Disturbi respiratori nel sonno in età pediatrica


Si definiscono disturbi respiratori nel sonno l’insieme delle alterazioni del flusso aereo che si verificano quando un paziente è addormentato e rientrano in questo gruppo il russamento, l’ipoventilazione ostruttiva, l’ipopnea e l’apnea.

L’ipoventilazione ostruttiva consiste in un aumento delle resistenze aeree superiori con conseguente sforzo respiratorio senza, però, episodi di desaturazione di ossigeno. 

L’ipopnea si caratterizza per una riduzione del flusso respiratorio al di sotto del 50%, della durata di almeno 10 secondi e con calo della saturazione ossigeno. 

L’apnea, centrale o secondaria, è dovuta ad una completa cessazione del flusso aereo per almeno 10 secondi e si accompagna alla riduzione della saturazione dell’ossiemoglobina e ad alterazione delle onde elettroencefalografiche.

Sindrome da apnea ostruttiva notturna (OSAS)

È una patologia che si caratterizza per almeno 5 eventi ostruttivi per ogni ora di sonno, associati a frammentazione del riposo e a sintomatologia diurna quale stanchezza, tendenza all’addormentamento e difficoltà d concentrazione. Esistono forme lievi e gravi fino a 30 episodi all’ora. I fattori di rischio perché tale patologia possa svilupparsi sono: l’obesità, la deviazione del setto nasale, le ipertrofie adenotonsillari, le patologie allergiche con edema delle mucose, la macroglossia, alcune anomalie craniofacciali, l’ipertrofia dei turbinati, fattori genetici, inquinamento ambientale, eccetera.

I bambini che soffrono  di disturbi respiratori durante il sonno manifestano alcuni sintomi come roncopatia, interruzione del respiro, respirazione orale, secchezza della bocca al risveglio, digrignamento dei denti, sonno agitato, incubi, episodi di sonnambulismo, enuresi notturna, stanchezza, svogliatezza, mal di testa, nausea e vomito, scarsa attenzione a scuola, irritabilità e aggressività.

I disturbi respiratori notturni non comportano soltanto conseguenze cognitive e psicologiche negative, ma anche gravi ripercussioni sullo sviluppo fisico e possono disporre all’insorgenza di serie patologie sistemiche come ipertensione polmonare, cuore polmonare, scarso sviluppo staturale…

Infine, è ragionevole ritenere che i bambini con ridotto spazio faringeo, che mantengono costantemente una postura mandibolare alterata per respirare meglio e la lingua in posizione bassa, sviluppino un’alterazione della direzione di crescita delle ossa mascellari.

Ad un maggior grado di ostruzione corrisponderà una crescita facciale maggiormente alterata e dunque occorre correggere precocemente il pattern respiratorio impedendo alla disgnazia di aggravarsi.

Trattamento ortodontico nelle OSAS

Da oltre due decadi sono in uso dei dispositivi orali, da indossare di notte, in grado di migliorare la qualità del sonno, limitando il numero di eventi ostruttivi, poiché aumentano meccanicamente lo spazio aereo faringeo avanzando mandibola e lingua.

Sono stati progettati centinaia di apparecchi e ciascuno con un disegno specifico. Ne esistono monoblocco o biblocco, prefabbricati o su misura, ma tutti con lo stesso scopo.

Tali apparecchiature possono avere 3 meccanismi d’azione diversa: avanzano la base della lingua impedendone il collasso, avanzano la mandibola oppure elevano il palato molle.

Tra questi sembra che il propulsore mandibolare sia quello in grado di ridurre maggiormente gli episodi di ostruzione e sia anche quello più tollerato.

Alessia Almasio

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