Dott.ssa De Pascalis, cosa s’intende per “terapia ortodontica intercettiva”?
L’espressione può apparire complessa, ma in realtà si tratta di un insieme di tecniche multidisciplinari finalizzate, appunto, ad intercettare preventivamente malattie dentali che si manifestano in tenera età. In questo modo, è possibile bloccare sul nascere, in maniera mini-invasiva e non dolorosa, situazioni che poi con la crescita rischierebbero di diventare più complesse. In realtà, la terapia intercettiva non si occupa direttamente dei denti, ma soltanto delle basi dove i denti si alloggiano: correggendo queste, i denti trovano da soli una sistemazione migliore.
Perché viene definita una terapia multidisciplinare?
Perché nell’età di riferimento (dai 4 ai 10 anni) possono intrecciarsi diverse problematiche, non solo di competenza odontoiatrica, legate principalmente ad abitudini “viziate”. Ecco che la collaborazione con il logopedista, l’osteopata e, per i meno tradizionali, anche con l’omeopata consente in breve tempo di rimuovere tutte le abitudini “viziate” dei nostri bimbi, rieducandoli ad una corretta deglutizione e permettendo loro di ottenere una corretta respirazioni nasale.
Nella terapia ortodontica intercettiva sono dunque coinvolti anche naso, lingua e bocca?
Sì perché si tratta essenzialmente di andare ad intervenire sulla respirazione, sulla masticazione e sulla deglutizione. Nel mio Studio, ad esempio, vengono utilizzati apparecchi mio funzionali in silicone, privi di qualunque agente nocivo per la salute dei piccoli pazienti. Questo trattamento è atto a migliorare lo sviluppo facciale dei bambini nell’età della crescita: corregge la posizione e la funzione della lingua facilitando una adeguata respirazione nasale ed evitando le fastidiose apnee notturne. Questi apparecchi sono dotati di stimolatori a vuoto che operano una efficace e delicata azione di stimolo dell’attività dei muscoli masticatori e periorali.
Quali sono le abitudini “viziate” più comuni che si possono correggere?
In età pediatrica senza dubbio le malocclusioni, in particolare il morso aperto ed il morso incrociato. Con la terapia intercettiva possiamo sostituire l’abitudine della suzione del dito o dell’uso smodato del ciuccio attraverso questi apparecchi specifici, che permettono di intervenire sull’interruzione del vizio, aiutando il bambino anche nella sfera emotiva. Essi, infatti, hanno la stessa funzione del ciuccio, generando calma e sensazione di sicurezza, ma costringono la lingua ad andare in posizione sulla papilla interincisiva palatale, centro che, se stimolato, rilascia serotonina. La stimolazione della muscolatura masticatoria è fondamentale per una corretta crescita cranio facciale.
Perchè è importante respirare con il naso?
Solo la respirazione nasale è in grado di garantire l’utilizzazione dell’ossido di azoto o ossido nitrico (NO), gas prodotto nei seni paranasali fin dalle prime ore dopo la nascita. Essendo un potente vasodilatatore polmonare, l’ossido nitrico aumenta la capacità di assorbire ossigeno. Esso entra nel metabolismo dei neurotrasmettitori cerebrali, cosa che, unitamente all’aumento dell’ossigeno nel sangue ed al miglior raffreddamento della massa cerebrale, spiegherebbe il conseguente aumento del QI ed il miglior rendimento scolastico osservabile nei bambini che passano dalla respirazione orale a quella nasale dopo l’espansione ortopedica del palato. Anche la netta riduzione delle tonsilliti ed otiti medie, riscontrata nei pazienti in cui si è ripristinata una respirazione nasale, è da collegarsi all’azione battericida, anti-infiammatoria ed immunostimolante dell’ossido nitrico. Da qui un ennesimo vantaggio per i nostri piccoli che, oltre ad essere più attenti, possono godere di una stato di salute migliore, dicendo addio all’uso frequente di cortisoni e farmaci affini. Con un solo e semplice apparecchio che lavoro in modo delicato possiamo dunque stimolare la masticazione, la deglutizione la formazione delle ossa del cranio e della muscolature scheletrica di tutto la colonna vertebrale.