L’attenzione crescente alla qualità della vita dei pazienti oncologici ha visto, negli ultimi anni, affiancarsi sempre più spesso, ai protocolli di terapia convenzionali, le cosiddette terapie “biologiche”, quali l’ipertermia, la stimolazione immunitaria, i trattamenti ormonali, gli interventi di tipo metabolico. Per terapia biologica si intende l’utilizzo di sostanze presenti in natura (nel mondo vegetale o nello stesso corpo umano), il cui meccanismo di azione sia rivolto alla modulazione della risposta biologica del paziente.
L’ipertermia è una terapia biologica che utilizza diverse tecnologie per ottenere un innalzamento artificiale della temperatura a livello di determinati organi e tessuti (ipertermia loco-regionale a radiofrequenze) o, in alcuni casi, dell’intero organismo (ipertermia total-body), ampiamente utilizzata, da sola o all’interno di protocolli combinati con chemio o radioterapia per il trattamento di diversi tumori solidi, primitivi o metastatici: seno, polmone, fegato, stomaco, colon-retto, cervello, tumori del capo-collo, dei genitali femminili, prostata, utero, vescica, melanomi. Consente di ottenere, a parità di dosaggi, una maggiore efficacia di chemio o radioterapia con un buon contenimento degli effetti collaterali e tutelando il sistema immunitario grazie alla liberazione di citochine, sostanze immunoregolatrici che hanno un effetto protettivo per l’organismo.