Autotrapianto di capelli, non basta per curare l’alopecia

l'esperto risponde

L’autotrapianto di capelli non è sufficiente per risolvere l’alopecia. Per una soluzione di valore è necessario un percorso terapeutico mirato che preveda una cura rigenerativa ad-personam.

Dott. Conti, perchè l’autotrapianto di capelli non è la cura contro l’alopecia?

Perché è la verità. L’autotrapianto di capelli deve essere eseguito nei modi e nei tempi giusti affinchè sia effiace. In sé e per sé non è quindi la cura risolutiva perché non guarisce i follicoli danneggiati, non regolarizza le funzioni ormonali del corpo, insomma non risolve il problema alla radice! L’alopecia è a tutti gli effetti è una malattia, di conseguenza per eliminarla è necessario intervenire sulle cause e la chirurgia da sola non basta.

Ma quali sono le cause della alopecia?

Vi è innanzitutto una predisposizione genetica, alcuni soggetti perdono i capelli, altri no e li mantengono folti fino a tarda età. Questa predisposizione genetica porta all’alopecia a seguito dell’azione di alcuni ormoni, in primis il testosterone, che stimolando la produzione di sebo soffocano il bulbo pilifero e lo conducono all’atrofia. Nelle donne, che seppur in un numero inferiore soffrono anch’esse di alopecia, il colpevole principale è stato invece identificato nell’ormone DHEA. Di recente, si è scoperto che anche la proteina Prostaglandina D2 causa assottigliamento veloce di follicoli e l’atrofia del bulbo. Da non sottovalutare è poi la combinazione tra stress, stile di vita e alimentazione che, se sregolati, possono portare ad avere capelli deboli, opachi, sottili, quindi più attaccabili dalla alopecia.

Torniamo all’autotrapianto di capelli, cosa fare perché non risulti una semplice “pezza”?

Ha detto bene. Farlo senza un’adeguata preparazione vorrebbe dire solo mettere una “pezza” che non bloccherà l’evoluzione della alopecia. Certo, la maggior parte dei capelli trapiantati non cadrà più, ma nulla impedirà la continua perdita di capelli in altre zone, anche perché l’autotrapianto di capelli indirettamente può danneggiare i capelli naturali contigui a quelli innestati. In pratica non è raro che presso i Centri HairClinic si presentino persone “sotto shock” per la caduta di altri capelli a distanza di tempo dall’autotrapianto (in genere 18 mesi). Purtroppo è normale che ciò accada se non è stato preparato bene il terreno…spostare semplicemente i capelli copre il problema, ma non lo risolve.

Come si prepara il terreno fertile per l’autotrapianto di capelli?

Si prepara andando a rigenerare i follicoli non atrofizzati attraverso un Protocollo studiato di Medicina Rigenerativa Avanzata (bSBS) che HairClinic propone ai propri pazienti. Si tratta di una cura “ad personam” con la quale in prima battuta si va ad arginare lo sviluppo dell’alopecia, favorendo l’ispessimento del fusto dei capelli, analizzando i veri spazi vuoti da riempire, promuovendo l’inversione del processo di miniaturizzazione dei follicoli e la massima rigenerazione di quelli ancora vitali. Il Protocollo medico bSBS utilizza concentrati autologhi a base di cellule ad alta qualità e capacità rigenerativa abbinate ad un follow-up mirato al caso specifico. Oltre alla potente azione anti infiammatoria capace di promuovere l’inibizione della sintesi della Prostaglandina D2, ritenuta la causa reale della alopecia, esso associa la stimolazione della matrice extracellulare e delle cellule staminali presenti nella papilla dermica del follicolo. Inoltre, bSBS è abbinato a una diagnosi genomica, tramite un test del DNA, lipidomica e ormonale avanzata, non limitata alla predisposizione genetica, servendosi di tecnologie evolute ed esclusive, capaci di offrire la massima qualità e capacità rigenerativa.

Quindi prima si cura e rigenera poi si trapianta?

Esattamente, ma non subito e non necessariamente. Bisogna prima dare il tempo ai follicoli rigenerati di tornare a produrre il capello. A distanza di 5-8 mesi, sulla base del risultato ottenuto, si valuterà l’opportunità di procedere con l’autotrapianto di capelli che a quel punto potrà trovare senz’altro un terreno più fertile. In realtà, il Protocollo di Medicina Rigenerativa bSBS può essere adottato anche dopo l’autotrapianto per aumentare le possibilità di attecchimento degli innesti e la massima ricrescita dei capelli.

E’ corretto sottolineare come non si possa prevedere a tavolino la resa del Protocollo bSBS, ogni situazione differisce dall’altra, però le statistiche attualmente in possesso dicono che in 8 casi su 10 vi è una ricrescita di capelli e un aumento di densità soddisfacente. HairClinic offre una garanzia “soddisfatti o riaccreditati”, qualora la rigenerazione follicolare non abbia portato una ricrescita significativa in termini di nuovi capell, e quindi il paziente non sia soddisfatto. In tal caso, HairClinic riaccrediterà al paziente l’intera somma pagata, che varrà come acconto per eseguire a quel punto un autotrapianto di capelli automatizzato atFUE, o aFUE non automatizzato (Sessione massima 4500 follicoli in una seduta), pagando solo la differenza. Una formula unica che consente di valutare la reale necessità di un autotrapianto  solo in seconda analisi e in totale sicurezza medica ed economica.

HairClinic Biomedical Group

 

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