L’embolizzazione è una procedura medica che sta diventando sempre più popolare per il trattamento del fibroma o mioma uterino.
Ne parliamo con il Dottor Tommaso Lupattelli, pioniere di questa tecnica.
Si tratta di un metodo minimamente invasivo che mira a ridurre le dimensioni dei fibromi, senza la necessità di un intervento chirurgico tradizionale.
Ma cos’è esattamente l’embolizzazione fibroma? Come funziona? Quali sono i rischi e i benefici?
In questo articolo chiariamo, con il Dottor Tommaso Lupattelli, 10 cose che dovresti sapere sulla procedura di embolizzazione del fibroma dell’utero, comprese le indicazioni, il processo di esecuzione, il recupero e i risultati attesi.
Embolizzazione fibroma: cos’è e come funziona?
L’embolizzazione del fibroma è una procedura che mira a ridurre le dimensioni dei fibromi uterini, come abbiamo già accennato, senza la necessità di un intervento chirurgico tradizionale.
Durante l’embolizzazione, il medico inserisce un piccolo catetere nell’arteria femorale e lo guida fino all’arteria uterina che nutre il fibroma. Successivamente, viene iniettato un agente embolizzante attraverso il catetere, bloccando l’afflusso di sangue al fibroma e causandone la riduzione delle dimensioni. L’embolizzazione fibroma è generalmente considerata una procedura sicura e minimamente invasiva, ma come ogni procedura medica, comporta alcuni rischi. Tra i rischi potenziali, anche se estremamente rari, si annoverano la perdita di sangue e l’infezione.
I benefici dell’embolizzazione del fibroma includono il fatto che non richiede anestesia generale, ha tempi di recupero più brevi rispetto alla chirurgia tradizionale e può essere eseguita in regime ambulatoriale. Inoltre, molte donne segnalano un miglioramento significativo dei sintomi associati ai fibromi dopo essersi sottoposte ad embolizzazione.
Quando è indicata l’embolizzazione del fibroma?
L’embolizzazione del fibroma è solitamente raccomandata per le donne che soffrono di sintomi debilitanti associati ai fibromi uterini, come:
- dolori pelvici,
- sanguinamenti intensi o frequenti e
- difficoltà a concepire.
In alcuni casi, l’embolizzazione può anche essere utilizzata come alternativa alla chirurgia tradizionale per rimuovere i fibromi. Tuttavia, non tutte le donne sono candidate all’embolizzazione del fibroma. La procedura non è indicata per le donne in gravidanza o che hanno una storia di importanti allergie al mezzo di contrasto. Solo un medico esperto in embolizzazione potrà valutare attentamente ogni singolo caso e decidere se l’embolizzazione sia la scelta migliore per la paziente.
Come viene eseguita l’embolizzazione fibroma?
L’embolizzazione del fibroma è una procedura medica che viene eseguita in ospedale sotto guida radiologica. In genere, la procedura se l’operatore è molto esperto richiede solamente 20 minuti e viene eseguita con il paziente completamente sveglio. Il medico inserisce un piccolo catetere nell’arteria femorale e lo guida fino all’arteria uterina che nutre il fibroma. Successivamente, viene iniettato un agente embolizzante attraverso il catetere, bloccando così l’afflusso di sangue al fibroma e causandone la riduzione nelle dimensioni.
La maggior parte delle donne riferisce solo un lieve fastidio durante la procedura, ma il medico può somministrare dei farmaci per alleviare eventuali dolori o crampi. Dopo l’embolizzazione, il paziente rimane sotto osservazione per 48 ore e può tornare a casa in seconda giornata. È possibile sperimentare alcuni effetti collaterali dopo la procedura, come dolori addominali, nausea o febbre leggera, ma questi sintomi tendono a scomparire entro pochi giorni.
Rischi e benefici dell’embolizzazione fibroma.
Come ogni procedura medica, l’embolizzazione del fibroma comporta alcuni rischi. Tra i rischi potenziali ci sono la perdita di sangue e l‘infezione. In rari casi, il catetere può anche causare danni ai vasi sanguigni circostanti o ad altri organi ma ciò non si verifica praticamente mai se l’operatore ha una significativa esperienza nel campo dell’embolizzazione. La tecnica infatti ha mostrato in più di 20 anni di essere estremamente sicura.
I benefici dell’embolizzazione del fibroma uterino includono il fatto che questa procedura non richiede anestesia generale e ha tempi di recupero estremamente più brevi rispetto alla chirurgia tradizionale. Inoltre, praticamente tutte le donne segnalano un miglioramento significativo dei sintomi associati ai fibromi dopo essersi sottoposte all’embolizzazione.
Tuttavia, è importante notare che l’embolizzazione non è adatta ad ogni paziente e potrebbe non essere in grado di eliminare completamente tutti i fibromi. E’ però indicata per fibromi anche superiori a 20 cm di diametro.
Si consiglia di rivolgersi ad un medico molto esperto nell’ embolizzazione e con lui discutere attentamente rischi e benefici della procedura.
Cosa aspettarsi dopo l’embolizzazione fibroma: il recupero e i risultati attesi.
Dopo l’embolizzazione del fibroma, è possibile sperimentare alcuni effetti collaterali di cui abbiamo già accennato:
- Dolori addominali,
- Nausea,
- febbre leggera.
Tuttavia, questi sintomi tendono a scomparire entro pochi giorni e il recupero dall’embolizzazione è generalmente rapido. Molti pazienti possono tornare alle normali attività quotidiane entro una settimana dalla procedura.
I risultati dell’embolizzazione del fibroma possono variare da persona a persona, ma praticamente la totalità delle donne segnalano un miglioramento significativo dei sintomi associati ai fibromi uterini, come il dolore pelvico e i sanguinamenti intensi. Inoltre, i fibromi tendono a ridursi gradualmente dopo l’embolizzazione e possono continuare a diminuire di dimensioni anche nei mesi successivi alla procedura. E’ adatta anche a donne desiderose di avere prole.
E’ importante notare che l’embolizzazione del fibroma potrebbe non essere in grado di eliminare completamente tutti i fibromi e potrebbero essere anche necessarie ulteriori procedure nel futuro. È importante seguire le istruzioni del proprio medico per il periodo di recupero post-procedura e partecipare a visite di follow-up regolari per monitorare la salute uterina a lungo termine.
Conclusioni
In conclusione, l’embolizzazione è una procedura medica sicura e minimamente invasiva che può essere utilizzata per trattare i fibromi dell’utero.
Come ogni procedura medica, comporta alcuni rischi, ma i suoi benefici sono significativi per molte donne che soffrono di sintomi debilitanti associati ai fibromi. L’embolizzazione fibroma può ridurre le dimensioni dei fibromi e alleviare i sintomi senza la necessità di un intervento chirurgico tradizionale. Inoltre, ha tempi di recupero più brevi rispetto alla chirurgia. Tuttavia, non tutte le donne sono candidate all’embolizzazione fibroma anche se è sono comunque poche le donne che non risultano idonee a questi intervento. Può essere eseguita anche in donne giovani perché non inficia nel modo più assoluto la possibilità di avere una o più gravidanze. Risulta infine indicata anche per uteri con fibromi di grandissime dimensioni. In questi casi però è fondamentale affidarsi ad operatori molti esperti.
È importante discutere attentamente con il proprio medico i rischi e i benefici della procedura prima di decidere se sottoporsi o meno all’embolizzazione.
Con un attento monitoraggio post-procedura e visite di follow-up regolari, molte donne possono sperimentare un miglioramento significativo della loro salute uterina dopo l’embolizzazione fibroma.
L’embolizzazione è una procedura senza dubbio efficace e mini invasiva, ma è necessario affidarsi ad un medico esperto in embolizzazione.
La redazione in collaborazione con il Dott. Tommaso Lupattelli Chirurgo Interventista a Milano
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