Trombosi, un nemico silente

Per trombosi si intende un importante processo patologico vascolare di grande rilevanza sociale a causa dell’elevata frequenza di incidenza e di complicanze, soprattutto gravi, ad esso correlate.

Si tratta di una patologia che si sviluppa all’interno dei vasi sanguigni con la formazione di trombi (cioè la comparsa di una massa solida costituita da globuli rossi, globuli bianchi, piastrine e fibrina) determinanti ostacolo alla regolare canalizzazione endo-luminale che impedisce la circolazione del sangue.

Tale patologia può verificarsi sia a livello della circolazione arteriosa, provocando gravi malattie fra le quali in ordine di incidenza l’infarto del miocardio, l’ictus cerebrale, ischemie acute degli arti, oppure a carico della circolazione venosa causando malattie altrettanto gravi come la trombosi venosa profonda soprattutto degli arti inferiori che a sua volta può causare l’embolia polmonare.

Le cause

Diverse sono le cause determinanti una trombosi, a seconda che questa sia a carico del sistema circolatorio arterioso o del sistema circolatorio venoso. Per quanto riguarda le arterie le trombosi dovranno essere messe in relazione nella maggior parte dei casi alla più frequente e nota malattia della parete delle arterie stesse, l’arteriosclerosi.

Il trombo arterioso (trombo bianco) pertanto si svilupperà a partenza dalla stessa placca aterosclerotica di solito situata in corrispondenza di biforcazioni, oppure all’interno di vasi dilatati (aneurismi) o di cavità (come quelle cardiache nei casi di fibrillazione atriale) portando a progressiva ostruzione il lume del vaso ma soprattutto migrando da questo come emboli periferici.

Nel caso delle vene, invece, le cause determinanti trombosi possono essere molteplici. Il tipico trombo venoso (trombo rosso) può presentare una tendenza alla crescita progressiva, a causa del flusso venoso che è sempre più lento di quello arterioso, ed assumere a carico di vasi di calibro maggiore, come ad esempio nelle vene femorali, iliache e nella vena cava inferiore per effetto della presenza di flussi venosi derivanti dalle collateralità, una crescita peduncolata, cioè non adesa alla parete (trombo flottante), di elevato rischio embolico (embolia polmonare). 

Le cause responsabili delle trombosi venose rientrano nella nota Triade di Virchow:

  • Lesioni endoteliali derivanti da traumi accidentali, interventi chirurgici, cateterismi venosi, chemioterapie, infiammazioni come le flebiti e vasculiti.
  • Stasi ematica come nella chirurgia ortopedica, immobilizzazione, allettamento, paresi e paralisi, gravidanze, lunghi voli aerei effettuati senza profilassi.
  • Ipercoagulabilità del sangue come nelle neoplasie, puerperio, infezioni, nella sindrome antifosfolipidi, alcuni farmaci (terapie ormonali come la pillola anti-concezionale) ed in particolare le alterazioni genetiche delle vie della coagulazione, sia congenite che acquisite. Questa ultima causa non sempre viene presa subito in considerazione. Il riscontro di eventuali mutazioni genetiche invece deve essere attentamente indagato (si tratta di un semplice prelievo del sangue come quelli abituali!) in tutti i casi sospetti anche se non clinicamente conclamati e, in caso di positività, estendendo la ricerca a tutti gli altri componenti della famiglia.

In tutti i casi descritti sicuramente una buona prevenzione potrebbe essere facilmente attuata con un adeguato stile di vita: evitando il sovrappeso e curando un’alimentazione bilanciata, effettuando una sufficiente attività fisica (basterebbe usare meno l’auto camminando tutti i giorni), mantenendo sotto controllo pressione arteriosa, glicemia, colesterolo e trigliceridi, abolendo il fumo.

La prevenzione e le terapie

Ove verrà accertato un aumentato rischio tromboembolico si adotteranno terapie farmacologiche preventive a seconda che l’eventuale patologia riguardi il distretto arterioso o quello venoso.

Infatti non tutti farmaci sono uguali e non hanno la stessa indicazione, dato che non tutte le trombosi sono curabili allo stesso modo. Alcuni farmaci sono efficaci sia nella trombosi arteriosa sia nella trombosi venosa, altri possono essere efficaci solo in una delle due.

Gli antiaggreganti sono farmaci che agiscono sulle piastrine riducendone l’adesività, mantenendo così più fluido il sangue, per cui sono indicati soltanto nella prevenzione delle trombosi arteriose.

I farmaci anticoagulanti agiscono invece sui fattori della coagulazione e quindi sono da preferire nei casi di prevenzione e cura di trombosi venose ma trovano indicazione anche per quelle arteriose.

Si tratta di farmaci che richiedono la prescrizione di un adeguato dosaggio da parte dello specialista Chirurgo Vascolare che analizzando il tipo di trombosi, il distretto coinvolto, la situazione vascolare generale del paziente e le eventuali patologie associate ne darà indicazione evitando con attenzione sovra-dosaggi perché il sangue dovrà pur sempre essere in grado di coagulare per evitare emorragie massive.

Per alcune patologie, soprattutto arteriose, sarà necessario intervenire con procedure endovascolari e/o chirurgicamente, anche in urgenza, se le terapie farmacologiche attuate si dimostreranno inefficaci o controindicate.

E’ possibile trattare una trombosi acuta, ma solo nelle prime 4-5 ore dall’esordio, mediante l’utilizzo di farmaci fibrinolitici attraverso un cateterismo endovasale.

In altri casi, anche più tardivamente, è possibile intervenire tramite vere e proprie ricanalizzazioni endovascolari anche associate a procedure dilatative dei vasi, oppure intervenire chirurgicamente con embolectomie, trombectomie, tromboendoarteriectomie, bypass.

Nei casi specifici di trombosi venose iliaco-femorali o iliaco-cavali sintomatiche (episodi di embolia polmonare minori) con presenza documentata di trombi flottanti, oltre ad adeguata terapia farmacologica anticoagulante potranno essere posizionati filtri endovascolari di protezione.

Pur potendo contare su tecniche terapeutiche sempre più efficaci e meno invasive, la prevenzione dei fattori di rischio rimane sempre la miglior cura.

Alessia Almasio

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