La vertigine parossistica posizionale: diagnosi e cura

La vertigine parossistica posizionale: diagnosi e cura

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La vertigine parossistica posizionale (VPP) è una causa molto comune e frequente di vertigine ed instabilità; gli studi riportano come la VPP sia il disturbo dell’equilibrio che più frequentemente porta il paziente ad un accesso in Pronto Soccorso, oppure ad una visita ambulatoriale otorinolaringoiatrica.

Tale disturbo è dovuto al distacco di microscopici cristalli di carbonato di calcio, chiamati otoliti,  che dalla loro sede naturale nell’orecchio interno, l’utricolo, migrano in un’altra sottosede dell’orecchio interno, i canali semicircolari, dove con la loro presenza causano crisi ricorrenti di vertigine oggettiva di breve durata (pochi secondi) scatenate dai movimenti del capo, in assenza di sintomi uditivi associati. Tale patogenesi fino a pochi decenni addietro era sconosciuta, e comunemente si attribuivano tali crisi vertiginose a disturbi “da cervicale”, ipotesi ora del tutto sorpassata.

Tale disturbo è talmente frequente che tutti noi abbiamo avuto esperienza di parenti, vicini o amici che hanno avuto le vertigini per i “sassolini nell’orecchio”; corrisponde al 20% di tutte le cause di vertigine, e la probabilità di svilupparla nel corso della vita di ognuno di noi è del 2,4%.

La probabilità che un disturbo vertiginoso sia dovuto al distacco di otoliti è tanto maggiore quanto più l’età del paziente è avanzata; dopo i 65 anni, il 50% dei disturbi vertiginosi è attribuibile a VPP.

Se da un lato la sintomatologia vertiginosa è molto intensa, tanto da portare il paziente ad importanti accessi di vomito ed a temere disturbi neurologici ben più temibili, dall’altro lato fortunatamente la diagnosi per uno specialista ORL è semplice, e spesso anche la cura risulta rapida ed efficace.

L’otorinolaringoiatra già dalla storia clinica è in grado di porre un forte sospetto di VPP, ed è in grado di confermarlo semplicemente con una serie di manovre al letto del paziente, che hanno lo scopo di valutare la presenza o meno degli otoliti nei canali semicircolari. Tali manovre sono assolutamente non invasive e poco traumatizzanti, e consentono una diagnosi rapida e certa.

Una volta eventualmente riscontrata una VPP, la terapia consiste in una serie di manovre liberatorie, standardizzate a seconda del canale semicircolare responsabile del disturbo, che possono essere effettuate in ambulatorio ORL immediatamente dopo la diagnosi. Tali manovre sono particolarmente efficaci, con un tasso di risoluzione immediata del disturbo che secondo alcuni studi arriva all’80%.

Il paziente verrà poi istruito per l’esecuzione di una ginnastica di riabilitazione domiciliare, da effettuarsi per alcuni giorni, con successivo controllo ambulatoriale.

Purtroppo, la conoscenza di tale patologia non ha ancora raggiunto livelli ottimali, quindi è esperienza comune in un ambulatorio ORL valutare pazienti che per il loro disturbo vertiginoso attribuibile a VPP hanno effettuato in precedenza un RX rachide cervicale, o un ecodoppler tronchi sovraaortici, o una RM encefalo, in conclusione una serie di esami che il paziente si sarebbe potuto risparmiare se si fosse sottoposto preliminarmente ad una valutazione vestibolare ORL, con l’eventuale riscontro di una vertigine parossistica posizionale.

In conclusione, è importante che ognuno di noi sappia che in caso di importanti cris i vertiginose di breve durata, ricorrenti, scatenate soprattutto dai movimenti del capo, è probabile che si tratti di una vertigine parossistica posizionale, e che tale disturbo può essere facilmente ed efficacemente diagnosticato e trattato, con pronta risoluzione, presso un ambulatorio specialistico ORL.

 

Dott. Fabio Bertone

Dott. Fabio Bertone

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