Chirurgia post gravidanza e allattamento

  • Come tornare ad avere una fisionomia perfetta con la chirurgia plastica?
  • Cos’è il mommy makeover?
  • Quali sono gli interventi più gettonati nel mommy makeover e quando si può intervenire?

Queste sono solo alcune delle domande che spesso le neo-mamme si pongono subito dopo aver partorito, in considerazione dei cambiamenti che si possono verificare sul corpo di una donna durante e dopo la gravidanza e l’allattamento.

Cercherò pertanto di rispondere in modo quanto più esaustivo.

Chirurgia post gravidanza e allattamento: gli interventi possibili

Tra le preoccupazioni delle donne dopo una gravidanza si riscontra spesso quella poter riportare il proprio corpo alla condizione di partenza.

Rientrare in poco tempo nell’aspetto che si aveva prima di rimanere avere un bambino è tra gli obiettivi di tante mamme, giovani e meno giovani, per potersi godere la meraviglia della maternità senza smettere di piacersi e sentirsi attraenti.

Il concetto di “mommy makeover” altro non è che un insieme di procedure mediche che vogliono porsi l’obiettivo di correggere i difetti estetici che possono residuare dopo una gravidanza e il conseguente allattamento.

Non necessariamente si tratta di procedure invasive, e ovviamente – a seconda dell’entità dei cambiamenti che sono intercorsi – si potrà porre indicazione a diverse tipologie di procedure mediche e chirurgiche.

I cambiamenti nel corpo di una donna che si possono verificare durante e dopo la maternità riguardano principalmente l’addome e il seno, potendo spaziare da un accumulo di tessuto adiposo residuo, a eccessi di cute localizzati, smagliature e lassità.

Le procedure che più spesso si possono proporre al fine di correggere questi difetti corporei residui sono molto variegate, potendo spaziare principalmente tra

  • liposuzione
  • liposcultura
  • addominoplastica e addominoplastica circonferenziale
  • correzione della diastasi dei muscoli retti addominali
  • mammoplastica (rimodellamento e riduzione del seno)
  • rimodellamento dei genitali

Sarà premura del medico spiegare alla paziente non solo quali tipologie di interventi sono indicati per ogni singola donna, ma anche quali siano le tempistiche migliori per applicarli, considerando in generale come la situazione vada assolutamente valutata in una condizione di relativa “stabilità”, ossia ad almeno sei mesi dal termine della gravidanza e/o dell’allattamento.

Chirurgia post gravidanza: cosa succede nel corpo di una donna dopo il parto, perché intervenire chirurgicamente?

Durante la gravidanza, a causa del fisiologica aumento di peso, il corpo della mamma può modificarsi, lasciando dei “segni” più o meno importanti e più o meno definitivi a seconda dei casi.

È fondamentale sottolineare come – indipendentemente da atti medici o chirurgici – la possibilità di mantenere e riprendere un ottimo stile di vita, mangiando bene e svolgendo attività fisica rappresenti il miglior modo di recuperare la miglior condizione possibile.

Talora, tuttavia, questo potrebbe non bastare, anche in considerazione del fatto che, per ovvi motivi, il tempo che la neo-mamma può dedicare a sé stessa dopo la nascita di un bambino è meno rispetto al passato.

 In particolare dopo gravidanze che hanno comportato importanti aumenti di peso, nonché aumenti del volume del seno, la cute può non riuscire a tornare alla condizione di partenza, restando quindi parzialmente rilassata, svuotata e con conseguenti smagliature.

Chirurgia post gravidanza: quando si può ricorrere alla chirurgia estetica post-parto?

Una volta tornate a un peso quanto più simile alla condizione pre-gravidanza, si potrà valutare quali siano i distretti corporei più coinvolti da questi cambiamenti, e di conseguenza sarà possibile valutare insieme (il medico e la paziente) come sia possibile intervenire.

Le regioni ovviamente più coinvolte sono il seno e l’addome, e ciò porta spesso il medico e la paziente a decidere di eseguire la correzione di entrambe le zone in maniera simultanea.

Chirurgia post gravidanza: gli interventi di chirurgia plastica post-gravidanza

Molto spesso il principale difetto residuo al termine di una gravidanza e allattamento coinvolge l’addome, ed in particolare riguarda sia la cute rilassata, che risulta sovrabbondante, sia i muscoli retti addominali.

Questi possono letteralmente allontanarsi uno dall’altro, determinando la cosiddetta diastasi dei muscoli retti, con un conseguente aspetto di addome gonfio anche in condizioni di assoluto non sovrappeso.

Questo tipo di aspetto fisico porta il chirurgo a consigliare, nella maggior parte dei casi, un intervento definito “addominoplastica con sintesi dei muscoli retti addominali”, il quale ha lo scopo di correggere contemporaneamente entrambi i difetti.

La procedura chirurgica prevede di eseguire una incisione che sarà poi nascosta dagli slip, lievemente più lunga di una incisione da taglio cesareo.

Ciò consentirà così di arrivare sul piano dei muscoli retti addominali che vengono riavvicinati, combinando successivamente la rimozione della cute in eccesso, e ridonando alla mamma un addome il più possibile simile alla condizione pre-gravidanza.

L’altro distretto ovviamente e tipicamente coinvolto nel cambiamento post gravidanza e allattamento, che tende molto spesso a perdere in continenza, tono e altezza.

Questo può portare il chirurgo a decidere, insieme alla paziente, se vi sia indicazione ad una:

  • mastopessi (un vero e proprio lifting del seno)
  • mastoplastica additiva (con l’impianto di protesi che possa ridonare il volume perso)
  • mastoplastica riduttiva (nel caso in cui invece il volume sia rimasto sovrabbondante rispetto alla condizione pre-gravidanza)
  • ad una combinazione dei diversi interventi.

Meno spesso, ma comunque con relativa frequenza, al termine della gravidanza possono residuare difetti estetici che siano rappresentati da eccessi di grasso localizzato non responsivi alla dieta e attività fisica.

Questi  presentano quindi più tipicamente indicazione a interventi quali liposuzione e liposcultura, potendo anche prevedere di riutilizzare il grasso aspirato per rivolumizzare altri distretti corporei che si sono contemporaneamente “svuotati”.

In ultimo, ma non per importanza, le modifiche del proprio aspetto fisico al termine di una gravidanza possono riguardare anche le parti intime, potenzialmente correggibili con particolari tecniche di chirurgia plastica.

Conclusioni

È importantissimo sottolineare come qualunque tipologia di intervento eseguito per ridonare alla neo-mamma un aspetto più simile possibile alla condizione pre-gravidanza non debba mai puntare a stravolgerne l’aspetto, a “cambiarla”, ma semmai a ridonarle la sensazione di sentirsi bella, attraente e “in forma”, mantenendo la naturalezza di sempre.

La Redazione

Dr. Guido Cornegliani – Chirurgo plastico

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