6 consigli per migliorare la salute usando meno sale

Un’alimentazione iposodica apporta molti benefici all’organismo, prevenendo anche l’insorgenza di alcune patologie.

Come ridurre il sale dalla nostra dieta e quali sono gli alimenti che ne contengono poco, come sceglierli per non sbagliare?

Cosa si intende per dieta iposodoica

La dieta iposodica è una scelta alimentare più che una dieta.

Per alcune persone seguire un’alimentazione che contenga meno sale è una necessità, a volte un’esigenza medica.

Quando si sente parlare di dieta si pensa subito al dimagrimento ed alla riduzione di cibo nel nostro piano alimentare, ma non è sempre così.

La dieta iposodica, infatti, non mira al dimagrimento, ma alla riduzione del sale nel nostro stile di vita.

Per stile di vita si intende il modo di cucinare a noi ed alla nostra famiglia, allo scegliere cibi con un contenuto di sale equilibrato associandoli alle giuste pietanze.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità infatti afferma che, il consumo corretto di sale a persona deve essere di meno 5 grammi al giorno (considerando quello già contenuto negli alimenti ed il sale che aggiungiamo manualmente per insaporire i cibi).

E’ giusto asserire che nonostante alcune persone stiano attente all’aggiunta di sale nelle pietanze spesso sono anche i prodotti che acquistiamo contengono più sale del dovuto.

In Italia infatti si stima che il 64 % del sale che assumiamo deriva da prodotti comperati, quali:

  • prodotti da forno
  • formaggi
  • salumi

E’ certamente indispensabile dunque far conoscere sia alle persone, che alle aziende produttrici, l’importanza della limitazione del sale nelle proprie case e nella filiera produttiva.

La dieta iposodica, dunque, prevede che si eviti il consumo di sale aggiunto, eliminando quindi i prodotti già salati (da lavorazione industriale) o l’aggiunta casalinga.

Un regime alimentare povero di sodio: quali sono i benefici per il nostro organismo e le patologie che si possono evitare

Il sodio è un minerale utilizzato in abbondanza nella alimentazione quotidiana, al contrario di altri elementi quali ferro, magnesio, potassio etc.

L’eccesso di sodio nella dieta è spesso messo in relazione con la comparsa dell’ipertensione arteriosa.

L’ipertensione arteriosa infatti è quella patologia causata dall’ingrossamento delle arterie con conseguente ingrossamento del ventricolo sinistro del cuore.

Utilizzare la quantità corretta di sale nell’alimentazione significa evitare che si accumuli acqua ed aumenti il volume del sangue nei vasi sanguigni.

Questo fenomeno induce ad un aumento pressorio ed al possibile danneggiamento della funzionalità del cuore.

Oltre a questi fenomeni è possibile che eccedendo con il consumo di sale si influenzi in maniera negativa la pressione degli occhi. Questo può causare problematiche legate alla vista.

Anche lo stomaco può giovare della limitazione del sale poiché quest’ultimo può alternarne i meccanismi causando problemi gastrointestinali, quali:

  • bruciore di stomaco
  • acidità
  • reflusso gastrico

Consumando più sale si tende anche ad ingrassare con più facilità, poiché si mangiano più cibi salati (fritti, affumicati etc).

E’ corretto asserire però che il cloruro di sodio apporta anche dei benefici al nostro organismo (assumendone la giusta dose), quali:

  • un migliore funzionamento della tiroide
  • corretto andamento del sistema linfatico
  • nei processi chimici delle cellule
  • funzionamento dei nervi
  • nell’equilibrio dei fluidi (è un ottimo drenante)

Una dieta iposodica è adatta a chi soffre di insufficienza renale, poiché l’eccesso di sale rallenta la funzionalità di filtraggio dei reni.

I 6 consigli utili per ridurre il sale nella propria routine quotidiana

Il sale consigliato in un’alimentazione corretta è il sale iodato, questo è sale da cucina arricchito con iodio. Lo iodio si ottiene dall’acqua di mare ed è importante per il metabolismo.

Tra le accortezze da avere per seguire un’alimentazione iposodica sicuramente vi è il modo di fare la spesa quindi la scelta dei prodotti da acquistare e cambiare alcune abitudini “casalinghe”, tra cui:

  • leggere attentamente i valori nutrizionali dei prodotti (che contengano meno di 0,3 grammi ogni 100 gr di prodotto)
  • limitare l’utilizzo di dadi da brodo, salse e condimenti con sodio
  • non mettere il sale in tavola, per non avere la tentazione di aggiungerlo ai cibi
  • acquistare meno prodotti salati (patatine, snack salati)
  • risciacquare più volte i prodotti in scatola (i legumi ad esempio) per eliminare il sale in eccesso utilizzato come conservante
  • non abituare i bambini (almeno fino al loro primo anno di età) al sale aggiunto nelle loro pappe.

Gli alimenti e le abitudini giuste da seguire per il nostro benessere

E’ preferibile che tra i metodi di cottura da utilizzare in cucina, si scelgano quelli più semplici (non friggere e soffriggere).

Acquistare prodotti freschi, preferendo ad esempio latticini freschi e non quelli stagionati.

Utilizzare condimenti sostitutivi, aggiungendo ad esempio le spezie ai piatti, che daranno un sapore unico e non si sentirà la “mancanza del sale”.

Scegliere di fare delle marinature senza sale, se per esempio il pranzo è a base di carni alla griglia è preferibile aggiungere delle miscele di oli, pepe macinato, spezie fresche, aglio etc.

La carne come il pesce avrà un sapore unico e conterrà il sale già presente, senza doverne aggiungere dell’altro per insaporire il piatto.

Per non acquistare panificati salati si possono scegliere prodotti ai cereali, con orzo, frumento ed avena, questi infatti, contengono molte fibre, il sale è un elemento necessario nella preparazione del pane e quindi sarà già contenuto.

Dott.ssa Marzia Vignoni nutrizionista a Brescia e Mantova

SI PREGA DI INDICARE IL PROPRIO NOME E QUELLO DEL DESTINARIO DELLA RICHIESTA.

Le richieste saranno inoltrate al medico o professionista sanitario il quale risponderà direttamente. DossierSalute.com non è responsabile di tardive o mancate risposte.

Condividi su