Mastoplastica additiva: cos’è l’aumento del seno?

Aumentare di qualche taglia il proprio seno o migliorarne la forma per sentirsi più femminili (o semplicemente per sentirsi più a proprio agio con sé stessi) è uno dei desideri di molte donne.

Oggi questo desiderio si può esaudire oggi in maniera semplice, in tutta sicurezza, con risultati straordinariamente naturali e con un approccio mini invasivo.

La chirurgia estetica permette tutto questo con l’intervento di mastoplastica additiva.

Mastoplastica additiva: cos’è

L’intervento di mastoplastica additiva è una procedura chirurgica estetica che consente di aumentare il volume del seno e migliorarne la forma mediante l’inserimento di protesi mammarie.

E’ ad oggi l’intervento di chirurgia estetica più richiesto, rappresentando il 15,8 % delle procedure estetiche realizzate nel mondo. Solo in Italia, ogni anno, vengono realizzati circa 50000 interventi di mastoplastica additiva.

Perché sottoporsi a mastoplastica additiva?

Un seno troppo piccolo, oppure sproporzionato rispetto al resto del corpo, o svuotato in seguito a una gravidanza o ad un dimagrimento drastico sono tutti casi in cui una donna si guarda allo specchio e potrebbe non piacersi.

Sono tutti casi in cui la mastoplastica additiva può intervenire per il bene fisico, e psicologico.

Ma non solo.

La mastoplastica additiva è una valida opzione per chi presenta un’accentuata asimmetria tra i due seni, una malformazione mammaria.

Si tratta di inestetismi molto comuni, in grado di influenzare negativamente la qualità della vita, soprattutto sul piano psicologico. Ecco allora che ricorrere al trattamento in oggetto si prospetta come una scelta risolutrice.

 L’obiettivo dell’intervento è infatti quello di ripristinare la naturale armonia fisica, migliorando ma senza stravolgere.

Fondamentale è la prima visita, durante la quale è necessario capire le motivazioni, i desideri e le aspettative rispetto all’intervento e valutare, al contempo, le condizioni morfologiche, le dimensioni del torace, la qualità della ghiandola mammaria e infine l’elasticità dei tessuti della paziente.

Sulla base di questi aspetti, viene programmato un intervento chirurgico “si misura” per la paziente, adottando anche sistemi computerizzati interattivi che lo aiutano a scegliere la tipologia di intervento ma anche di protesi.  

Mastoplastica additiva: come scegliere la protesi più adatta a me?

Questa è di sicuro la parte più decisiva e delicata della questione.

 La buona riuscita di un intervento di mastoplastica additiva dipende in larga misura dall’aver scelto la protesi corretta.

In molti, sia colleghi che pazienti, affrontano solo l’aspetto del volume; ma una protesi di un determinato volume, che dona un ottimo risultato ad una paziente, potrebbe essere decisamente meno indicata per un’altra donna.

Un altro esempio riguarda il caso di una paziente con un seno molto piccolo.

Il buon senso suggerisce che la paziente non riceva una protesi di dimensioni eccessive perché, non essendovi sufficiente tessuto e spazio per accoglierla, il risultato potrebbe risultare estremamente innaturale.  

Ogni protesi deve essere cucita su misura sulla paziente come un abito sartoriale e, in particolar modo, dovrà essere scelta sulla base delle dimensioni del suo torace. Solo una volta individuata la larghezza giusta della protesi si potrà procedere con la scelta del volume più adatto, aumentando oppure diminuendo la sua proiezione.

Le protesi per la mastoplastica additiva sono principalmente di due forme:

  • rotonde,
  • a goccia.

Le protesi rotonde hanno la forma simile a una semisfera, con in polo superiore ben rappresentato.

Sono le protesi ideali in chi ha un seno molto svuotato (ad esempio dopo gravidanze, allattamento o eccessivi cali di peso) oppure per chi desidera un effetto “push-up” evidente.

Al contrario, quelle a goccia – anche dette anatomiche – hanno una forma che riprende l’armonico profilo del seno. Sono quelle protesi indicate per chi desidera un risultato più naturale oppure per pazienti con un seno o un torace malformato.

Dove saranno le cicatrici e dove viene posizionata la protesi mammaria?

La mastoplastica additiva viene eseguita rigorosamente in sala operatoria, in anestesia generale ed in regime di day hospital.

Gli accessi chirurgici più comuni sono:

  • Il solco sotto mammario (la piega sotto il seno)
  • Margine inferiore del complesso areola-capezzolo.

Le protesi di oggi, ovvero di ultima generazione, hanno la caratteristica di essere estremamente morbide. Questo fa si che possano passare attraverso spazi più stretti con quindi possibilità di cicatrici molto piccole (3-4cm). Una cicatrice piccola significa che sarà meno visibile ed impiegherà meno tempo per guarire.

Per quanto riguarda invece il posizionamento della protesi esistono tecniche diverse tra le quali poter scegliere, valutandone attentamente la più calzante per ciascuna donna.

In particolare:  

  • Posizionamento sottoghiandolare: questa tecnica prevede l’inserimento della protesi direttamente nello spazio compreso tra la ghiandola ed il muscolo grande pettorale, indicata nei casi in cui il tessuto ghiandolare abbia uno spessore sufficiente.
  • Posizionamento sottomuscolare: in questo caso, la protesi viene inserita posteriormente al muscolo grande pettorale, venendone completamente avvolta.
  • Tecnica Dual Plane: con questa tecnica, la protesi viene posizionata in parte dietro il muscolo pettorale ed in parte dietro alla ghiandola mammaria, unendo i vantaggi della tecnica retroghiandolare con quelli dell’operazione retromuscolare. E’, a mio parere, la tecnica che dona un risultato più naturale, ed è quella con minor rischio di complicanze.

I drenaggi sono ancora necessari?

La risposta è semplicemente NO.

Ad oggi si può osservare una tendenza ad utilizzare sempre di meno i drenaggi.

Sempre meno chirurghi utilizzano i drenaggi per questo tipo di intervento, facendoli diventare ormai obsoleti

Io personalmente non li utilizzo.

Questo genera solitamente un sospiro di sollievo nelle pazienti, che spesso si lamentano del drenaggio e sono spesso spaventate al momento della rimozione.

Grazie al progresso delle tecniche chirurgiche, di quelle anestesiologiche e a una continua innovazione dei materiali, siamo oggi capaci di eseguire questo tipo di intervento in tempi più brevi, con incisioni sempre più piccole, con un maggior rispetto dei tessuti e di conseguenza con un più rapido recupero post operatorio

Mastoplastica additiva: cosa fare dopo l’intervento?

I tempi di recupero dopo un intervento di mastoplastica additiva sono veloci e non dolorosi. La medicazione effettuata dopo l’operazione viene rimossa dopo uno o due giorni, e viene sostituita con un reggiseno post chirurgico apposito che dovrà essere indossato per circa 6 settimane. I punti di sutura sono completamente riassorbibili.

Il paziente può fare la doccia subito dopo l’intervento.

L’attività lavorativa (se d’ufficio) può essere ripresa già dal giorno seguente, mentre per riprendere l’attività fisica occorre attendere circa tre/quattro settimane.

Al momento della dimissione, generalmente consegno una tabella indicante tutte le varie attività più comuni ed i tempi di recupero necessari per riprendere ad eseguirle.

La redazione in collaborazione con il Dott. Matteo Murolo – Medico e Chirurgo Plastico

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