Espressione allergica: allergia come patologia o come espressione del sistema uomo?
In questo articolo spiegheremo il significato di espressione allergica. Convenzionalmente, l’allergia nasce da una ipersensibilità del sistema immunitario verso sostanze presenti nell’ambiente che normalmente sono innocue (allergeni).
Gli allergeni stimolano nei mastociti (cellule del sistema immunitario) la cosiddetta degranulazione, liberando nei tessuti istamina e altri mediatori infiammatori che provocano le tipiche reazioni allergiche quali prurito, asma, orticaria, angioedema, rino-congiuntivite, dermatite atopica, sintomi gastrointestinali, edema della glottide sino alle reazioni più gravi come lo shock anafilattico.
Espressione allergica: classificazione delle allergie
Nella classificazione delle allergie, troviamo l’allergia alimentare, l’ipersensibilità e le intolleranze alimentari, le allergie respiratorie da allergeni inalanti (polline, acari della polvere, epiteli degli animali, muffe etc.), allergie a farmaci, allergie da veleno di imenotteri (vespe, api, calabroni etc.), dermatite atopica o da contatto (nichel, lattice etc.) ed infine la celiachia, anche se da studi recenti la si considera una malattia auto-immune.
Negli ultimi anni è stato possibile registrare purtroppo una notevole e costante diffusione/ evoluzione di queste patologie immuno-allergologiche.
Varie cure sono normalmente proposte ed utilizzate: allopatiche, omeopatiche, fitoterapiche etc., con più o meno efficacia nei risultati.
Espressione allergica: allergia interpretata con il metodo QuEBA
Dopo questa piccola e dovuta premessa, proviamo a considerare l’allergia come espressione allergica.
Ciò implica un approccio diverso dalla convenzionalità terapeutica.
Non dobbiamo più ricercare il perché, ma il come possa nascere e manifestarsi l’espressione allergica.
Espressione allergica: interazione-integrazione tra sistemi esperienziali
Consideriamo qualsiasi essere vivente un sistema complesso con caratteristiche di apertura, con possibilità di interazione-integrazione e di adattabilità e la sua relazione co-evolutiva con l’ambiente.
Ogni parte dei sistemi viventi è in interazione-integrazione con tutti gli elementi del sistema stesso e vi è quindi un apporto totale di costruzione di comportamenti infiniti.
Da qui si evince che i sistemi viventi sono dotati di capacità di reagire-costruire in risposta alle informazioni-segnale provenienti dall’ambiente, riorganizzandosi ogni volta e presentando nuove disponibilità.
Auto-organizzazione
È l’auto-organizzazione. È l’emergere spontaneo di nuove pianificazioni comportamentali. Da ciò ne deriva che ogni informazione-segnale che noi riceviamo ed elaboriamo, con coscienza e non, darà adito ad una evoluzione comportamentale che modulerà le espressioni del nostro corpo nel benessere (normalità) o malessere (malattia).
Espressione allergica
Dobbiamo quindi proporre l’espressione allergica in un ambito comportamentale derivante dall’ambiente esterno-interno/interno-esterno del sistema uomo in cui questa si emancipa ed evolve (epigenetica).
Piccole riflessioni sulla placenta
La placenta è il primo organo a formarsi dopo il concepimento. È un prodotto dell’embrione e non della madre, fornisce nutrienti ed ossigeno all’embrione stesso ed elimina i prodotti di scarto.
Sostituisce, inoltre, il lavoro di altri organi in via di sviluppo come polmoni, fegato, reni, eccetera. Rilascia quantità di DNA fetale nel sangue materno, quindi tra la mamma e l’embrione è evidente che inizi una fase di integrazione-interazione tra le cellule della placenta, utero e sistema immunitario della madre.
Recenti ricerche ipotizzano che sia la placenta che l’utero abbiano un microbiota con batteri, virus e funghi. Considerando ciò, un ambiente non adeguato è possibile che possa programmare nell’infanzia o nell’età adulta possibili malattie tra cui le allergie.
Le informazioni-segnale indirizzano verso la normalità o la malattia
Tutto ciò rappresenta un sistema in auto-organizzazione immerso in un determinato ambiente che programmerà lo sviluppo embrio-fetale. Sono dunque decisive le informazioni-segnale che dovranno integrarsi in tale sistema.
Da qui, nascono le possibili opportunità di gestione dello sviluppo embrione-feto con alternanza di comportamenti che possono indirizzare lo sviluppo pro o contro l’evoluzione del sistema embrio-fetale e quindi l’eventualità di uno stato di normalità o probabile malattia.
La normalità comportamentale
Le informazioni-segnale che giungono dall’ambiente sono estremamente importanti nella loro casualità/causalità e dunque più saranno compatibili al progetto embrionale più si avvicineranno alla normalità comportamentale del sistema uomo.
Informazioni EBA e la loro influenza
Le informazioni-segnale sono infinite, ma quelle che noi riteniamo più significative sono batteri (microbiota), alimenti e “stati emozionali”. Questo trinomio è definito EBA.
Non dimentichiamoci che tutte le informazioni-segnale sono le prime ad indurre modificazioni nel sistema endocrino, nervoso ed immunitario.
Gli alimenti che assume la madre durante il periodo gestazionale non dovrebbero essere indirizzati verso un’idea del “fanno” bene o meno rispetto ad altri, ma essere invece compatibili con microbiota appartenente al sistema embrio-fetale in via di sviluppo, mediando comunque quella parte di alimenti che sono e rimangono compatibili con il sistema madre.
Bi-direzionalità dell’alimento
Le scelte alimentari sono un po’ a doppio senso, infatti utilizzare un cibo piuttosto che un altro può modificare il nostro microbiota (composizione di specie di batteri soprattutto intestinali).
Allo stesso modo, è stato riscontrato che i batteri che vivono nel nostro intestino sono in grado di influenzare diete, comportamenti e di modulare addirittura espressioni psico-emotive.
Da ricordare che un buon microbiota crea un micro-ambiente sfavorevole allo sviluppo di patogeni enterici e possiede un’azione immuno-stimolante in grado di favorire una competente risposta anti-infiammatoria.
Latte materno
Il microbiota intestinale della madre ha un intervento importante sulla composizione microbiotica del latte materno e di conseguenza sulla sua qualità in funzione di informazioni-segnale costruttive-comportamentali.
È evidente che sia il latte materno sia il microbiota devono allearsi per indirizzare una ontogenesi compatibile.
Nel caso in cui la madre sia impossibilitata ad allattare si procederà ad individuare un latte artificiale compatibile con il microbiota del neonato.
È palese che nelle manifestazioni del sistema immunitario, il beneficio di una gestione compatibile nell’intervento alimento-battere contenuto nel latte materno contribuisca con effetti positivi sul sistema immunitario madre-lattante.
Considerazioni comportamentali
Si deduce, quindi, che nell’ambito prenatale un’alimentazione non appropriata, un microbiota non compatibile e stati emozionali non espressi possono modificare il modo in cui i geni del feto dirigono lo sviluppo nella gravidanza, con conseguente allontanamento del sistema feto dalla sua progettualità comportamentale.
Successivamente anche nell’aspetto post-natale bisogna modulare, per ovvie ragioni, la simbiosi batteri, alimenti, emozioni in modo tale che queste informazioni continuino ad assistere il comportamento sia della madre che del neonato-lattante.
Interpretazione EBA (Metodo QuEBA)
La diagnosi e la cura di una manifestazione allergica è incontestabile, ma nell’interpretazione EBA l’espressione allergica va considerata come una nostra capacità auto-organizzata emersa da un sistema attraverso un cambio comportamentale.
Nel considerare l’espressione allergica come risultato di una ipersensibilità del sistema immunitario, si evince che attraverso l’interpretazione EBA non è importante contrastare una manifestazione allergica, ma modificare, in un sistema, il significato funzionale motivandolo verso un cambio comportamentale.
Per fare questo, si utilizzano test specifici per rimodulare emozioni, batteri e alimenti.
Si può quindi dedurre come il nostro comportamento sia regolato dall’EBA che inevitabilmente interverrà sul sistema endocrino, immunitario e nervoso riverberando sul comportamento evolutivo e manifestando o meno patologie tra cui l’espressione allergica.
Approccio terapeutico
Ogni intervento terapeutico sull’espressioni allergiche, per quanto detto sopra, è ipotizzabile che debba essere preceduto da un cambio ambientale interno-esterno/esterno-interno del sistema uomo, più compatibile con il suo progetto (metodo QuEBA).
Pre-concepimento
Nella metodica QuEBA, dove possibile, intervenire nel pre-concepimento è ancora più significativo.
Il poter accedere all’aumentare delle possibilità comportamentali di due sistemi (futuri madre e padre) attraverso le informazioni-segnale compatibili EBA, potrebbe portare, nella risoluzione di un terzo sistema (figlio), una maggiore disponibilità-possibilità ad aumentare le direzioni attrattorie più compatibili, grazie alla rimodulazione dei sistemi endocrino-immunitario-nervoso.
Fisioterapia e Osteopatia nelle espressioni allergiche
Ogni intervento terapeutico sull’espressione allergiche è ammesso e sicuramente efficace ma secondo quanto detto sopra è ipotizzabile che debba essere preceduto da un cambio dell’ambiente interno-esterno/esterno-interno del sistema uomo attraverso dell’interpretazione EBA.
In ambito fisioterapico-osteopatico le ri-modulazioni funzionali nelle espressioni allergiche trovano particolari riscontri positivi in seguito ad interventi su diaframma, area cranio-sacrale, sulla meccanica vertebrale e viscerale, con particolare attenzione agli organi emuntori (intestino, fegato, polmoni, reni e pelle).
Buoni risultati si ottengono anche approcciandosi ai nervi cranici, in particolare il nervo vago.
Bibliografia
- Bottaccioli F., Il sistema immunitario: la bilancia della vita Com’è fatto, come funziona in salute e in malattia, Milano, Tecniche Nuove,2002
- Erlebacher A., Fisher S. J. (2017) “Il primo organo del bambino”, Le Scienze, Volv 592, pp. 46-53
- Laszlo E., Evoluzione, Milano,Giangiacomo Feltrinelli Editore, 1986
- Leitão-Gonçalves R., Carvalho-Santos, Francisco A. P., Tondolo Fioreze G., Anjos M., Baltazar C., Elias A.P., Itskov P. M., Piper M. D. W., Ribeiro C. (2017) “Se i batteri decidono la dieta”, Mente & Cervello, Volv 155, pp. 102-103
SI PREGA DI INDICARE IL PROPRIO NOME E QUELLO DEL DESTINATARIO DELLA RICHIESTA.
Le richieste saranno inoltrate al medico o professionista sanitario il quale risponderà direttamente. DossierSalute.com non è responsabile di tardive o mancate risposte.