Osteopatia: cos’è e come tratta le patologie?

Quante volte avrai sentito parlare dell’osteopatia? Sicuramente svariate, ma come accade spesso, sempre in maniera piuttosto superficiale o a grandi linee.

Noi abbiamo preparato un lungo approfondimento proprio perché riteniamo che, l’osteopatia, abbia del grande potenziale e che riesca, davvero molto bene, ad approcciare determinate patologie, talvolta anche croniche.

Per cui, non perdiamo troppo tempo e iniziamo subito. Ti racconteremo di cosa tratta tale disciplina e di cosa si occupa nello specifico.

Che cos’è l’osteopatia?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’osteopatia una terapia che ha come obiettivo quello di sostenere, o trattare, la funzionalità fisiologica e lo stato di salute generale del corpo umano.

Per far ciò, l’osteopata professionista si avvale dell’uso di svariate tecniche manuali che mai vengono concepite come invasive.

L’osteopatia è una disciplina che si rivolge a tutti senza distinzioni di sesso o di età. Infatti, grazie all’esperienza dell’osteopata, è possibile trattare sia il neonato e sia una persona anziana. Ma non solo: dallo osteopata ci va anche lo sportivo (professionista e non) e la donna in stato interessante.

Un’altra peculiarità molto importante di tale disciplina è che, nel modo più assoluto, non si avvale dell’utilizzo di farmaci.

L’osteopata poi, – qualora fosse necessario e nel caso in cui lo ritenesse opportuno – si avvale della collaborazione con altri professionisti nella gestione della patologia e del benessere globale del paziente.

Spesso, infatti, si tratta di un lavoro in sinergia con, ad esempio, il fisioterapista piuttosto che con uno psicoterapeuta.

Cosa cura l’osteopatia

L’osteopatia è una disciplina molto versatile. Quest’ultima, infatti, riesce a trattare svariate patologie, quali:

  • problemi di stampo strutturale e meccanico (muscolo-scheletrico),
  • alterazioni funzionali degli organi e visceri,
  • problematiche legate al sistema cranio sacrale,

Infatti, forse non lo sai, ma un problema di tipo organico-viscerale può, a sua volta, incentivare dolori di tipo muscolo-scheletrico. Quindi, l’osteopata ti insegnerà a concepire il corpo come un unico elemento globale e non a lavorare a compartimenti stagni.

Non bisogna cioè curare le cause ma il problema che scatena quest’ultime.

Del resto, è proprio per questo motivo se l’osteopatia è così amata ed apprezzata in Italia!

Le parti del corpo trattate da un osteopata

Ma vediamo ora, nello specifico, quali sono le parti del corpo che vengono trattate dall’osteopata.

Le macro aree principali sono:

  • colonna vertebrale e bacino (cervicalgie, lombalgia e dolore pelvico),
  • arti inferiori,
  • arti superiori (dolore alle spalle, al gomito o al polso),
  • visceri (problematiche legate alla digestione, uro-ginecologiche o polmonari),
  • cranio-sacrale (cefalea, emicrania, problematiche legate alla masticazione, alla vista),

Ma come cura le patologie dei suoi pazienti un osteopata?

Dunque, abbiamo ampiamente affermato che un osteopata non suggerisce farmaci, né tantomeno ha la facoltà di prescrivere una cura farmacologica specifica.

E allora come fa a trattare determinate patologie, talvolta anche croniche?

Molto semplicemente usando le mani. Determinate manovre e manipolazioni servono proprio a questo. Chiaro che vanno eseguite solo dai professionisti e mai bisogna improvvisarsi. Potresti fare più male che bene.

Le manovre di rilasciamento delle articolazioni e dei muscoli hanno effetti non solo meccanici, ma soprattutto biochimici. Stimolano, infatti, il corretto scambio di fluidi all’interno delle strutture trattate dall’osteopata.

Ci sono poi delle ulteriori tecniche molto specifiche. Una di esse è senza dubbio il rilasciamento dei tessuti miofasciali e, per far ciò, è necessario optare per un approccio, appunto, fasciale.

Questa particolare manipolazione la si utilizza quando sono presenti dei disturbi muscoloscheletrici, dolori e tensioni della fascia.

L’approccio viscerale invece, include tutte quelle tecniche che sono in grado di ristabilire la mobilità e la motilità di un organo.

Grazie a queste manipolazioni è possibile stimolare una corretta funzione digestiva, di assorbimento ma anche di espulsione.

Infine, abbiamo l’approccio cranio-sacrale. Queste tecniche vanno ad agire sul movimento di congruenza che si manifesta fra le ossa del cranio e del sacro (collegati anatomicamente dalla colonna  vertebrale, dai legamenti, dai muscoli e dalle membrane a tensione reciproca). Si lavora, dunque, a livello osseo, nervoso, meningeo e del liquor cefalorachidiano.

Una visione olistica

L’osteopatia rientra nel grande mondo dell’olismo e, di conseguenza, è considerata una medicina alternativa che, appunto, non usa farmaci, ma al massimo, integratori completamente naturali.

L’olismo ha una visione ben precisa dell’essere umano: quest’ultimo viene concepito nella sua totalità. Nessun organo è più importante di un altro e, quando si manifestano dei disturbi, qualsiasi sia la loro entità, vanno trattati attraverso una visione complessiva del corpo.

Se ad esempio si ha mal di testa, non è sufficiente cercare di debellare il disturbo. Piuttosto, si cercherà di capire perché abbiamo mal di testa. Una volta capito il motivo, allora sarà molto più semplice cercare di evitare la sua insorgenza.

Inoltre, ma non di certo meno importante, l’olismo non si occupa solo di curare disturbi e patologie. L’olismo ritiene che la sfera mentale, quindi psichica, sia importante tanto quanto quella fisica.

Dunque, l’obiettivo olistico è quello di garantire un’armonia, un benessere globale, al soggetto richiedente.

Quindi, oltre alla guarigione in sé per sé, si cerca di:

  • stabilire una serenità mentale e psichica,
  • trovare un equilibrio dell’anima,
  • affrontare il rapporto con l’ambiente circostante,
  • analizzare la propria vita sociale,
  • incentivare uno stile di vita sano,

Del resto, il mondo dell’olismo ci insegna anche a non dimenticare mai che, il nostro corpo, possiede perfetti meccanismi di autoregolazione e autoguarigione.

Il segreto per convivere al meglio con esso è molto semplice: imparare ad ascoltarlo e agire di conseguenza.

La Redazione – Monica Penzo

La Redazione in collaborazione con Veronica Zamboni, osteopata


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