La fascite plantare: cause, sintomi e trattamenti

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Che cos’è la fascite plantare

Parliamo di una patologia comune e spesso invalidante. Tuttavia, la storia naturale di questa patologia non è compresa, poiché è difficile distinguere tra quei pazienti che guariscono spontaneamente e quelli che rispondono alla terapia di fascite plantare. Il rilascio chirurgico della fascia plantare è efficace nella piccola percentuale di pazienti che non rispondono a misure conservative. Conseguentemente, sono state introdotte nuove tecniche come il rilascio plantare endoscopico e la terapia extracorporea ad onde d’urto. In aggiunta a questo però, la poca disponibilità di attrezzature e le limitate competenze significa che la maggior parte dei pazienti continuerà a essere trattata con tecniche più tradizionali.

Anatomia del piede 

La struttura del piede è estremamente complessa, con 33 articolazioni e 26 ossa, insieme a più di cento legamenti, tendini e muscoli. Rappresenta principalmente l’estremità di ciascun arto inferiore ed è formata inoltre da 5 dita. Il piede inoltre svolge un’ importante funzione di sostentamento e di movimento. Per quanto riguarda la struttura scheletrica sono presenti: le ossa metatarsali, ossa del tarso e le falangi.

Quali sono le cause della fascite plantare

La fascite plantare è una condizione particolarmente autolimitante. La causa comune presenta un dolore al tallone. Colpisce, in particolar modo, più di 1 milione di persone all’anno. Inoltre, due terzi dei pazienti con questa patologia ortopedica si rivolge al proprio medico di famiglia. Principalmente, danneggia le popolazioni sedentarie e atletiche. L’obesità, l’eccessiva pronazione del piede, la corsa eccessiva e la posizione eretta prolungata sono fattori che aumentano il rischio della sua comparsa.

La sintomatologia della fascite plantare

Prima di tutto, causa un indolenzimento di gravità diversa al tallone o all’arco del piede. Infatti, il dolore risulta più chiaro quando ci si alza e si cammina per la prima volta o dopo aver camminato, corso o in piedi per lunghi periodi. Oltre a questo, uno o entrambi i piedi possono essere interessati.

Come viene effettuata la diagnosi

La diagnosi si basa principalmente sulla storia e sull’esame fisico per valutare la tipologia di cura di fascite plantare. I pazienti, infatti, possono presentare dolore alla pianta del piede con i primi passi al mattino o dopo una seduta prolungata e dolore acuto conpalpazione della regione calcaneare plantare mediale. Per di più, il disagio nella fascia plantare prossimale può essere provocato dalla dorsiflessione passiva della caviglia / prima punta. L’imaging diagnostico, solitamente non viene reso necessario per la diagnosi iniziale. Inoltre, viene utilizzata, in alcuni casi, l’ecografia e la risonanza magnetica per escludere altre patologie del tallone.

Il trattamento della fascite plantare

Il medico valuta, in particolar modo, un possibile aumento dello spessore della fascia plantare e di un tessuto anormale. Poiché possono segnalare la diagnosi del disturbo fisico. I trattamenti conservativi aiutano con il dolore invalidante. Inizialmente, vengono applicati dei trattamenti terapeutici che si basano su: riposo, modifica dell’attività, massaggio con ghiaccio, analgesici orali e tecniche di stretching. Vengono provati per diverse settimane. 

In aggiunta, se il dolore al tallone persiste, vengono presi in considerazione trattamenti prescritti dal medico per la terapia fisica, ortesi del piede, splintaggio notturno e iniezioni di corticosteroidi. D’altra parte, il 90% dei pazienti ottiene dei miglioramenti considerevoli con l’uso di queste tecniche conservative. Inoltre, per chi soffre di fascite plantare cronica recalcitrante della durata di sei mesi, il medico specialista può applicare la cura di fascite plantare con onde d’urto extracorporee o la fasciotomia plantare.

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Effetto additivo dell’ecografia terapeutica nel trattamento della fascite plantare

L’ecografia terapeutica è una delle modalità di trattamento conservativo più comuni e maggiormente utilizzate dai fisioterapisti, a livello internazionale. Ma nonostante ciò, non c’è un numero di prove sufficienti, in grado di valutare la reale efficacia nella cura di fascite plantare. È stato valutato, in particolare, l’effetto additivo degli ultrasuoni terapeutici, per quanto riguarda il dolore, le funzionalità e la qualità della vita.

I risultati dell’ecografia terapeutica

Sono stati effettuati degli studi clinici prospettici, somministrati a 54 pazienti con fascite plantare, di età compresa tra 24 e 80 anni, che soddisfacevano i criteri. Sono stati divisi casualmente in un intervento attivo e in un gruppo di controllo. Gli individui nel gruppo di intervento attivo hanno avuto un trattamento di stretching auto-eseguito della fascia plantare e dei muscoli del polpaccio e con ultrasuoni terapeutici. Allo stesso modo, agli individui del gruppo di controllo sono stati eseguiti gli stessi esercizi di stretching e ultrasuoni fittizi. Entrambi, hanno ricevuto 8 trattamenti, due volte alla settimana. In aggiunta, le misure di esito includevano una scala numerica di valutazione del dolore di fascite plantare, il test adattivo computerizzato per il piede e la caviglia e un test algometrico.

Ad ogni modo, i due gruppi hanno mostrato un notevole miglioramento, da un punto di vista statistico, in tutte le misure di esito.

Per concludere, l’aggiunta di ultrasuoni terapeutici non ha migliorato la vantaggiosità del trattamento conservativo. Pertanto, gli autori raccomandano in tutta onestà di escludere l’ecografia terapeutica nel trattamento. Difatti, concordano con i risultati di studi precedenti che tra i rimedi di fascite plantare piuttosto efficace è lo stretching. Può essere un trattamento risolutivo per il processo di guarigione.

Come prevenire e curare la patologia 

Per ridurre il dolore e lo stress sul piede:

  • Fare piccoli passi
  • Non camminare a piedi nudi
  • Evitare il jogging e altre attività ad alto impatto
  • Perdere peso, se si è in sovrappeso
  • Fare massaggi ai polpacci e ai piedi

I medici possono consigliare:

  • Riposo e mettere il ghiaccio sul piede
  • Assumere FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), come l’ibuprofene
  • Indossare una stecca di notte per allungare il muscolo
  • Indossare dispositivi speciali (ortesi) che si adattano alla scarpa
  • Fare terapia fisica
  • Ottenere iniezioni di corticosteroidi nel tallone

Se il dolore non migliora, i medici possono:

  • Mettere un calco sul piede per un po’
  • Applicare onde sonore sul tallone per migliorare la circolazione e ridurre il dolore (terapia di attivazione del polso extracorporeo)
  • Fare chirurgia

La Redazione

Fonte: Fascite plantare – PubMed (nih.gov)

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