Il pollice a scatto è una infiammazione che interessa il tendine flessore del primo dito.
Esso è rivestito da una sottile membrana che serve a favorire lo scorrimento del tendine stesso all’interno di un canale.
Se un tratto tendineo aumenta il suo volume a causa di un processo infiammatorio, esso scorre con fatica all’interno del canale, rimanendo bloccato a livello dell’imbocco o alla uscita del canale stesso. Il movimento tendineo inizialmente avviene quindi a fatica, provocando dolore e sensazione di crepitio, oppure con il tipico “scatto” doloroso.
Il ripetersi di questo impedimento alla normale escursione tendinea determina il persistere e il peggiorare dell’infiammazione, con progressivo aumento di volume del tendine già ingrossato, creandosi così un circolo vizioso che alimenta il processo infiammatorio.
Chi colpisce il pollice a scatto?
Il pollice a scatto insorgere nella maggior parte dei casi senza causa apparente, ma può essere anche secondario a traumi al pollice o comparire in associazione a patologie quali la ipercolesterolemia, il diabete, la gotta, il morbo di Dupuytren, a molte patologie artritiche o artrosiche. Vi sono sicuramente cause ormonali, in quanto le donne tra i 40 e i 60 anni, sono maggiormente colpite (70% dei pazienti).
Sintomi
I pazienti riferiscono progressivo e intenso dolore alla base del dito, con limitazione alla estensione e flessione delle flangi, notando il tipico “scatto” all’utilizzo del pollice.
Lo scatto è avvertito al mattino, e il paziente è costretto ad ottenere la sua estensione solo mediante lo sblocco con l’altra mano. Solitamente il dolore e la limitazione tendono ad attenuarsi durante la giornata grazie all’utilizzo della mano.
La pressione alla base del pollice consente di riscontrare la presenza di un rigonfiamento duro che si sposta durante il movimento del dito, che indica la zona tendinea infiammata e ingrossata.
Un esame ecografico può risultare utile per confermare la presenza e il grado dello stato di infiammazione e di eventuale degenerazione causata dallo sfregamento all’interno della puleggia.
Come curare il pollice a scatto?
I trattamenti per il pollice a scatto possono essere:
- di tipo conservativo, soprattutto quando la patologia è all’inizio del decorso,
- di tipo chirurgico, quando ormai si trova in una fase avanzata.
Trattamento conservativo
Numerosi rimedi possono essere prospettati al paziente prima dell’intervento, come l’utilizzo di tutore notturno, cicli di fisioterapia (laserterapia, tecarterapia, ultrasuoni ecc…), infiltrazioni locali di cortisone o collagene, terapia antinfiammatoria.
Nelle fasi iniziali tali trattamenti possono portare beneficio, ma solitamente limitato nel tempo e senza risoluzione completa dei disturbi.
Trattamento chirurgico
E’ consigliato nelle fasi avanzate, quando il dolore diventa particolarmente intenso e gli episodi di scatto si verificano ad ogni movimento del pollice, e rimane l’ unica possibilità per risolve definitivamente il problema, evitando la degenerazione tendinea e la rigidità del pollice.
Esso consiste nella sezione della puleggia A1, struttura anatomica ove si verifica l’infiammazione del tendine e quindi lo scatto doloroso.
L’intervento è effettuato in anestesia locale, mediante una piccola incisione alla base del pollice, eseguendo, oltre alla sezione della puleggia stessa, anche la asportazione del tessuto infiammatorio presente.
Termina con una medicazione leggera per permettere una immediata mobilizzazione del dito.
Una rapida e corretta mobilizzazione del pollice basta in genere a prevenire eventuali problematiche di ederenze della cicatrice, e solitamente non è necessario alcun trattamento fisioterapico.
Dr. Marcello Marcialis – ortopedico specialista in chirurgia della mano