L’alluce valgo è una deviazione verso “l’esterno” del primo dito del piede, che si avvicina al secondo dito e, nei casi più gravi, arriva a sospingerlo in fuori o a sovrastarlo.
In alcuni casi, oltre all’alluce valgo, si può osservare che anche le altre dita del piede cambiano il loro assetto, contribuendo in tal modo a creare un cattivo assetto del piede.
La forma corretta di un piede sano sotto il profilo bio-meccanico
La parte anteriore del piede (avampiede) comprende le cinque dita e la regione con cui esse si articolano, cioè il metatarso. I segmenti ossei dell’avampiede sono formati dunque dalle ossa metatarsali. Queste ossa si congiungono nelle articolazioni metatarso-falangee, che corrispondono alla radice delle dita, e nelle articolazioni interfalangee, che collegano le falangi delle dita tra di loro.
L’osservazione dei tendini
Per poter osservare i tendini è sufficiente alzarsi in piedi senza scarpe e calzini e con i piedi uniti senza alzarli da terra portare le dita verso l’alto (contrazione dei muscoli estensori delle dita). Mentre vi osservate, mantenendo senza modificarla la vostra stazione eretta, dovreste scorgere i cinque tendini (che dal metatarso arrivano a tutte le dita) emergere “a fior di pelle”.
Se tutto è nella norma, ogni dito del piede dovrebbe risultare perfettamente allineato, sul prolungamento del proprio tendine (le dita non devono quindi curvare né a destra né a sinistra). Se le dita saranno ben diritte ed in asse, come descritto, noterete uno spazio fra un dito e l’altro, come è giusto che sia. Infatti, le dita devono essere delicatamente appoggiate, non l’una a ridosso o appiccicata all’altra, né sovrastarsi, né essere deformate o uncinate (come per aggrapparsi al suolo).
La funzione del mignolo
Anche il quinto dito, (mignolo) il più piccolo, deve essere ben diritto. Al contrario di quanto si possa pensare, il mignolo svolge la funzione di “pinna stabilizzatrice” per la postura, sia in statica che in dinamica. Non a caso è dotato di un muscolo “abduttore proprio del 5° dito”, che gli conferisce la capacità di stabilizzare e meglio distribuire il peso del corpo. Quasi sempre, purtroppo, la sua importante funzione è compromessa a causa del tipo di calzature che utilizziamo quotidianamente.
Come si manifesta l’alluce valgo
Dicevamo che quando l’alluce diventa “Valgo”, esso si trova deviato verso il margine esterno del piede, all’infuori e a ridosso del secondo dito. In tale situazione, la prima articolazione metatarso-falangea, che unisce l’alluce al metatarso, forma un angolo ottuso ed emerge quindi la “testa metatarsale”, cioè quella tipica protuberanza ossea che spesso risulta rossa e dolorante per via degli sfregamenti che subisce e per i disagi meccanici a cui è inevitabilmente sottoposta ogni giorno.
In molte regioni d’Italia tale protuberanza viene comunemente denominata “cipolla”.
Anche se i nostri piedi ci sorreggono e ci portano in giro tutti i giorni ci ricordiamo di loro solo quando fanno male.
Per tale ragione, spesso ci si trova ad affrontare la problematica dell’alluce valgo solo quando avvertiamo dolore o difficoltà a camminare, cioè quando il danno meccanico è ormai già consolidato.
Come si sviluppa l’alluce valgo
L’alluce valgo può svilupparsi per fattori genetici e dunque ereditari, ma più spesso questo problema è legato a cause meccaniche in relazione al tipo di calzature che portiamo, al fatto che non camminiamo più scalzi e a problemi della postura della parte alta del corpo.
Sulle cause ereditarie non ci soffermeremo, dato che rappresentano una minoranza; darei invece molta importanza al fatto che oggi non si cammina quasi più scalzi, ma con calzature che poco hanno a che vedere con la forma e le esigenze del nostro piede.
Le scarpe sono fatte a punta, strette, con supporti plantari non adeguati alle esigenze della nostra volta plantare (che deve auto-sostenersi grazie agli stimoli che riceve appunto nell’arco plantare quando non ha sotto di sé un supporto sufficiente, come natura ci ha fatti).
Il danno dei tacchi e i piedi sani di chi cammina scalzo
Inoltre, spesso le scarpe moderne con tacchi spingono il piede a scivolare in avanti, verso una punta stretta ed inadeguata che obbliga le dita ad ammassarsi una a ridosso dell’altra. Ecco una delle modalità con cui si forma, col tempo, l’alluce valgo.
Peraltro, bisogna sottolineare come il tacco non sia un marchingegno costruito seguendo la natura del corpo umano. Se così fosse, la natura stessa durante millenni di adattamenti e mutazioni avrebbe già provveduto a crearlo sotto il nostro tallone…ma così non è!
E’ importante quindi non confondere mai gli imperativi della moda con le reali esigenze del corpo.
A volte, alle donne che soffrono di dolori o crampi ai polpacci, o che non riescono più ad abituarsi a calzature senza i tacchi, viene consigliato l’uso di un tacco modesto.
Questa soluzione estetica può rappresentare un accettabile compromesso, ma sarebbe opportuno abbinare esercizi specifici per recuperare l’elasticità ai muscoli e dunque libertà alle articolazioni.
Questo approccio consentirebbe di stare in piedi senza mal di schiena o dolori ai piedi.
E’ consigliabile riservare ad occasioni speciali l’utilizzo di scarpe con tacchi alti per non rinunciare sempre a questo piacere estetico.
Se osserviamo le popolazioni che vivono nel deserto, e che dunque camminano sempre a piedi nudi, come avveniva nell’antichità, notiamo che tra queste genti non c’è un solo accenno all’alluce valgo o ad altre patologie del piede o delle dita. Tutte dieci le dita si protendono perfettamente diritte, con un ampio spazio fra di loro.
Il ruolo della postura a 360°
In una visione olistica, globale dei problemi, ogni patologia deve venir valutata osservando l’intera postura e cogliere dove essa risulti alterata.
Per esempio, oggi si sa che esiste una relazione fra problemi dei denti e articolazione Temporo-Mandibolare, relazione fra problemi visivi e postura, relazione tra muscoli tesi/retratti e postura e come ognuno di questi elementi appena citati sia poi in relazione con tutti gli altri: “tutto è in relazione con tutto”. Esistono le cause ed esistono gli effetti.
Non bisogna mai agire in un singolo distretto nel tentativo di “curare” la zona in cui si manifesta il problema, ma cercare la causa scatenante delle manifestazioni dolorose, delle patologie, dei processi artrosici.
Come migliorare l’alluce valgo
Un consiglio molto utile e funzionale è quello di usare dei separadita come quelli della foto che segue, senza camminare, per almeno 20 minuti tutte le sere per dare libertà alle dita.
Oltre a questo, si possono effettuare dei semplici massaggi con una pallina sotto la pianta dei piedi per rilassare la muscolatura, che troppo spesso alla fine di una giornata risulta tesa e rigida, e finire con dei movimenti sia delle caviglie che delle dita dei piedi per migliorare la mobilità delle molteplici articolazioni del piede.
Infine, anche un pediluvio con acqua calda e sale aiuta a rilassare tutte le strutture.