Tumore al seno: oggi serve il gioco di squadra

Una gestione moderna delle pazienti con problematiche mammarie è basata necessariamente su un approccio multidisciplinare: la sinergia tra diversi specialisti è infatti diventata fondamentale.

Non a caso, l’Unione Europea ha richiesto ai singoli Paesi la creazione di apposite Breast Unit, all’interno delle quali è possibile affrontare un percorso in cui da un lato il radiologo associa agli esami standard la RMN e l’eventuale biopsia delle lesioni sospette per un esame istologico, dall’altro il medico nucleare esegue la linfoscintigrafia e l’eventuale marcatura per la localizzazione delle lesioni non palpabili (ROLL).

Al patologo vengono poi richieste informazioni dettagliate per personalizzare la terapia, concordata dall’oncologo e dal radioterapista. Inoltre, il chirurgo che sottopone la paziente ad un trattamento demolitivo collabora con il chirurgo plastico per limitare i danni “esteriori”, che possono causare notevoli ripercussioni a livello psicologico. Da non sottovalutare è infine il ruolo proprio dello psicologo, chiamato ad accompagnare le pazienti nel loro cammino di “accettazione e rinascita”.

Una donna colpita da tumore al seno non desidera altro che una lunga sopravvivenza in assenza della malattia.

Il bisogno di salute rappresenta dunque l’aspirazione di poter migliorare la propria qualità di vita riacquistando un completo benessere fisico, mentale e sociale, tale da consentire il ritorno allo svolgimento delle normali attività quotidiane.

Questo nuovo approccio ha portato alla sensibile riduzione degli errori e ad una maggiore consapevolezza del problema da parte delle donne stesse.

Oggi l’obiettivo primario deve essere un trattamento  personalizzato, caso per caso, possibile proprio grazie alla discussione collegiale ed all’integrazione dei vari componenti del team multidisciplinare. Tale modello di lavoro è realizzabile solo attraverso continui controlli di qualità per l’esame anatomo-patologico, il trattamento chirurgico e i trattamenti oncologici e radioterapici.

Per questo motivo ho creato un pool di specialisti sia nella mia attività ospedaliera sia in quella libero-professionale, così da offrire alle donne ciò di cui hanno più bisogno in un momento tanto difficile e delicato della loro vita: professionalità e umanità.

Alessia Almasio

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