Scoperta dal chimico svizzero-tedesco Christian Friedrich Schönbein nel 1840, l’ossigeno-ozono terapia trova la sua applicazione in Medicina nel 1915 durante la Grande Guerra, quando viene usata come battericida nelle ferite dei soldati.
In Italia la terapia viene ufficializzata nel 1983 ed usata in diverse patologie. Il rischio di tossicità dipende dalla concentrazione, dal tempo di esposizione e dalle vie di somministrazione, ma, rispettando i protocolli standard, è la metodica con meno rischi ed effetti collaterali. Essa agisce sul substrato liquido biologico presente all’interno dell’organismo, che esplica diverse funzioni fondamentali per la vita.
Non presenta interazioni farmacologiche né effetti secondari o collaterali.
Le molteplici azioni dell’ossigeno-ozono terapia
L’ossigeno-ozono terapia ha un’azione anti-infiammatoria ed anti-invecchiamento, analgesica/rigenerativa locale e sistemica, agisce a livello del sistema muscolo scheletrico, ma anche a livello cerebrale, del cuore, reni, polmoni, visceri addominali, sistema vascolare. E’ utile in tutte le patologie croniche degenerative, riattiva il microcircolo e migliora la cessione e l’utilizzo di ossigeno/sostanze nutritive nei tessuti.
L’ossigeno-ozono terapia viene molto utilizzata in particolare nella terapia del dolore per le patologie dell’apparato osteo-articolare e muscolo-scheletrico. I risultati ottenuti evidenziano una spiccata efficacia nell’artrosi della colonna vertebrale, nell’ernia del disco, nell’artrosi del ginocchio, nell’artrosi della spalla, nella periartrite scapolo omerale e nelle contratture muscolari dolorose.
A livello sistemico, riattiva il metabolismo e l’eliminazione delle sostanze tossiche prodotte nelle cellule. Esercita una potente azione antiossidante e scavenger sui radicali liberi attraverso lo stimolo paradosso di perossidazione controllata che ottimizza le risposte da parte degli antiossidanti presenti nella cellula. E’ lipolitica (cellulite), aumenta l’utilizzo dei neuromodulatori, agisce sui linfociti e sulle piastrine, migliorando il microcircolo a livello locale e generale, è immunostimolante.
L’effiacacia in ambito cardiologico
Grazie a queste caratteristiche, a livello sistemico, l’ossigeno-ozono terapia è un valido aiuto nella prevenzione e nella terapia della cardiopatia ischemica, nella riabilitazione post-infartuale, nelle patologie cerebro-vascolari, nella prevenzione dell’ictus cerebrale, nell’insufficienza cardiaca, renale e respiratoria.
La riattivazione del microcircolo si accompagna all’aumento della deformabilità dei globuli rossi, all’incremento della produzione del 2,3 di-fosfoglicerato e della P50 standard, con relativo aumento della concentrazione dell’emoglobina ossigenata, il che comporta un maggior rilascio dell’ossigeno ai tessuti.
L’effetto anti aging
L’ossigeno ozonoterapia ha un potente effetto anti invecchiamento ed aumenta la resistenza allo sforzo. L’ambiente malsano e la vita disordinata che conduciamo, già in età giovanile, giocano contro il mantenimento di uno stato di salute e benessere e per tanti disturbi derivanti da questi fattori è possibile trovare giovamento dall’ossigeno-ozono terapia, ivi compresi quelli legati al naturale invecchiamento (menopausa/andropausa) e alla accresciuta aspettativa di vita. E’ inoltre estremamente efficace in ambito uroginecologico, quello a me più caro e di cui parleremo nel dettaglio in altre occasioni.
Basse e medie concentrazioni hanno effetto stimolante, alte concentrazioni hanno invece un effetto soppressivo.