Corone e ponti: cosa c’è sotto?

Ormai da alcuni anni assistiamo ad una mercificazione delle attività mediche, quasi queste non fossero più prestazioni intellettuali, ma una mera vendita di prodotti.

Mercificazione = confusione

Con la liberalizzazione della pubblicità sanitaria, poi, sono fioriti annunci di vendita, ed a volte svendita, di trattamenti su riviste, banner e volantini.

Tutto ciò ha creato molta confusione, con la difficoltà da parte dei pazienti di valutare la differenza tra un trattamento e l’altro.

L’odontoiatria è tra le prime discipline ad aver subito tale mercificazione, così da trovarci le cassette della posta piene di volantini con prezzi indicati per prestazioni varie, dalla detartrasi all’implantologia.

Corona in Ceramica, cosa si intende?

Fino ad una decina di anni fa la quasi totalità delle corone era realizzata in leghe metalliche con la tecnica della fusione a cera persa: cioè si modellavano uno o più denti in cera, che venivano poi inseriti in un rivestimento, all’interno del quale veniva poi colato il metallo fuso.

Grazie al suo calore, il metallo fuso faceva sublimare la cera ed invadeva lo spazio lasciato libero all’interno del rivestimento.

Poi, i denti cosi realizzati venivano lasciati a metallo nudo, rivestiti di resine o compositi, rivestiti di ceramica.

Tale differenza di rivestimenti era facilmente percepibile e valutabile dal paziente.

Leghe nobili e leghe povere

Quello che il paziente non poteva conoscere era la qualità delle leghe usate; più le leghe erano nobili, cioè con alto contenuto di oro e palladio, più la qualità del manufatto era alta.

Leghe molto povere non erano idonee alla cottura della porcellana a rivestimento, a causa della enorme ed eterogenea quantità di ossidi che si producevano, ma spesso erano utilizzate ugualmente dati i costi molto più bassi di produzione.

Nuove tecnologie e nuovi materiali

Oggi le tecnologie cad cam hanno aperto la strada a molti altri materiali; se usati in modo idoneo e non speculativo, possono aumentare la qualità riducendo i costi dei nostri manufatti.

 

Ma tutto ciò può creare ancora più confusione per i pazienti, anche perché ormai sono quasi totalmente spariti i ponti e le corone con parti metalliche a vista.

Perciò, se diamo per assodato che la quasi totalità dei manufatti debba essere oggi con estetica bianca, c’è da chiedersi quale sia la differenza tra i vari materiali proposti.

I nuovi materiali leggeri, economici e resistenti

Grazie alla tecnologia, oggi si è quasi totalmente abbandonato l’uso delle leghe nobili, con un notevole risparmio economico in termini di materia prima.

Questo perché mediante la progettazione computer assistita e l’utilizzo di fresatori possiamo fresare dal pieno leghe povere, molto resistenti e leggere, senza passare per il processo di fusione che le faceva ossidare.

Corone in Zirconia e Dislocato di Litio

Ma sempre con la stessa tecnica possiamo fresare materiali durissimi come la Zirconia, che è un materiale molto resistente, con vari colori, che può sostituire in tutto e per tutto le leghe metalliche di una volta.

Idoneo sia al rivestimento con porcellana, per ottenere la massima estetica e naturalezza, sia ad essere lasciato nudo con una buona estetica per denti posteriori.

Un molare in Zirconia monolitica diventa molto economico (risparmiamo tutta la parte di moderazione ceramica) e molto resistente, fresato dal pieno e senza rivestimento in altri materiali.

Permette di conservare più sostanza dentale, in quanto sono sufficienti spessori di 0,5/0,8 mm per realizzare una corona in sola Zirconia.

Oppure possono essere realizzati lavori in Dislocato di Litio, materiale molto estetico, ma dalla durezza molto inferiore alla Zirconia e quindi non adatto ai settori posteriori.

Ceramiche integrali e altri materiali

Stesso discorso vale per le ceramiche integrali ad elevata durezza.

Ma si stanno sperimentando anche molti altri materiali che, dall’avvento del digitale ad oggi hanno già rivoluzionato il settore protesico; e probabilmente lo rivoluzioneranno nuovamente nei prossimi anni.

 

Dott. Nicola Vanuzzo

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