Alimentazione infantile da 0 a 3 anni: le scelte giuste

Educare i bambini alla sana alimentazione è molto importante per proteggerli da future eventuali patologie legate alla cattiva alimentazione. Inoltre, in questo modo, cresceranno in buona salute, escludendo naturalmente fattori di predisposizione genetica. Conosciamo insieme l’alimentazione infantile.

Questo atto d’amore verso le future generazioni di uomini e donne comincia sin dalla nascita da parte di genitori, nonni, insegnanti e tutti coloro che, in qualche modo, contribuiscono alle scelte alimentari dei bambini.

Anche il Ministero della Salute è intervenuto in materia di alimentazione ideale per i bambini da 0 a 3 anni, redigendo linee guida di grande aiuto per famiglie e istituzioni.

Alimentazione infantile: fasi di sviluppo dei bambini da 0 a 3 anni

Ogni bambino ha tempistiche di crescita diverse e diverse esigenze nutrizionali, tuttavia si può dividere lo sviluppo dei bambini, in età compresa fra 0 e 3 anni, in tre fasi principali.

La prima fase comprende la fascia d’età 0 – 6 mesi ed è la fase dell’allattamento esclusivo.

La seconda fase, compresa fra 6 mesi e 1 anno, è la fase dello svezzamento, ovvero il bambino comincia a mangiare cibi solidi e liquidi diversi dal latte, in modo graduale.

La terza fase, compresa fra 1 e 3 anni, è quella che vede l’integrazione nutrizionale con tutti gli alimenti a disposizione in tavola e la totale autonomia del bambino nel nutrirsi.

Giunto a 3 anni, il bambino può mangiare tutto e completamente in autonomia, ma è comunque totalmente dipendente, relativamente alle scelte alimentari, da coloro che lo crescono.

Per questo motivo, il primo passo per indirizzarlo verso la corretta alimentazione è dare il buon esempio.

Alimentazione ideale nelle tre fasi di crescita: 0-6 mesi

Per i primi sei mesi di vita il bambino si alimenta esclusivamente con latte materno o formulato.

L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, specifica che l’alimento migliore che un neonato possa assumere in questa delicatissima fase di vita è il latte materno.

Qualora non fosse possibile assumerlo, per vari motivi, i neonati possono assumere latte formulato, il cosiddetto latte artificiale.

Intorno al 5° mese, alcuni pediatri fanno inserire nella dieta esclusiva di latte qualche vasetto di frutta, per portarli gradatamente verso lo svezzamento vero e proprio che avviene generalmente al 6° mese.

Alimentazione ideale nella fase 6-12 mesi

Nella seconda fase di crescita, ovvero da 6 mesi e 1 anno di vita, il bambino affronta, come accennato, lo svezzamento, cioè il momento in cui abbandona l’alimentazione esclusiva a base di latte integrandola con cibi solidi.

Si comincia con cibi più cremosi, fino ad arrivare all’assunzione di quelli decisamente più solidi intorno all’anno di età come:

  • Carne, in principio bianca, ridotta a pezzettini molto piccoli.
  • Verdura cotta e passata rendendola cremosa.
  • Cereali senza glutine, come il riso, all’inizio per poi integrarli tutti se non insorgono problemi di allergie.
  • Frutta cotta e ridotta in crema.
  • Verdura e frutta crude, tagliate a pezzetti molto piccoli.
  • Pane.

Il cervello, in questa fase, impara ad impartire un nuovo comando: la masticazione-deglutizione.

Non tutti hanno gli stessi tempi

È molto importante seguire i tempi naturali del bambino, svezzamento non significa che dal 6° mese in poi possa mangiare qualsiasi cosa.

Lo svezzamento è il periodo in cui il bambino, nello specifico il suo organismo, deve imparare ad accettare qualcosa di alieno, imparare a reagire e a manifestare eventuali intolleranze. Per questo, è molto importante procedere con cautela, lentamente.

 Alimentazione ideale dei bambini fra 1-3 anni

Compiuto 1anno di età, il bambino può cominciare a mangiare gran parte delle pietanze che mangiano i genitori, con le dovute modifiche in fatto di condimenti e tipi di cotture, distribuendo i nutrienti in modo equilibrato nell’arco dell’intera giornata.

Il che significa che i pranzi principali devono essere tre:

  • Colazione, a base di latte, fette biscottate, biscotti.
  • Pranzo, tre portate fra cui un primo, alternando: riso, pasta, cereali, legumi. Un secondo alternando: carne, formaggi, uova accompagnato da verdure. Per concludere con frutta e pane.
  • Cena, stesse pietanze del pranzo, ma diversificando dal pranzo giornaliero.

 Vanno previsti due spuntini, uno a metà mattinata e uno dopo il riposino pomeridiano a base di frutta o yogurt.

L’apporto calorico giornaliero prevede un 20% a colazione, 40% a pranzo, 10% nei due spuntini, e 30% a cena.

Alimentazione infantile: piccole regole per un futuro in salute di piccoli e grandi

Sempre preferibile è cuocere le pietanze al vapore, in modo che tutti i nutrienti contenuti nelle pietanze non vengano dispersi in acqua di bollitura.

Sicuramente, è fondamentale non salare, né zuccherare le pietanze, né speziarle e non usare cibi e bevande confezionate e zuccherate, preferendo cibi freschi e cotti al momento.

Queste regole di base per la corretta alimentazione dei bambini, se applicate anche agli adulti, di certo non fanno male!

Alimentazione infantile: le buone abitudini a tavola si imparano con i buoni esempi

Il modo migliore per insegnare la corretta alimentazione ai bambini è senza dubbio fornir loro ottimi esempi a cui ispirarsi.

I bambini imparano dagli adulti che li circondano.

E’ essenziale che gli adulti osservino una corretta alimentazione dal punto di vista della qualità e varietà degli alimenti messi in tavola, affrontando il momento del pasto come un momento di convivialità, tranquillità, calma e piacere. Così facendo,verrà da sé che il bambino crescerà preferendo pietanze salutari, e mangerà con piacere e non per frustazione.

Lavinia Giganti


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