Dott.ssa Costarella, oggi sempre più persone si pentono di un tatuaggio e vogliono eliminarlo: come?
In effetti è una richiesta molto frequente, tanto più in vista delle vacanze al mare, e i laser attuali sono in grado di ottenere ottimi risultati in poco tempo. Si utilizzano laser selettivi non ablativi a impulsi ultraveloci, i quali attraverso un raggio cromatico coerente raggiungono il bersaglio senza danneggiare la pelle.
Quante sedute sono necessarie?
Una non basta mai per cui si va da un minimo di due, per tatuaggi sfumati, a 8/10 sedute, se la tecnica di esecuzione del tatuaggio, i pigmenti usati e i tessuti del paziente lo richiedono. C’è da considerare anche che a seconda dei colori cambia il tipo di laser. I tatuaggi professionali più datati, a colorazione mista e quelli con pigmento bianco o marrone sono i più complessi rimuovere.
Non ci sono dunque pericoli per la persona che sceglie di dire addio a un tatuaggio?
Pericoli dovuti al laser in quanto tale assolutamente no. Il Q-switched, ad esempio, utilizzato in tutto il mondo, è considerato innocuo senza alcun dubbio. Il problema possono essere i pigmenti utilizzati in origine dal tatuatore poiché quelli colorati a base di coloranti azoici vengono sul momento “esaltati” dal laser e possono causare infezioni micro batteriche atipiche. Si tratta infatti di coloranti usati abitualmente nel settore tessile, stampa, vernici per automobili. Capite bene che non andrebbero mai applicati sulla pelle umana!
In quanto a cicatrici che rischio c’è?
La rimozione di un tatuaggio con il laser non provoca le classiche cicatrici atrofiche, ma in soggetti predisposti può portare a un cheloide, una particolare cicatrice che sembra una piastra o un cordone duro. In ogni caso, dopo la laserterapia va applicata per un mese una crema al silicone sulla zona trattata e, a voler tranquillizzare tutti, il cheloide è più probabile quando si utilizza il laser sbagliato, ad esempio il C02, per cui informatevi bene su questo aspetto. Per completezza, va detto che può residuare il ghost, il cosiddetto fantasma del tatuaggio, soprattutto quando sono molto marcati. La persona deve sempre accettare in maniera consapevole tale rischio, sapendo anche però che, nel caso, esso andrà a sfumare nel tempo.
In conclusione, niente rischi e neppure dolore?
Nella stragrande maggioranza dei casi il laser non è doloroso, poi dipende anche dalla sensibilità di ognuno. Diciamo che in media circa 3 persone su 10 avvertono un po’ di fastidio doloroso, ma le moderne apparecchiature sono dotate di sistema refrigerante che in tempo reale getta aria fresca proprio sulla zona trattata. Il laser Q-Switched, tra l’altro, è particolarmente indicato per chi è molto sensibile al dolore.