Secchezza e atrofia vaginale: i 6 sintomi più comuni

Il delicato argomento della secchezza e atrofia vaginale, detta anche “secchezza vulvare”, riguarda un problema tutto femminile che si presenta quando i tessuti vulvari non sono correttamente lubrificati.

Si tratta di un disturbo abbastanza diffuso tra le donne, specie in alcuni periodi della vita.

Infatti, è frequente nel periodo che precede la menopausa (climaterio) e negli anni che la seguono, ma anche in donne giovani e ancora fertili.

Come si manifesta la secchezza vaginale?

I sintomi della secchezza vaginale sono:

  • prurito diffuso nelle varie parti esterne della vulva.
  • Bruciore spontaneo o alla minzione.
  • Aumento delle minzioni.
  • Dolore di varia intensità durante i rapporti sessuali.
  • Sanguinamento durante l’atto sessuale.
  • Ricorrenti infezioni delle vie urinarie.

Talvolta, la secchezza vaginale si accompagna ad altre malattie e ne è corresponsabile, ad esempio la Candida e la Vaginite.

In cosa consiste la secchezza vaginale?

Di fatto, si tratta di scarsa idratazione delle pareti vaginali.

La comparsa della secchezza vaginale provoca l’atrofia vaginale, ovvero un assottigliamento delle pareti della vagina e, contemporaneamente, un costante processo infiammatorio, fastidioso quando non doloroso.

Perché si manifesta in menopausa?

La secchezza vaginale e la conseguente atrofia compaiono con maggiore frequenza nelle donne in fase pre e post menopausa perché in questo periodo gli estrogeni (gli ormoni femminili) diminuiscono in maniera significativa.

Gli estrogeni, infatti, preservano e garantiscono la naturale lubrificazione della vagina dunque la loro assenza o scarsa attività rende più probabile il rischio di secchezza e atrofia vaginale.

Inoltre, in età fertile, le ghiandole presenti nella cervice uterina, in sinergia con l’attività degli estrogeni, producono quel lubrificante naturale che mantiene umida la vagina.

Compito di tale lubrificazione è pure quello di mantenere l’ambiente vaginale pulito e sano, le pareti vaginali lubrificate favoriscono il ricambio cellulare e l’espulsione di scorie, attività indispensabili alla salute intima di ogni donna.

Quando questo delicato equilibrio si modifica e si realizza la secchezza delle pareti uterine, l’atrofia vaginale diventa un rischio concreto.

Secchezza e atrofia vaginale in età fertile

Si accennava anche alla frequenza di donne che, pur non essendo arrivate ad un’età adulta e quindi alla menopausa, manifestano i sintomi della secchezza vaginale.

Alla base del disturbo ci sono, spesso, cambiamenti ormonali, sempre legati all’attività degli estrogeni:

  • disturbi della regolarità del ciclo mestruale.
  • Gravidanza.
  • Allattamento.

Ma non solo.

Altre possono essere le cause di questo disturbo e tra le più frequenti si annoverano:

  • terapia chemioterapica.
  • Radioterapia.
  • Terapie ormonali.
  • Malattie autoimmuni.
  • Interventi chirurgici alla zona pelvica.
  • Rimozione chirurgica delle ovaie.

A volte, invece, episodi di secchezza vaginale sono associati all’uso di detergenti intimi aggressivi o al ricorso frequente a lavande vaginali, che alterano il normale ecosistema della vagina e promuovono l’insorgenza di fenomeni infiammatori.

Da non sottovalutare, poi, gli effetti collaterali di taluni farmaci antidepressivi o di altro raggio (antistaminici, decongestionanti, antiestrogeni) che interferiscono con la secchezza vaginale.

Anche la Sindrome di Sjorgen può provocare la secchezza e l’atrofia vaginale.

Si tratta di una patologia autoimmune che attacca i tessuti dermici sani, soprattutto quelli che sono per natura umidi e lubrificati, come gli occhi, le vie aeree, la bocca.

Altre cause

Talvolta, le cause della secchezza vulvare e dell’atrofia sono insospettabili e vanno ricercate nella sfera emotiva e psicologica della donna:

  • Stress.
  • Attività fisica eccessivamente intensa.
  • Dieta fortemente restrittiva.
  • Forti preoccupazioni.
  • Uso frequente di assorbenti interni durante il ciclo mestruale.

E non va di certo taciuto il disagio relazionale.

Un cattivo dialogo sessuale con il partner può certamente causare scarsa eccitazione nella donna e conseguente mancanza di lubrificazione vaginale, provocando dolore durante i rapporti intimi.

Secchezza vaginale: le terapie

Essendoci molteplici cause della comparsa della secchezza vaginale e dell’atrofia, esistono altrettanti approcci medici e potenziali trattamenti.

E’ fondamentale, pertanto, affidarsi alle cure del ginecologo.

A seconda della causa scatenante, il medico raccomanderà terapie:

  • Terapie fisiche di stimolazione come laser o radiofrequenza.
  • Estrogeniche vaginali (sotto forma di creme, anelli, capsule da inserire in vagina).
  • Ormonali sostitutive (topiche oppure orali).
  • Ormonali integrative.
  • Per via sistemica con prodotti a base di acido ialuronico (ottimali per le donne che non possono sostenere terapie ormonali per motivi di salute).
  • Topiche a base di prodotti altamente umettanti, emollienti, riepitilizzanti e lenitivi).

Nei casi limitati alla secchezza vaginale durante i rapporti sessuali, il medico può ricorrere a semplici lubrificanti ad uso femminile o maschile, che normalizzano l’atto fisico in sé ed evitano il dolore della penetrazione.

Secchezza e atrofia  vaginale: come prevenirle

Il consiglio fondamentale è quello di adottare un’adeguata igiene intima, con detergenti clinicamente testati e che abbiano un ph compreso tra 3,5 e 5,5.

Anche corrette abitudini alimentari e attività fisica moderata sono ottimi metodi di prevenzione.

In conclusione

La secchezza vaginale non è, di fatto, un disturbo grave ma certamente costituisce un ostacolo spiacevole sia alla vita quotidiana che, più specificatamente, ad una vita sessuale serena ed appagante.

E’ importantissimo rivolgersi al proprio ginecologo di fiducia e affrontare serenamente una visita, allo scopo di arrivare quanto prima ad una diagnosi e ad una terapia adatta.

Riappropriandosi, così, della propria salute e della propria femminilità.

La Redazione

Dott.ssa Cinzia Mazzoccanti Ginecologo a Terni

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