Partiamo da un presupposto piuttosto chiaro: invecchiare non piace proprio a nessuno. Specchiarsi e vedersi con un volto segnato dal tempo, non è proprio gradevole.
La nostra pelle racconta molto di noi e di come ce ne siamo presi cura. Ma non solo. Attraverso la nostra epidermide è piuttosto chiaro anche il tipo di vita e le abitudini che abbiamo sostenuto fin ora.
E se anche tu ti rispecchi in questa descrizione, la biorivitalizzazione cutanea può aiutarti tantissimo a migliorare la qualità della tua pelle.
Dunque, all’interno dell’approfondimento che segue, ti raccontiamo questo trattamento e perché è così tanto richiesto.
Una buona skincare non basta?
Sicuramente ti starai chiedendo “ma perché la skincare casalinga non è sufficiente?”.
In realtà, mettere in pratica un protocollo skincare mattina e sera, è fondamentale. La costanza nell’utilizzo di cosmetici idonei per la propria pelle è indubbiamente importante: permette infatti di rallentare l’invecchiamento cutaneo che, purtroppo, col passare degli anni aumenta sempre di più.
La skincare lavora sugli inestetismi più comuni, come occhiaie scure, acne ecc… Quindi, si tratta di un lavoro che dobbiamo fare costante per avere e mantenere, appunto, una pelle sana.
Inoltre, non dimenticare mai che, se l’epidermide non viene idratata e nutrita sufficientemente, quest’ultima, invecchierà molto più precocemente.
Per cui, si, la skincare è determinante. Tuttavia però, quando siamo di fronte ad una problematica importante, come ad esempio rughe profonde o cedimenti, allora in questo caso, la skincare non sarà più sufficiente.
E, l’unica soluzione possibile, sarà quella di prendere in considerazione dei trattamenti specifici come ad esempio la biorivitalizzazione.
Che c’è la biorivitalizzazione cutanea
La biorivitalizzazione cutanea consiste in un trattamento di medicina estetica che può essere effettuato da solo o in combinazione ad altre procedure estetiche.
Lo scopo è quello di stimolare e riattivare il derma papillare o superficiale.
Questo processo è possibile grazie all’infiltrazione di acido ialuronico ad elevata concentrazione. Da non confondere però, con l’acido ialuronico utilizzato come riempitivo durante le sedute di fillers.
L’acido ialuronico utilizzato durante una sessione di biorivitalizzazione cutanea è, infatti, maggiormente fluido e maggiormente concentrato.
Il grande potere dell’acido ialuronico
Mai sottovalutare l’acido ialuronico! Quest’ultimo è un polimero endogeno presente naturalmente all’interno del nostro organismo. Nello specifico, si trova in moltissimi dei nostri tessuti corporei.
Nella pelle, ad esempio, esercita il potere di legare a sé importanti quantità di acqua. Una peculiarità, questa, che lo rende il più grande responsabile dell’idratazione e del turgore cutaneo tipici di una cute giovane.
Ma oltre a tutto ciò ed oltre all’idratazione, l’acido ialuronico svolge anche un’ulteriore compito molto delicato: stimola, infatti, una maggiore produzione di collagene, elastina ed ulteriore acido ialuronico endogeno (di origine interna).
Tutti questi componenti, sono fondamentali al fine di mantenere una pelle sana, giovane, priva di rughe, turgida e compatta.
Insomma, la presenza di acido ialuronico permette di migliorare nettamente la qualità dell’epidermide.
Biorivitalizzazione cutanea, ad ognuno il suo mix
A differenza di molti altri trattamenti, nel caso specifico della biorivitalizzazione, abbiamo un trattamento molto interessante. Questo perché non si tratta di un qualcosa di “standard” per tutti.
Viene valutato, assieme al medico estetico, ogni singolo caso e, di conseguenza, si decide come procedere.
All’acido ialuronico si può, infatti, incrementare tutta una serie di altre sostanze, quali:
- vitamina C,
- desossiribonucleotidi,
- alcuni aminoacidi,
- idrossiapatite di calcio,
- collagene,
- colina,
- vari agenti antiossidanti
Si tratta, dunque, di un vero e proprio trattamento fatto “su misura” per il paziente, in base ai suoi obiettivi ed in base alle sue necessità.
Tutti questi elementi aggiuntivi hanno il compito di potenziare, ovviamente, il lavoro che andrà a fare l’acido ialuronico una volta inserito nell’epidermide. Ma, oltre ad incrementare tale efficacia e tali benefici a breve termine, lavoreranno anche a lungo termine. Quindi, i risultati saranno ben visibili per svariati mesi (massimo sei).
I protocolli della biorivitalizzazione cutanea
Dopodiché si dovrà scegliere il protocollo che maggiormente fa al caso nostro. La biorivitalizzazione lavora su diversi protocolli terapeutici, quali:
- idratazione molto profonda,
- anti-macchia,
- antiossidanti,
- tonificanti,
Dunque, dopo aver effettuato una approfondita consulenza con il medico, si andrà a stabilire quali sono i risultati che si vogliono ottenere dalla biorivitalizzazione cutanea. Di conseguenza poi, si procederà andando a lavorare su quello che deve essere modificato sul volto.
Le tecniche della biorivitalizzazione cutanea
La biorivitalizzazione, come abbiamo ripetutamente sottolineato, è un trattamento molto versatile che riesce a cucirsi perfettamente addosso alle necessità del paziente.
Di conseguenza, anche le sue tecniche sono diverse. È possibile effettuare la tecnica Cross-linked, oppure, la tecnica Picotage.
La tecnica Cross-linked
La tecnica Cross-linked viene preferita quando si deve fare una prevenzione circa l’invecchiamento cutaneo. Inoltre, la si predilige quando la pelle del paziente si presenta particolarmente danneggiata a causa di una perdita di elasticità ed idratazione.
Viene eseguita su delle aree piuttosto ampie del volto ma anche del collo.
Non necessita di anestesia ed il trattamento dura all’incirca una mezz’ora.
In questo caso, le infiltrazioni intradermiche lineari di acido ialuronico vengono effettuate mediante un ago sottile. Quest’ultime seguono poi delle linee orizzontali e verticali, le quali formano uno schema a rete.
Per questa tecnica sono consigliate tre sedute e, tra una e l’altra, devono passare almeno un decina di giorni. Le successive sedute di mantenimento dovrebbero essere effettuate ogni circa due mesi.
Poi chiaramente diventa tutto molto soggettivo e in base a come reagisce la pelle di ognuno di noi.
La tecnica Picotage
La tecnica Picotage viene anch’essa eseguita al fine di rallentare e prevenire l’invecchiamento cutaneo, ma può essere effettuata anche su pelli giovani.
Previene soprattutto l’invecchiamento cutaneo dovuto ad una esposizione solare eccessiva e priva di protezione. Ma anche ad un uso smodato di lampade.
Anch’essa non ha bisogno di anestesia e in soli trenta minuti di esecuzione il trattamento sarà considerato terminato.
Queste tecniche però, si differenziano completamente nella loro pratica, la quale è molto diversa.
In questo caso, vengono fatte delle micro-iniezioni molto superficiali e molto ravvicinate su volto, collo e décolleté. Viene quindi seguita una sorta di schema puntiforme.
Sono consigliate due sedute settimanali prima dell’esposizione solare. Successivamente, si consigliano delle sedute di mantenimento ogni circa due mesi.
Post trattamento
Il post trattamento non è troppo impegnativo. Compariranno, nelle zone trattate, degli edemi e degli arrossamenti. È una prassi fisiologica e del tutto normale.
La redazione -Monica Penzo
La redazione in collaborazione con la Dr.ssa Michaela Cortellessa – Medico Estetico a Brescia
Immagine di Freepik