Cefalea cervicogenica: 4 caratteristiche fondamentali

La cefalea cervicogenica è una cefalea secondaria causata da problemi di mobilità o postura del rachide cervicale.

 Le cefalee secondarie sono quelle forme di mal di testa dove la causa scatenante è ben identificabile.

Cefalea cervicogenica: caratteristiche

Ѐ la forma di cefalea secondaria più diffusa al mondo e possiede 4 caratteristiche fondamentali:

  1. Ridotta mobilità delle prime tre vertebre del rachide cervicale (C1-C3).
  2. Tensione della muscolatura cervicale e toracica da maladattamento posturale.
  3. Presenza di trigger points all’interno della muscolatura disfunzionale.
  4. Alterazioni della coordinazione e del controllo motorio dei muscoli cervicali e toracici.

Il dolore al collo, o “cervicale”, è una delle cause più comune a livello mondiale di disabilità funzionale e lavorativa insieme al mal di schiena.

Per dolore cervicale si intende quel quadro clinico complesso che coinvolge la cervicale (ma anche testa e torace) per disordini legati alla mobilità o al carico che le strutture devono gestire durante la giornata (sia movimenti che posture).

Sebbene molti episodi possono risolversi spontaneamente, oltre il 50% delle persone che ha avuto un episodio acuto continuerà ad avere altri episodi, se non si interviene in maniera preventiva.

Le cause della cefalea cervicogenica

  • Traumi al collo o alla testa (es. colpi di frusta, anche se di lieve entità).
  • Posture prolungate svantaggiose per il sistema muscolo-scheletrico cervicale.
  • Movimenti improvvisi del collo o della testa.
  • Gestualità lavorative eccessive o inconsuete.
  • Sovraccarichi da attività lavorativa o sportiva intensa.

La cefalea cervicogenica rappresenta il 15-20% di tutti i mal di testa benigni ricorrenti, ed oltre il 50 % di tutte le cefalee post-trauma cervicale.

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Sintomi e segni

La cefalea cervicogenica presenta caratteristiche comuni ad altre forme di mal di testa.

Per questo può essere confusa o ignorata.

I segni e sintomi caratteristici sono:

  • Dolore da un lato della testa, che non cambia lato (segno comune dell’emicrania), di tipo pressorio o trafittivo, raramente pulsante.
  • Il mal di testa ha uno sviluppo postero-anteriore, ovvero parte dal collo o dall’area sub-occipitale/sotto-nucale e sale fino ad arrivare al centro della testa o su tempia fino all’occhio. Anche in questo può assomigliare all’emicrania.
  • I sintomi sono provocati da movimenti del collo o da posture e movimenti che sovraccaricano l’area sub-occipitale.
  • Non si associa a fotofobia e fonofobia (come l’emicrania), mentre la nausea può essere presente.
  • Il mal di testa può avere intensità moderata o severa, e può essere associato a sensazione di rigidità delle articolazioni temporo-mandibolari.
  • Può essere presente anche dolore che va alla spalla e al braccio fino alla mano.
  • La palpazione manuale dell’area cervicale è provocativa, ovvero modifica i sintomi e conferma la natura cervicale del problema.

La frequenza della cefalea cervicogenica è compresa tra 4 e 15 giorni di mal di testa mensili, che può durare mesi o anni.

 In caso di colpo di frusta la cefalea può essere quotidiana e durare per settimane.

Se questa forma di mal di testa si presenta in pazienti che già soffrono di emicrania o cefalea tensiva, predispone ad una maggiore frequenza degli attacchi e resistenza ai farmaci.

Cefalea cervicogenica: il ruolo del collo come causa

I disordini cervicali sono spesso presenti nelle persone che soffrono di emicrania e cefalea tensiva (oltre il 70%).

Il decondizionamento dei muscoli e la ridotta mobilità delle articolazioni del collo sono la causa scatenante della cefalea cervicogenica e possono anche agire come fattori scatenanti nelle cefalee primarie.

 Il rachide cervicale superiore (C1-C3) è strettamente collegato a livello neurologico col trigemino, e porta l’informazione sensoriale su testa e volto (anche del dolore).

Per questo disordini cervicali posso aggravare una cefalea o farla comparire, e la sua corretta gestione può essere notevolmente di aiuto per il paziente.

Cefalea cervicogenica: la terapia

La gestione della cefalea cervicogenica può essere molto semplice se individuata in tempo, o molto complessa se cronicizzata.

Il trattamento più opportuno non prevede l’utilizzo dei farmaci, e prevede:

  • Tecniche manuali di manipolazione o mobilizzazione articolare per migliorare la mobilità del rachide cervicale e toracico.
  • Tecniche manuali sui tessuti miofasciali per ripristinare l’estensibilità ed il tono del sistema neuro-muscolare.
  • Esercizi specifici di coordinazione e resistenza muscolare per migliorare postura e forza e prevenire gli episodi futuri.

Solitamente sono sufficienti 6-8 sedute nell’arco di 8 settimane per la risoluzione del problema.

L’approccio sul sistema muscolo-scheletrico è sufficiente per una corretta gestione del problema, senza ricorrere a farmaci, elettromedicali o infiltrazioni.

La Redazione

Dott. Edoardo Balli Fisioterapista a Prato

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