Il check up anti-aging

l'esperto risponde

 

Volendo rappresentare l’invecchiamento come un edificio, le sue fondamenta risulterebbero costituite dai geni (fattore genetico/costituzionale), mentre l’altezza dello stabile deriverebbe dalla combinazione causale dei cofattori (positivi/negativi) dipendenti dallo stile di vita (scelte nutrizionali, attività fisica, etc). Così se i piani non si succedono correttamente l’uno all’altro, l’edificio resta basso, anche se dotato di fondamenta formidabili. L’invecchiamento deve pertanto essere inquadrato come un processo dinamico, costituito da eventi sui quali è possibile intervenire, una volta identificate le cause.

Cosa significa invecchiare?

L’età anagrafica non esprime necessariamente l’età biologica di una persona: ognuno ha una sua personale età biologica, che ci indica se i processi d’invecchiamento dell’organismo sono in regola o meno con la nostra data di nascita. L’età biologica altro non è quindi che quell’età che una persona esprime in rapporto alla qualità biologica dei suoi tessuti, organi ed apparati.

E’ possibile misurare e quindi scoprire la vera età del proprio corpo?

Sì ed è in quest’ottica che “nasce” il check up anti-aging, un test preventivo che si rivolge innanzitutto alle persone sane che vogliano conoscere la velocità del proprio orologio biologico. Il test si pone l’obiettivo di passare dalla “medicina della malattia” alla “medicina preventiva”. Determinata poi l’età biologica del paziente, nonché il grado di alterazione dei markers biologici dell’invecchiamento, viene elaborato un programma terapeutico personalizzato, che consentirà di migliorare la funzionalità dei sistemi dell’organismo e di rallentare, entro certi limiti, alcuni processi degenerativi legati all’invecchiamento.

Quali le basi del check up?

In questo contesto l’approccio più innovativo è dato dall’incrocio di due tipologie di informazioni: quelle che riguardano “l’oggi”, legate ai risultati di esami ematochimici piuttosto che strumentali, e quelle che riguardano il nostro “ieri-oggi-domani”, cioè la nostra primaria costituzione (DNA). Il proprio patrimonio genetico e la sua interazione con l’ambiente e con il proprio stile di vita assumono quindi sempre più maggiore importanza, al fine di consentire una valutazione del rischio dello sviluppo delle suddette patologie negli anni a venire. Il test non è in alcun modo diagnostico, cioè non è in grado di stabilire se una persona svilupperà o no una certa patologia, ma fornisce unicamente indicazioni che consentono di adottare misure preventive mirate e personalizzate, in modo da aumentare la probabilità di mantenersi e recuperare una buona salute fisica ed estetica. Possiamo “scoprire” cosa ostacola un dimagrimento, cosa può ottimizzare le nostre performance psico-fisiche, quali strategie pro-attive possiamo intraprendere per ridurre il rischio di comparsa di svariate patologie cronico-degenerative.

Dott. Damiano Galimberti

Dott. Damiano Galimberti

Condividi su