L’artrosi d’anca negli sportivi

L'artrosi d'anca negli sportivi

 

articoloL’artrosi d’anca o coxo-femorale è una patologia degenerativa che porta al consumo della cartilagine e quindi alla perdita della sua funzionalità provocando dolore, zoppia e limitazione della mobilità.

Le cause principali di insorgenza nei soggetti sportivi in presenza di anomalie anatomiche che non permettono il perfetto scorrimento e congruenza della testa femorale con il cotile sono le forti sollecitazioni e le alte richieste funzionali a cui è sottoposta questa articolazione.

E’ quindi fondamentale fare diagnosi precocemente in modo da prevenire un rapido consumo cartilagineo.

Oltre alla fisioterapia che è fondamentale oggi giorno possiamo riparare in artroscopia lesioni capsulari e legamentose o “limare” le eccedenze di osso che creano il cosiddetto impingement femoro acetabolare (FAI).

Inoltre si può nutrire la cartilagine con infiltrazioni articolari di plasma ricco di piastrine (PRP) in modo da stimolare, quando è possibile, la sua rigenerazione.

Quando invece il paziente è vittima di una grave forma di coxartrosi l’unica terapia che può ridare una vita senza dolore è l’intervento di protesi d’anca.

Si sono avute grosse migliorie in questo settore sia dal punto di vista delle tecniche chirurgiche, del design delle componenti protesiche e dei materiali sempre più resistenti e affidabili.

In termini di mininvasività certamente l’intervento più indicato soprattutto nei pazienti sportivi è quello del rivestimento della testa femorale che quindi non viene tagliata bensì “ricoperta” da una coppa in metallo. In questo modo si ha la sicurezza di non cambiare la geometria dell’articolazione dando al paziente la sensazione di avere la propria anca così da permettergli di tornare ad una vita attiva e sportiva. Inoltre permette ampi range di movimento senza rischio di lussazioni.

E’ quindi un impianto più longevo di quello tradizionale in quanto non essendoci una componente protesica dentro al femore si evitano le grosse sollecitazioni su quest’ultimo che possono portare al fallimento precoce.

Inoltre grazie a vie d’accesso mininvasive che permettono di raggiungere l’articolazione senza dover tagliare alcun muscolo con conseguente riduzione della perdita di sangue e minor dolore post-operatorio si può eseguire l’impianto di protesi d’anca bilateralmente in un solo tempo in pazienti affetti da grave artrosi ad ambedue le anche.

Dott. Pierantonio Gardelin

Dott. Pierantonio Gardelin

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