Calvizie e depressione: quando il medico è fondamentale

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 Calvizie e depressione, la calvizie provoca depressione o è il contrario? Oggi parleremo delle importanti implicazioni tra calvizie e depressione con il direttore scientifico di HairClinic Italia, il Dott. Mauro Conti.

Calvizie e Depressione, due “amici” nemici!

Spesso calvizie e depressione hanno una evoluzione affiancata. Il peso di vedere la propria capigliatura diradarsi e l’insicurezza che ne può derivare, possono scatenare una delicata condizione psicologica, capace di condizionare negativamente la vita sociale e di relazione dei soggetti colpiti dalle varie forme di perdita di capelli, ad oggi conosciute. In questi scenari, il compito del medico è molto delicato e bisogna porre particolare attenzione alla corretta comunicazione. Sia la cura della calvizie maschile che la cura della calvizie femminile inizia proprio nella piena consapevolezza di tutti gli scenari possibili.

Calvizie e depressione: il medico ha un compito determinante.

Dobbiamo far comprendere al paziente che la calvizie non deve essere vissuta come un problema insormontabile. Essa non provoca una sorta di “diminutio” della persona! Nel contempo dobbiamo fornire al paziente, ove ciò sia possibile, corrette aspettative e soluzioni praticabili”.

Calvizie e depressione, un professionista serio è quello che serve per evitarla.

È purtroppo molto frequente incontrare soggetti che riportano esperienze negative, di atteggiamenti esagerati, subiti in alcuni centri tricologici, ove si è dapprima enfatizzato a tinte fosche il problema calvizie, per poi indurre il paziente, ormai terrorizzato, ad acquistare un prodotto, anziché aiutarlo concretamente a risolvere il suo problema di perdita di capelli.

Chiaramente non tutti i centri specializzati per la cura delle problematiche legate alla calvizie hanno un approccio così scellerato; vi immaginate come ci si possa sentire, quando ti hanno appena convinto che se non hai i capelli sei un perdente? Fortunatamente in Italia ci sono molti seri professionisti, sono quelli che non hanno questi atteggiamenti estremi, quasi perversi nei confronti del paziente. Non è quindi necessario viaggiare all’estero per scovarli.

Calvizie e depressione, deprimersi e alimentare l’ansia non è una corretta azione.

Quello che cerchiamo di far comprendere ai nostri pazienti – aggiunge il Dott. Mauro Conti – è che il fascino e la personalità sono concetti che non sono strettamente dipendenti dal numero di capelli. Molti sono gli esempi di persone con vari gradi di calvizie (dal lieve diradamento, fino alla “testa lucida”), che sono diventate, negli anni, esempio di successo, di forte personalità e persino icone di stile.

Chi non conosce lo sguardo truce e maschio di Bruce Willis, il beffardo sorriso maliardo di Sean Connery? Che dire degli sportivi Andre Agassi e Michael Jordan? Anche l’Italia sportiva e cinematografica ha i suoi esponenti, primo fra tutti il Commissario Montalbano, Luca Zingaretti, che è diventato persino un sex symbol e questo proprio a dimostrazione di come si debba avere un atteggiamento positivo e assolutamente sereno, in completa antitesi con il binomio “Calvizie e Depressione”.

Calvizie e depressione, come affrontarla e come agire contro la perdita dei capelli.

Con questa premessa, senza gravosi appesantimenti psicologici, si può affrontare in maniera più serena e rilassata anche una valutazione dello stato della propria calvizie e, se si riesce a comprenderne l’entità e la trattabilità, allora il paziente si ritroverà in una specie di “stato di grazia” per ricevere notizie, sia in un senso che nell’altro, senza drammi o paure residue”

Perché ciò sia possibile, bisogna, come dicevamo, scegliere accuratamente il modello comunicativo da adottare. Per esempio bisogna stabilire senza ombra di dubbio cosa si intenda per “risultati concreti”. È necessario fornire al paziente corrette aspettative, specie nel caso in cui egli si attenda il ritorno di ciuffi mirabolanti da divo impomatato degli anni cinquanta. Il medico deve mettere ben in evidenza i punti di forza e i limiti di una terapia per il controllo della calvizie o di un intervento chirurgico. Inoltre deve sempre assicurarsi che il paziente abbia ben compreso tutti i possibili scenari.

In HairClinic abbiamo redatto molti articoli e realizzato diversi video, proprio perché sia chiaro il messaggio che, la calvizie si può curare con diversi approcci, ma purché sia ad uno stadio “trattabile”. Nei casi di vera calvizie trattabile, esistono terapie di Medicina Rigenerativa che possono migliorare la condizione generale.

Calvizie, quando si può risolvere davvero e ottenere un risultato significativo?

È di fondamentale importanza sapere che non esiste una cura universale della calvizie e, quindi, ogni paziente va esaminato e trattato in modo esclusivo. Quando sussistano tutte le potenzialità perché si possa ottenere un miglioramento, è necessario scegliere il percorso più opportuno.

In HairClinic ci occupiamo di Medicina Rigenerativa, che, ove si renda necessario, associamo ad un protocollo di cure farmacologiche opportunamente messo a punto, la cui efficacia è riconosciuta ormai a livello internazionale. La microchirurgia viene considerata solo come ultima ratio e sempre supportata dai benefici della Medicina Rigenerativa.

L’approccio HairClinic per la cura della calvizie.

Noi non eseguiamo alcun trattamento cosmetico, né, tanto meno, commercializziamo prodotti cosmetici. Ogni paziente è un caso a sé e per questo motivo, oltre all’esame del follicolo, eseguiamo analisi avanzate (Genomica, Lipidomica e Ormonale). Il mosaico di informazioni proveniente da queste indagini, consente di acquisire un profilo complessivo dello stato di salute del paziente molto ampio.

Rammentiamo che i follicoli piliferi sono organi molto sensibili del nostro organismo. Alcuni squilibri ormonali, o di altro genere, possono alterare la corretta funzionalità follicolare. Gli esami sopra citati permettono di mettere a punto, per ogni paziente, una terapia personalizzata, che consisterà di una sessione nella quale si farà ricorso di infiltrazioni di fattori di crescita completamente autologhi, estratti con la tecnologia hCRP.

Il nostro approccio con la farmacologia tradizionale non è prevenuto, né preconcetto”. Alcuni principi attivi hanno mostrato un’efficacia significativa di cui bisogna tener conto (vedi finasteride e minoxidil). Pensiamo però che tale terapia farmacologica debba essere attentamente valutata caso per caso. Inoltre, i noti effetti collaterali di alcuni di questi principi attivi, possono essere attenuati, se non del tutto eliminati, allorquando vengano eseguite analisi preliminari complete, precedenti a qualsiasi prescrizione farmacologica.

Ogni paziente è un caso unico. Non esiste una sola calvizie, esiste la tua calvizie.

Quindi, HairClinic non condivide il concetto di “prescrizione facile e generica”, costituita da un esame del capello, seguita per tutti i pazienti dalla prescrizione dei medesimi farmaci con le medesime posologie. Ogni caso clinico è unico e deve essere considerato in tutta la sua peculiarità. Noi in HairClinic non prescriviamo finasteride per via orale, ma qualora il paziente assuma già il farmaco e desideri continuarne l’utilizzo, può farlo liberamente in associazione alla terapia di Medicina Rigenerativa. Se, invece, il paziente preferisce sospendere l’assunzione di detto farmaco, allora verrà messa a punto una terapia di supporto ad hoc. Infatti l’eventuale malaccorta improvvisa sospensione del farmaco, può creare scompensi ormonali di tale entità da accelerare la caduta dei capelli.

La personalizzazione del protocollo medico anticalvizie e di tutte le terapie di supporto avviene grazie all’esame del DNA e della Membrana Cellulare. Tutti i principi attivi che saranno protagonisti delle terapie sono a base di principi attivi naturali. Il lasso di tempo necessario per la messa a punto della terapia Nutraceutica, dopo aver raccolto le necessarie informazioni attraverso opportuni esami, è di circa 40 giorni lavorativi dalla seduta infiltrativa. HairClinic crea le formulazioni nutraceutiche e nutrigenomiche personalizzate, che il paziente ritirerà in farmacia, ma non vende alcunchè.

Video: Il ruolo della Medicina Rigenerativa nella cura della calvizie 

La Medicina Rigenerativa è caratterizzata dalle più alte possibilità di successo, ma quando adottarla?

Parlando di informazione giusta e trasparente – precisa il Dott. Conti – è bene sapere che sebbene la Medicina Rigenerativa possa essere applicata a tutti i casi di calvizie trattabili, esistono delle situazioni in cui si rende necessario la sospensione o la non applicazione del Protocollo. Esse possono essere sia di carattere medico (come ad esempio un taglio sulla cute, una forte psoriasi), sia per questioni di opportunità (ad esempio una calvizie tanto avanzata da non poter essere contrastata nemmeno con il ricorso ad un autotrapianto). Medesimo è il caso in cui il problema di caduta dei capelli sia in una stadio così poco avanzato da non necessitare il ricorso al Protocollo di Medicina Rigenerativa bSBS”.

Il paziente, per poter sottoporsi al Protocollo di medicina rigenerativa, necessita di un consulto preliminare con il medico, che è possibile eseguire anche il giorno stesso della sessione.

Qualora il paziente abbia già eseguito nel recente passato un consulto preliminare, dal quale sia emersa l’idoneità all’esecuzione della terapia, ma che successivamente ha fissato una sessione terapeutica, dovrà ripetere comunque la consultazione proprio il giorno stesso della sessione.

Quindi, concludendo, non vi è alcun motivo di deprimersi a causa dell’evoluzione della propria calvizie. Se si è posta attenzione al problema in fase precoce, esistono molti modi per contrastarla, a cominciare dalla Medicina Rigenerativa, ma è bene ribadire che non esiste la one-shot therapy! Non è ancora stata inventata la pozione anticalvizie miracolosa, questa è roba da Asterix e Obelix…Diffidate da promesse miracolose!

HairClinic Biomedical Group

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