Dott. Zanzi, cos’è la Labioplastica riduttiva?
La Labioplastica riduttiva é un intervento tra i più richiesti degli ultimi anni poiché, superati tabù e false conoscenze, permette di risolvere problemi che riguardano non solo la sfera estetica, ma anche quella psicologica. E’ un intervento che coinvolge le piccole labbra della vagina che in alcune donne sporgono maggiormente rispetto alle grandi e che, grazie all’uso del laser, possono essere rimodellate senza particolari traumi operatori e post operatori.
Quali sono le motivazioni che spingono all’intervento?
I motivi per cui una paziente decide di rivolgersi a un chirurgo plastico per la risoluzione di questo delicato problema sono principalmente due. Il primo è di natura puramente estetica, a seguito dell’aumento di volume o di dimensione delle piccole labbra (ipertrofia) che tendono a sporgere visibilmente rispetto alle grandi labbra che le affiancano, mentre il secondo deriva da un disagio sostanzialmente psicologico, che in taluni casi può configurarsi come una sorta di handicap e sfociare in un vero e proprio complesso. Questo disagio può comprensibilmente accentuarsi e manifestarsi in alcuni momenti della propria vita intima, assumere una certa importanza e portare, in casi estremi, anche alla dispareunia, ovvero a un rapporto doloroso. Dal punto di vista anatomico le piccole labbra possono avere forma e dimensione varia, a volte anche considerevolmente sproporzionate, che si manifestano con una abbondanza eccessiva di tessuto, la quale può essere di natura congenita, post-partum o causata dal fattore anagrafico. Tutto questo in pratica può essere motivo di disagio o di disturbo in particolare durante la pratica di alcune attività sportive quali la corsa, il ciclismo, l’equitazione o per chi pratica professionalmente alcuni tipi di discipline, come ad esempio la danza.
Lo scopo finale dunque qual è?
Il fine dell’intervento di Labioplastica è quello di ridurre chirurgicamente modellando e rendendo, se eventualmente necessario, simmetriche tra loro le piccole labbra, riportandole il più possibile alla forma, alla dimensione e alla linea ideale. Il risultato che ci si prefigge dunque é un miglioramento non solo estetico, ma anche funzionale.
Lei utilizza il Laser: perché?
Perché il laser é l’unico strumento che racchiude in sé una serie vantaggi unici:
- La sua estrema maneggevolezza, cui si associa una altissima precisione nell’eseguire qualsiasi linea di incisione.
- La fotocoagulazione che é contemporanea alla incisione stessa, cosa che permette di avere alla fine un intervento praticamente esangue, che avvantaggia in primis il chirurgo operatore il quale, avendo un campo operatorio sgombro di sangue, può operare con la massima precisione per ottenere più facilmente un risultato ottimale. Questo evidentemente risulta poi essere un vantaggio anche per la paziente: in effetti le problematiche che talvolta vengono riferite dalle pazienti che si sottopongono all’intervento con la tecnica tradizionale sono sovente legate al sanguinamento.
- A differenza di altri strumenti chirurgici il laser non provoca danni termici da diffusione e da trasmissione del calore nel tessuto attiguo alla incisione: le cellule rimangono così integre, il traumatismo che ne deriva é minimo e questo favorisce una cicatrizzazione più rapida, un indiscutibile ulteriore vantaggio per chi si sottopone all’intervento.
Come avviene nel dettaglio l’intervento di Labioplastica?
Dopo la visita preliminare durante la quale vengono poste tutte le domande di rito sia da parte del medico che della paziente, appurata la maggiore età della paziente secondo i criteri di legge, il chirurgo mostra, servendosi di un pennarello dalla punta sottilissima, quella che sarà la linea di incisione. Si procederà cosi a concordare insieme alla stessa paziente la quantità di tessuto da rimuovere e la data del giorno dell’intervento. Ci si presenterà quindi a digiuno e depilate per evitare infezioni. L’intervento può essere eseguito in sala operatoria oppure ambulatorialmente. L’operazione ha inizio con l’utilizzo di uno spray o di una pomata anestetizzante sulla zona da trattare, di modo che l’effetto del liquido anestetico utilizzato successivamente abbia un azione pressoché contemporanea, tale da rendere l’intervento sostanzialmente indolore. Infatti, con un ago sottilissimo (0,30 mm. di diametro) si effettua una anestesia locale, non dissimile da quella che pratica abitualmente l’odontoiatra, iniettando, a seconda della necessità, alcuni cc. di anestetico (lidocaina), il cui effetto dura un paio di ore, per togliere completamente la sensibilità. Questa procedura eventualmente può essere associata a una blanda sedazione, se la paziente si sente particolarmente ansiosa. A questo punto si esegue l’escissione che, come concordato in precedenza con la paziente, comporterà la rimozione della quantità di tessuto eccedente e si applicano dei punti di sutura che verranno rimossi dopo una settimana. Nel complesso la durata media di un intervento è di circa un’ora; successivamente viene prescritta una copertura antibiotica locale e una per via generale da proseguire a domicilio per alcuni giorni (3/4). Nei giorni successivi la paziente potrà, se lo riterrà necessario, utilizzare anche un antidolorifico come ad esempio il paracetamolo.
Il post intervento presenta particolari disagi?
No. Fin da subito dopo l’intervento la paziente é in grado di riprendere la propria vita di relazione consueta senza alcun disagio. La doccia é consentita in qualsiasi momento, come sono consentite le normali abluzioni locali con le dovute cautele. Occasionalmente può capitare che si verifichi nei giorni immediatamente successivi all’intervento un ”fastidio” dato dai punti di sutura. Al di à delle abituali detersioni e all’uso dei farmaci che lo specialista suggerirà, non sono necessarie ulteriori cautele post operatorie. La stessa pratica di qualsiasi attività sportiva potrà essere ripresa totalmente dopo 3-4 settimane.
Quale sarà il risultato finale?
Il risultato finale e l’aspetto definitivo, che si hanno dopo un mese circa dall’intervento, sono caratterizzati dalla assenza di cambiamento della sensibilità della zona, del colore e dello spessore del tessuto. Residuerà semplicemente una sottilissima linea cicatriziale, difficilmente visibile, anche per la particolare natura del tessuto su cui si é operato. Si comprende facilmente dunque come il laser consenta un più rapido ritorno alla normalità, grazie al minore trauma del tessuto.
Complicanze? Controindicazioni?
É evento molto raro che un punto di sutura ceda, in tal caso andrà sostituito. Questo talvolta é dovuto a qualche traumatismo involontario. Altrettanto rari sono gli ematomi che comunque tendono a riassorbirsi spontaneamente nel volgere di pochi giorni. Non ci sono controindicazioni importanti alla esecuzione di un intervento di Labioplastica, ad esclusione di una accertata ipersensibilità all’anestetico locale, che in genere però é già conosciuta dalla paziente in relazione a passati interventi di natura chirurgica o odontoiatrica. Ricordiamo poi che l’uso del laser in sé non comporta controindicazioni di sorta anche per le pazienti eventualmente portatrici di elettrostimolatori fissi, pace-maker o analoghe apparecchiature.
Possono esserci conseguenze sulla sfera sessuale?
Se l’intervento di Labioplastica è correttamente eseguito, esso non altera alcuna funzionalità e non comporta alcuna problematica nel rapporto sessuale. L’ attività sessuale, che prudenzialmente deve essere sospesa per alcune settimane, può essere ripresa senza subire alcuna limitazione. Al contrario, dal punto di vista strettamente psicologico, la paziente potrà approcciare nuovamente alla sfera sessuale con maggiore tranquillità e sicurezza, superati timori o disagi derivati ad esempio da stenosi o altre patologie di simile natura. Da quanto esposto si comprende come un simile intervento, di per sé molto particolare data la delicatezza della zona su cui si interviene, non dovrebbe alcun modo impensierire. Sembra di evidenza banale, infine, aggiungere che il risultato ottenibile, come per qualsiasi intervento chirurgico dipenda essenzialmente dalla preparazione, dall’esperienza e dalla conoscenza dello strumento da parte dello specialista che sta operando.