L’Alopecia affligge un numero sempre maggiore di persone e la ricerca scientifica in ambito tricologico è impegnata nel fornire risposte innovative ed efficaci a coloro che desiderano contrastare la caduta dei capelli. Una novità importante in questo settore è rappresentata dalla Terapia Cellulare, che si affianca ora alla già consolidata Terapia a base di PRP (Plasma Ricco di Piastrine).
Dalla PRP alla Terapia Cellulare
Se l’utilizzo delle proprie cellule e dei fattori di crescita contenuti in esse, appunto la PRP, è una terapia rigenerativa dei follicoli i cui risultati sono dimostrati da tempo (nell’80% dei casi la ricrescita di capelli e un aumento della loro densità), con la Terapia Cellulare si compie un ulteriore passo in avanti nel contrasto all’alopecia, grazie alla Sospensione Cellulare Autologa (SCAut).
E’ stato dimostrato infatti che, attraverso una sospensione di cellule autologhe della pelle (del primo strato dell’epidermide), trattate in modo da ottenere un’alta concentrazione di fattori di crescita dei cheratinociti e delle cellule staminali epidermiche, è possibile stimolare e attivare i bulbi dei capelli.
Il successo della Terapia Cellulare
La percentuale di successo terapeutico (miglioramento della patologia tricologica, aumento del numero di capelli, diminuzione del grado di calvizie) della Terapia Cellulare, valutata sul numero totale di pazienti trattati, alla fine della fase sperimentale condotta dal team dello Studio Rinaldi, ha raggiunto addirittura l’87,5% nei casi di alopecia androgenetica e il 61,6% nei casi di alopecia areata.
Non solo Alopecia
La Terapia Cellulare e la sospensione autologa che ne è alla base è una delle espressioni più avanzate di medicina rigenerativa, utilizzabile per patologie sia dermatologiche che tricologiche, come vitiligine, alopecia androgenetica, alopecia areata, alopecia cicatriziale, cicatrici atrofiche e ulcere cutanee. E’ particolarmente indicata quando si vuole ottenere un’attivazione di cellule della pelle e dei bulbi piliferi e, analogamente ai fattori di crescita contenuti nel PRP, la stimolazione con i fattori di crescita epidermici e delle cellule staminali epidermiche va a ‘riparare’ la mancanza di attività delle cellule affette dalla patologia.
Dott. Fabio Rinaldi – Presidente IHRF (International Hair Research Foundation)