Più di venti milioni di persone nel mondo hanno un cuore che non pompa adeguatamente il sangue, una grave disfunzione che prende il nome di Scompenso Cardiaco (SCC).
Gli ultimi dati riguardanti il nostro Paese parlano di circa un milione di persone costrette a convivere con un problema che può portare dal semplice accumulo di liquidi negli arti inferiori e nei polmoni, con gravi difficoltà respiratorie, fino alla morte improvvisa per arresto cardiaco.
Il defibrillatore impiantabile (ICD)
Da diversi anni è possibile ricorrere a un dispositivo elettrico simile, ma in formato leggermente più grande, al classico Pacemaker. Il defibrillatore in questione viene impiantato chirurgicamente sottopelle nella regione pettorale sinistra e collegato al cuore attraverso alcuni elettrodi (da 1 a 3) posizionati negli atri e nei ventricoli attraverso la via venosa.
Il dispositivo, grazie a piccoli impulsi elettrici, è in grado di svolgere 3 funzioni fondamentali:
- eseguire una defibrillazione efficace riportando il cuore ad un ritmo naturale;
- fornire una stimolazione cardiaca naturale tra atrio e ventricolo;
- monitorare l’attività ritmica del cuore battito su battito.
Il defibrillatore Bi-Ventricolare per pazienti selezionati
Da qualche anno un nuovo Defibrillatore Bi-Ventricolare ha cambiato la vita di alcuni pazienti che sarebbero destinati al trapianto cardiaco. Questo nuovo Device ha la caratteristica di re- sincronizzare i due ventricoli (destro e sinistro), creando una contrazione sincrona ed ottimizzando la gittata cardiaca. Questo comporta un miglior smaltimento dei liquidi accumulati con miglioramento dei sintomi clinici da parte del paziente. Inoltre, alcuni nuovi modelli consentono di sottoporsi senza problemi anche alla Risonanza Magnetica (RMN), mantenendo costante in qualunque condizione l’elettrostimolazione del muscolo cardiaco.
I costi a carico del SSN e l’efficacia del dispositivo
Come già sottolineato in precedenza, i rischi a cui va incontro un soggetto scompensato sono molto seri e compromettono pesantemente la sua aspettativa di vita. Re-sincronizzare il cuore di sempre più persone con questo nuovo defibrillatore potrebbe ridurre grandemente la spesa sanitaria pubblica, di cui circa il 2% è dovuto proprio alle conseguenze dello scompenso cardiaco.
La terapia con dispositivo Bi-Ventricolare si è dimostrata efficace nel ridurre in maniera significativa la Mortalità e le Ospedalizzazioni del 30% circa per scompenso cardiaco, in un’ottica di gestione sempre migliore del paziente affetto da tale patologia.