FRIDAMI: il chirurgo si scopre artista. La dottoressa Manuela Carnini ci racconta la sua esperienza di pittrice

La dottoressa Manuela Carnini, chirurgo vascolare, ci racconta la sua esperienza di pittrice e di come questa professione sia per lei fondamentale.

Nel 2020 la quotidianità di tutti noi è stata completamente rivoluzionata a causa del lockdown, ma più in generale, dal Covid. Ed è proprio in questo periodo buio che la dottoressa Carnini scopre la sua sensibilità per il mondo della pittura.

Ma ora, lasciamo a lei la parola.

Dottoressa, FRIDAMI è la sua firma e tutte le sue opere racchiudono un profondo risvolto psicologico. Ci racconti dunque come si è scoperta artista.

Tutto è successo proprio durante il terribile momento del lockdown. Io, assieme ai miei colleghi, ero in prima linea come medico. Di conseguenza, ho dovuto quindi prendere delle scelte anche personali piuttosto forti.

Ho due bambini e, necessariamente, ho dovuto rivedere per intero la mia settimana lavorativa e i relativi impegni.

Dedicavo circa tre giorni della settimana al mio lavoro, quindi sala operatoria ed ambulatori, mentre gli altri giorni dedicavo tutto il mio tempo ai mie figli.

E proprio in questo frangente, ho iniziato a godere di questo tempo. Il lockdown mi ha concesso l’occasione che mi ha spinto a fermarmi. Sono entrata nella “mia parte bambina” grazie all’energia pura che, nel gioco, i miei figli mi hanno comunicato.

Abbiamo così iniziato a dipingere. Una sera, con dei colori avanzati, ho iniziato a dare due pennellate e da lì, non mi sono più fermata.

Qual è il tema conduttore delle sue opere?

Il tema conduttore delle mie opere è proprio l’amore. L’amore in senso universale: sia esso l’amore coniugale o, e soprattutto, l’amore per la vita stessa. Ma anche l’amore per tutto ciò che ci circonda, l’amore per l’ambiente. Ecco, potrei continuare davvero all’infinito.

Ma con le mie opere voglio anche rispondere al male e alle brutture della vita attraverso, appunto, l’amore. Quest’ultimo è in grado di guarire qualsiasi ferita.

Sappiamo dottoressa che lei ha già fatto anche delle mostre, sia personali ma anche a scopo benefico e, durante le quali, ha ricevuto svariati riconoscimenti. Ce ne vuole parlare?

Ho già avuto modo di fare tantissime esposizioni, anche a livello internazionale. Roma, Milano, Venezia in occasione della Biennale, New York, Budapest… insomma, ho collezionato tantissime soddisfazioni. E tanti altri tour ed impegni mi aspettano.

Barcellona, Londra e Venezia sono solo alcune delle tappe che mi terranno impegnata prossimamente.

Andrà anche al Louvre di Parigi, non è vero?

Si, esattamente. “Il fuoco dentro”, un’opera a cui tengo tantissimo, sarà esposta proprio al Louvre.

È la prima opera che ho realizzato con le mani e con tutto ciò che ho trovato in casa: banalmente, dal pennello dei trucchi alle spugnette.

Ma “Il fuoco dentro” non sarà l’unica opera che verrà ospitata a Parigi. Anche “Amore Sublime” potrà essere vista dal vivo in questo museo ricco di storia e di arte.

Alcune delle sue opere sono state inserite nel prestigioso annuario artisti 2022 edito da Mondadori e presentato di recente presso la Camera dei Deputati. Ecco, si aspettava questo successo? Cosa vede nel suo futuro?

No, assolutamente. Non mi aspettavo nulla. Però credo, e ne sono fermamente convinta, che quando l’amore vince, l’amore ti salva.

E secondo me, tutto questo è proprio dovuto alla forza di quest’ultimo. Io sono solo uno strumento.

Nel mio futuro continuo a vedere il mio lavoro in qualità di medico chirurgo ma anche tantissima arte e pittura.

Monica Penzo

La redazione in collaborazione con la Dr.ssa Manuela Carnini – chirurgo vascolare

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