno associazioni diverse tra estrogeni e progestinici, ma devono essere personalizzate per ridurre il rischio di eventuali complicazioni.

Altri metodi contraccettivi e la riscoperta delle erbe

Nel corso degli anni sono stati messi sul mercato altri metodi contraccettivi: barriera, quali il diaframma vaginale, il preservativo, la spirale, poi il cerotto contraccettivo, la pillola con 4 mestruazioni l’anno, il bastoncino di progesterone sottocute e molti altri.

Parallelamente all’innovazione dei metodi, si stanno riscoprendo le erbe, in alternativa agli ormoni sintetici.

Le erbe possono rappresentare una forma di contraccezione affidabile, usata in passato empiricamente ed attualmente in alcuni paesi fortemente popolati.

Ad esempio, l’acido litospermico, che si trova in abbondanza nei semi di fiori bianchi occidentali, agisce sulla ipofisi sopprimendo la produzione di ormoni che stimolano le ghiandole sessuali, provocando sterilità. 

Il neem è un’erba poco costosa, ampiamente disponibile, utilizzata per il controllo delle nascite in India. Testato contro lo sperma umano, l’estratto di neem è in grado di uccidere tutti gli spermatozoi.

Il mango è un anticoncezionale!

Il mango è un frutto energizzante, poiché contiene, oltre alle vitamine, anche oligominerali come potassio, zolfo e magnesio, ma è anche un anticoncezionale naturale.

Un gruppo di scienziati californiani ha scoperto che il mango contiene due sostanze fondamentali, il lupeolo e la pristimerina che, se assunti insieme, impedirebbero allo spermatozoo di fecondare l’ovulo, liberando così uomini e donne da trattamenti a base di ormoni.

Le novità tecnologiche in tema di contraccezione

Mentre le ricerche su prodotti naturali continuano, la tecnologia presenta nuove possibilità per favorire i rapporti di coppia senza che ogni volta possa scaturire una gravidanza.

In Italia la natalità è in calo, ma in altre parti del mondo l’eccesso di natalità è considerato un problema che aggrava la povertà della popolazione.

Il noto Istituto di Tecnologia americano MIT sta lavorando al brevetto di un microchip sottocutaneo per il rilascio ormonale programmato. Una volta inserito, esso rilascerà ad intervalli regolari l’anticoncezionale che verrà assorbito per via sistemica, senza appesantire reni e fegato.

Un’altra novità è rappresentata dal Risug (Reversible inhibition of sperm under guidance).

Si tratta di un inibitore della fertilità spermatica sottoforma di gel, che agisce all’interno dell’uretra maschile. Inserendo un determinato quantitativo di prodotto, con un applicatore discreto ed indolore, l’uomo potrà inibire il potenziale riproduttivo del suo sperma per un lasso di tempo limitato. E’ senz’altro una efficace soluzione di emergenza per sgravare le donne dall’onere della pillola anticoncezionale.

Dott. Prof. Gianfranco Zandonini

Dott. Prof. Gianfranco Zandonini

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