Come viene trattato un tumore cutaneo testa collo

I tumori cutanei testa -collo sono tra i tumori umani più comuni ed insorgono mediamente in una popolazione con età >60 anni.

I tumori della cute propriamente detti, ad esclusione del melanoma ad insorgenza cutanea, comprendono:

  • linfomi,
  • tumori degli annessi cutanei,
  • carcinoma di Merkel

e altri rari istotipi ad insorgenza cutanea, ma principalmente ci si riferisce ai carcinomi spinocellulari (altresì chiamati a cellule squamose o squamocellulari) e basocellulari.

Etiologia

Un’aumentata attenzione sui fattori che causano i tumori cutanei è essenziale per la loro prevenzione.

Il rischio di sviluppare un tumore maligno della cute è legato al genotipo, al fenotipo (fototipo I-III) e a fattori ambientali. Le radiazioni ultraviolette UVB causano un danno diretto al DNA e all’RNA con la formazione di legami covalenti tra pirimidine adiacenti, portando alla formazione di composti tossici mutageni.

I virus oncogeni esercitano un ruolo importante nella insorgenza dei carcinomi cutanei, così come lo stato di immunosoppressione post trapianto e nei pazienti immunocompromessi con infezione HIV.  Anche l’uso di farmaci è stato correlato con l’insorgenza di tumori cutanei: i contraccettivi orali, la fototerapia, lo psoralene, l’amiodarone, gli inibitori del tumor necrosis factor, i bloccanti del recettore dell’angiotensina, gli inibitori delle fosfodiesterasi e le statine. Infine sono da ricordare tra le possibili cause il fumo e alcune sostanze chimiche principalmente legate ad esposizione occupazionale (arsenico, vinilcloride, idrocarburi policiclici aromatici, benzina).

Tumore cutaneo testa collo: diagnosi

I tumori cutanei molte volte vengono disconosciuti o minimizzati in quanto l’unico segno che producono è di solito un inestetismo della pelle.

Le caratteristiche cliniche che devono indurre al ricorso di una visita dermatologica sono la persistenza nel tempo nonostante l’applicazione di creme o unguenti di svariata natura, la facilità a volte nel sanguinamento, l’aumento di dimensione rapido nel corso di settimane.

Una volta che viene posto il sospetto da parte del dermatologo sono inviati al chirurgo (plastico, otorinolaringoiatra, chirurgo generale, o maxillo facciale). La diagnosi è fondamentalmente basata sull’esame istologico da biopsia.

Tumore cutaneo testa collo: terapia

La terapia di queste lesioni è di solito chirurgica.

 L’utilizzo di altre metodiche (azoto liquido, laser) che vanno di fatto a bruciare la lesione non danno la certezza della radicalizzazione della lesione e possono esporre a recidive che poi possono complicare lo stato clinico del paziente.

L’asportazione a livello testa-collo deve tenere conto di diversi fattori.

I margini di sicurezza  vanno da 3 a 5 mm fino a 1 cm a seconda del tipo di tumore, della dimensione e della regione del distretto testa-collo interessata.

I basocellulari sono i più frequenti e le varianti istologiche meno aggressive possono richiedere anche margini non così ampi e raramente comportano lesioni metastatiche.

Nei tumori squamocellulari soprattutto di dimensioni significative e di alcune regioni della faccia (naso, labbra e padiglione auricolare) viene consigliato anche uno studio dei linfonodi del collo o della regione parotidea data la significativa possibilità di metastasi alle stazioni linfonodali.

I melanomi rientrano invece in un trattamento specifico in quanto richiedono innanzitutto una biopsia per definirne lo stadio e successivamente una radicalizzazione con margini di almeno 1 cm, quando è possibile, con studio intraoperatorio del linfonodo sentinella come nei tumori della mammella. I tumori della regione palpebrale o del padiglione auricolare, invece richiedono ad esempio dei margini di sicurezza meno ampi.

Le asportazioni anche semplici di questi tumori vengono eseguite cercando di rispettare le rughe di espressione del viso e devono tener conto anche di eventuali disturbi funzionali quando eseguiti in prossimità delle palpebre o del labbro in modo tale da evitare ulteriori problematiche (ad es. cheratite, incontinenza delle lacrime o della saliva, difficoltà a masticare).

Molti di questi tumori con dimensioni maggiori di 2 cm o in particolari distretti della faccia (piramide nasale, labbra, padiglione auricolare) richiedono sempre un tempo chirurgico ricostruttivo con lembi di vicinanza o a volte di innesti cutanei prelevati dalla coscia o dall’addome o dalla spalla. In alcuni casi, quando i margini durante l’atto chirurgico non siano così sicuri si lasciano le ferite aperte in attesa dell’esame istologico per poi procedere in un secondo tempo a radicalizzazione o ricostruzione.

la Redazione in collaborazione con il Dott. Massimiliano Nardone otorino a Treviglio


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