Malocclusione e problematiche cervico-lombari: facciamo chiarezza

Sempre più spesso capitano nei nostri studi pazienti che vengono inviati da fisioterapisti, osteopati, massaggiatori, o addirittura da “esoterici” o da “dr Google”, attribuendo la responsabilità dei disturbi più disparati alla malocclusione o alla cattiva masticazione.

Dai disturbi cervicali, cefalee, bracalgie, lombalgie, alluce valgo, oggi sembra che tutto nel nostro corpo possa essere ricondotto ad una qualsivoglia cattiva masticazione.

L’argomento necessita un po’ di chiarezza, sia sulla fondatezza di tali responsabilità causali, sia sulla qualità professionale di chi avanza tali ipotesi…ma anche sulla appropriatezza dell’approccio che qualche collega ha sull’argomento.

Il professionista che infatti nega in qualsiasi modo il collegamento tra i problemi occlusali ed altri distretti del corpo, quasi lasciando intendere che il nostro organismo sia fatto di celle indipendenti, ha sicuramente un approccio troppo scettico e non realistico.

Il nostro corpo infatti è uno solo e i cattivi funzionamenti di una sua parte hanno sicuramente effetti in altri distretti.

La colonna vertebrale

In particolare, la colonna vertebrale che sorregge tutto il nostro tronco è una sola. I suoi “anelli deboli” sono 2: quello lombare (che scarica sulle gambe il peso ed i carichi relativi a tutte le nostre attività) e quello cervicale (che raccoglie il peso della testa e sul quale agiscono tutti i muscoli masticatori).

Allora, se è vero che l’apparato masticatorio riesce a generare forze che a livello dei molari possono superare i 60 Kg e se i muscoli che le generano agiscono in modo dinamico e ciclico scaricando la loro azione su testa e collo, non si può assolutamente pensare che questi non abbiano effetto sull’anello cervicale della colonna vertebrale.

Il personale incastro occlusale

Ecco che parafunzioni (come bruxismo, serraglio, digrignamento, comportamenti viziati), malocclusioni o deficit masticatori possono avere effetti logoranti in breve tempo, considerando le forze in gioco. Va poi considerato che i bimbi nascono senza i denti e che questi erompono un po’ alla volta. Poi vi è la permuta, fino alla dentatura permanente ed in queste condizioni rallentate e frazionate nel tempo si viene a creare quello che potremmo definire il nostro personale “incastro” occlusale.

Cosa può alterare la masticazione

Tale occlusione diventa per noi posizione obbligatoria quando dobbiamo chiudere la bocca, ma tale “incastro” potrebbe obbligare la mandibola e la mascella (e quindi la loro articolazione detta ATM) a posizioni e rapporti non ideali. Nel corso della vita, poi, questo “incastro” può subire delle modifiche non sempre migliorative dal punto di vista occlusale: otturazioni, estrazioni, corone, ponti, trattamenti ortodontici mediante apparecchi che spostano i denti col solo fine estetico…

Tutte queste situazioni, prese singolarmente, o come spesso capita, associate l’una all’altra, possono causare svariati problemi all’apparato masticatorio, con ovvie e conseguenti ripercussioni sulle articolazioni tempero mandibolari (clic, dolore, ridotta apertura etc), su tutti i muscoli masticatori (con dolori e cefalee) e sull’anello cervicale della colonna vertebrale.

Come valutare la correlazione tra malocclusione e problemi lombari/cervicali

Se la colonna vertebrale è una poi, ecco che i problemi lombari e quelli cervicali possono sommarsi e alimentarsi a vicenda. Quindi è vero che i problemi occlusali possono spiegare molti sintomi di altri distretti? Non così semplicemente.

Occorre una attenta valutazione fatta con metodi scientifici (elettromiografie, kinesiografia, risonanza etc) per valutare la presenza e l’entità del problema. Occorre poi capire se ci sono altri problemi a carico della colonna vertebrale, capire quale ha la predominanza sugli altri ed agire prima sul problema principale e secondariamente sugli altri.

Quindi se viene appurato che a livello cervicale c’è un grande scompenso dovuto ad un problema occlusale, anche se il paziente ha più disturbi in altri distretti corporei, bisogna prima intervenire a questo livello…o viceversa se il problema principale è da altre parti della colonna vertebrale o è cervicale ma non ha responsabilità lombare.

Conclusione

Per fare ciò occorre una stretta collaborazione tra fisiatri/osteopati e odontoiatri/gnatologi. Solo così si potrà arrivare ad una comprensione del problema e si potrà mettere in atto una strategia terapeutica multifattoriale che dia un miglioramento duraturo e stabilizzato nel tempo.

Dott. Nicola Vanuzzo

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