I piedi dei bambini
sono meccanismi delicati e sensibili in continua
evoluzione; richiedono cure e
attenzione per un loro sano sviluppo.
Alla nascita sono formati da una struttura quasi totalmente cartilaginea, che finisce col consolidarsi
intorno ai 18-19 anni.
Durante la crescita, il bambino passa per una serie di tappe fino a raggiungere uno
stato maturo, in cui i piedi e la forma di camminare corrispondono a quelli di
un adulto. È perciò importante adattare
la calzatura alle necessità di ciascuna di queste tappe.
Pre-deambulazione
Nella “pre-deambulazione” (fino ai 12-18 mesi) il bambino non ha ancora iniziato a camminare e i piedi gli servono per esplorare l’ambiente durante il gattonamento. Dal momento che nei primi mesi di vita i bimbi ricevono molti più stimoli attraverso i piedi che attraverso le mani, è positivo e necessario lasciarli scalzi. Eventuali calze dovranno servire solo da protezione contro freddo e umidità.
Acquisizione della camminata
Nella tappa di “acquisizione della camminata” (18-36 mesi) il bambino comincia a camminare, dapprima in modo irregolare con problemi nel mantenimento dell’equilibrio e cadute frequenti. Questa è la tappa di più rapido sviluppo dei piedi. Sono organi di senso fondamentali, attraverso i quali il bimbo acquisisce dall’ambiente esterno e registra informazioni molto importanti per la maturazione di tutto il suo sistema senso-motorio.
No a scarpe rigide e alte
E’ opportuno sfatare la convinzione secondo la quale ai bambini andrebbero comprate scarpe rigide e al di sopra della caviglia. In questo modo sarebbero apparentemente più stabili, ma svilupperebbero molto meno la muscolatura intrinseca dei piedi.
La scarpa dovrà invece permettere di percepire il terreno, senza privarli di alcuno stimolo e senza ostacolare i naturali movimenti del piede. Velcro o stringhe, altezza al di sotto della caviglia, punta e suola flessibili sono caratteristiche sufficienti e necessarie affinché una calzatura sia adeguata per questa età.
Sì a terreni diversi e irregolari
In questa fase così importante per
il suo sviluppo, è consigliabile lasciare il bambino libero di muoversi il più possibile su terreni diversi e irregolari. Questa varietà induce stimoli che
generano riflessi muscolari, tonificanti
per un piede normale e persino terapeutici per un piede lasso.
Al contrario, camminare su una superficie
piana, come il pavimento di casa, non produce stimoli né sensazioni, e in
certi casi può provocare lassità dei
legamenti.
Camminata adulta
Dai 4 ai 7 anni, il bambino inizia a camminare in maniera indipendente fino a raggiungere un modello di camminata adulta. Durante questa tappa, l’attività fisica del bambino aumenta e i piedi sono soggetti a maggiori sforzi. È perciò indicata una scarpa vera e propria, che dovrà proteggere il piede da possibili lesioni.
Allacciare e slacciare le scarpe in autonomia
Va infine ricordato che in questa età, in cui il bimbo comincia a calzarsi autonomamente, è fondamentale abituarlo a slacciare le scarpe prima di sfilarle e ad allacciarle nuovamente quando vengono indossate. In questo modo, non soltanto avrà più stabilità, ma si scongiureranno anche possibili problemi di unghie incarnite che tendono a comparire durante l’adolescenza anche a causa della disattenzione in questa abitudine.