In Medicina spesso si commettono errori diagnostici dovuti ad errate consuetudini, ad una valutazione clinica errata e alla medicina difensiva, pratica con la quale il medico difende se stesso contro eventuali azioni di responsabilità medico legali conseguenti alle cure mediche prestate. Questo fa sì che, di conseguenza, vengano prescritte terapie errate che portano il paziente ad assumere farmaci inutili e a ritardare la soluzione del problema.
Facciamo alcuni esempi riferiti a Flebologia e Proctologia.
Scambiare un’infiammazione per un’infezione
La patologia tromboflebitica superficiale è caratterizzata da un indurimento di una vena superficiale, da un arrossamento della cute sovrastante e da un aumento di calore (tumor – rubor -calor).
Molti studi hanno dimostrato che nel materiale trombotico, presente in una tromboflebite e messo in coltura, non è mai stata evidenziata la presenza di germi. Non si tratta dunque di una infezione batterica, ma di un processo infiammatorio a carico della parete di una vena, dovuto ad un coagulo di sangue (trombo).
Ne consegua che non serva utilizzare terapia antibiotica in una flebite superficiale, a meno che (cosa per altro rarissima) la flebite superficiale si manifesti a causa di una grave ferita infetta, ma in questo caso la terapia antibiotica va prescritta innanzitutto per l’infezione della lesione!
Scambiare una patologia acuta per una cronica
Nella crisi emorroidaria, caratterizzata da uno strozzamento dei gavoccioli che restano prolassati e, spesso, vanno conseguentemente incontro ad una trombizzazione, la terapia deve eliminare il dolore sempre elevato e il tenesmo.
L’uso dei farmaci così detti capillari-protettori, anche se indicato nei bugiardini a dosi altissime, non è congruo perché non in grado di alleviare i sintomi. I risultati “positivi” qualche volta riferiti dopo 10-15 giorni sono legati al decorso naturale del fatto acuto e non ai farmaci che trovano una loro utilità, a livello della patologia emorroidaria, solo per diminuire/eliminare il sanguinamento (quando di modesta entità) di questa patologia.
Lo stesso vale per le molteplici pomate emorroidarie che, utili in presenza della sintomatologia cronica (bruciori, prurito, sanguinamento, senso di calore) nulla possono nel fatto acuto, in cui bisogna impiegare farmaci antidolorifico/infiammatori e creme esterne a base di Eparinoidi.
Non vanno quindi utilizzati fleboprotettori e pomate in presenza di crisi acuta.
Prescrivere farmaci e punture anziché la contenzione elastica
Se ci spostiamo nella patologia varicosa, quando è ad uno stadio “evoluto” con la presenza di grossolane varici a livello di gamba e coscia, la sintomatologia presente è caratterizzata da peso, stanchezza, edema serotino, tensione dolore. Anche in questo caso la terapia farmacologica di cui sopra non può molto per combattere questi sintomi determinati dalla stasi, cioè da una certa quantità di sangue che non riuscendo a raggiungere la sua destinazione resta negli arti, li appesantisce e crea tutte le sopradescritte manifestazioni.
Unico rimedio valido è la contenzione elastica che da sola è in grado di svuotare le gambe, far scorrere rapidamente il sangue e farlo arrivare a destinazione senza ristagnare.
Non di rado viene prescritta l’EBPM (le punturine sulla pancia). Perché?
Perché si confondono i segni della malattia venosa cronica per un fatto acuto. Perché si pensa che l’attività antiinfiammatoria dell’Eparina (modestissima!!!!) possa eliminare la sintomatologia. Perché nel dubbio…ecco che si propende per la medicina difensiva.
Quindi: prima la diagnosi, poi la terapia!
Prescrivere sempre l’EcocolorDoppler
Con un gruppo di colleghi, presso la Direzione Sanità della Regione Lombardia, ho messo a punto le Indicazioni alla richiesta dell’esame Ecocolordoppler Venoso e Arterioso.
I Medici di Medicina Generale, quando lo prescrivono, se andassero a controllare le Linee Guida lombarde, troverebbero le situazioni in cui questo esame è necessario e le situazioni in cui è assolutamente inutile, in quanto non può aggiungere alcun dato importante alla semplice e molto più economica, valutazione clinica.
Quindi: prima un controllo sulle indicazioni all’esame e/o una valutazione specialistica.